TOUR. UNA TOSCANA DA RECORD

PROFESSIONISTI | 06/07/2017 | 07:57
Una bella presenza, un segnale che la Toscana c’è anche nel ciclismo professionisti. Al Tour de France edizione n.104, tra i 18 atleti italiani cinque sono toscani. Era un po’ di tempo che non accadeva questo. Nel quintetto c’è già chi esulta, come il pistoiese di Monsummano Terme, Fabio Sabatini (Quick Step Floors) ultimo uomo nel condurre le volate a Marcel Kittel, a segno sul traguardo belga di Liegi. Fabio ormai è un maestro nel pilotare gli sprint, esperto, forte, coraggioso come occorre esserlo negli sprint affollati. Quando Kittel ha alzato le braccia per aver vinto lo sprint, lui è stato il primo ad esultare felice di aver svolto ancora una volta in maniera perfetta il proprio compito.

La maglia della Movistar sulle spalle dell’aretino di Castiglion Fiorentino Daniele Bennati, altro corridore esperto che continua con entusiasmo e passione l’attività. Bennati oltreché essere utile alla squadra (purtroppo una caduta ha tolto dal Tour una delle punte del team, Alejandro Valverde) cercherà di aiutare Nairo Quintana uno dei grandi favoriti della Grande Boucle e togliersi magari qualche personale soddisfazione inserendosi in qualche fuga.

Nella UAE Emirates addirittura due i toscani, il livornese di Donoratico Diego Ulissi ed il pisano di Molino D’Egola Manuele Mori. Il primo ha saltato il Giro d’Italia e si è preparato a fondo per il Giro di Francia dove il suo obbiettivo è quello di centrare un successo di tappa. Mori è un altro atleta di grande serietà su cui contare ad occhi chiusi. Un professionista serio e scrupoloso pronto a dare una mano alla squadra per arrivare al successo di tappa oppure suffragare le ambizioni del “capitano” Meintjes. Mori è giunto nono nella discussa volata di Vittel costata l’espulsione dal Tour al campione del mondo Sagan.

Infine a completare il quintetto Alberto Bettiol, il più giovane, 23 anni, debuttante al Tour, che arriva da Castelfiorentino e corre per la Cannondale Drapac. Nella squadra il leader è Pierre Rolland, mentre Bettiol che si è preparato a fondo per il Tour, ha la possibilità di mettersi in luce avendo una certa libertà per cercare di farlo. I mezzi non gli mancano, ha gareggiato poco in passato, questa è un’occasione importante per lui. E Bettiol eccolo brillante protagonista nella terza tappa con un ottimo quinto posto. “Potevo far meglio – ha detto – sono motivato e sto bene”. Si può attendere con fiducia.
                                
Antonio Mannori
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