Fanini e McDonald's aprono le porte a Ivan Basso

| 05/05/2007 | 00:00
Il futuro ciclistico di Ivan Basso si potrebbe intrecciare con quello di Amore & Vita McDonald’s. Lo ha reso noto proprio in queste ore il patron del team, Ivano Fanini, subito dopo aver ottenuto l’appoggio dello sponsor principale McDonald’s. «In merito al caso Ivan Basso comunico ufficialmente che se il corridore procederà a chiarire la sua posizione e collaborerà con la Procura del Coni, (come peraltro da me consigliato tramite una lettera a mezzo stampa di alcuni giorni fa) il mio team sarà immediatamente disponibile per trattare il suo ingaggio» dichiara Fanini. Inoltre, il vulcanico presidente toscano aggiunge di essere arrivato a questa decisione perché in linea con la lotta al doping che da anni è un punto centrale ed irremovibile della sua attività sportiva. Un’idea accettata in pieno anche dagli sponsor del team, soprattutto da McDonald’s, entrata nel ciclismo proprio a fianco di Amore & Vita e non a fianco di un Team Pro Tour esclusivamente per la sua storia, per i suoi ideali di sport pulito, lotta al doping e tutela della salute degli atleti a 360°. «Un corridore come Basso oggi costa più di tutto budget del mio team, ma questo non rappresenta un problema. Fortunatamente posso contare sull’appoggio del mio sponsor principale, McDonald’s. Ho discusso a lungo con i principali membri del consiglio Licenziatari McDonald’s Italia, con il direttore marketing Luca Bon e con quello delle comunicazioni, Massimo Barbieri. Tutti hanno apprezzato la mia proposta di ingaggiare e rilanciare Ivan Basso con un’immagine del tutto diversa da quella che oggi lo accompagna, se deciderà di collaborare con la giustizia sportiva e racconterà tutta la verità su ciò che accade purtroppo nel mondo del ciclismo. Oggi il mio è un team Continental, lo è per scelta nostra ma nel caso in cui ci fosse una trattativa ho avuto il completo via libera da parte di McDonald's di creare un team all’altezza delle aspettative del campione varesino (proprio come dovevamo fare per Cipollini se non avesse smesso di correre e avesse rispettato il contratto che aveva con me). Dovremmo attendere per capire se ci saranno, come credo, delle squalifiche e se Basso potrà correre nel ProTour o meno. Nel caso potesse farlo, posso fin d’ora garantire che avremo dagli sponsor un budget adeguato per richiedere la licenza Pro Tour. Se invece Ivan fosse costretto a stare lontano dal ProTour per due anni, creeremo un team Professional di alto livello in grado di fare adeguato contorno a lui. La squalifica che rischia Ivan è di due anni, ma potrebbe essere ridotta della metà se fosse collaborativo con la Procura antidoping del Coni e potrebbe essere ulteriormente ridotta se, in considerazione dell’atteggiamento conciliante del corridore, fosse computato anche il “fermo” (da luglio a ottobre) già scontato per la sospensione della sua ex squadra, la Csc, durante e dopo il Tour 2006. Otto mesi di sospensione a partire da maggio vorrebbero dire che Ivan potrebbe già essere in gara a febbraio del prossimo anno, limitando al massimo i danni sportivi, e soprattutto dando un nuovo e importantissimo contributo ad una nuova immagine del ciclismo. Di qui si vedrà davvero il valore dell’uomo, oltre che dell’atleta. Scegliere una strada diversa dalle solite è possibile ed io sono fiero di offrirgli questa chance, a prova di qualsiasi verifica. Se volterà definitivamente pagina, come spero, da parte mia farò il massimo, insieme a McDonald’s e Powerade del gruppo Coca Cola, per rilanciare la sua immagine e per fare di lui il simbolo mondiale della guerra al doping» conclude Fanini.
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