DUMOULIN: «IN ROSA FINO A MILANO». AUDIO

GIRO D'ITALIA | 16/05/2017 | 17:13
Con una crono “monstre” Tom Dumoulin è andato a prendersi la maglia rosa e ora guida la generale del Giro d'Italia 2017 con 2’23” su Nairo Quintana. «È un bel gap con cui presentarsi alle prossime montagne. Come ha dimostrato sul Blockhaus Quintana è il più forte quando la strada sale, la corsa è ancora ancora lunga, ma oggi posso sorridere visto che ho messo in tasca questa vittoria, vesto la maglia rosa e vado a letto con un buon vantaggio. Per me è un giorno felice. Sapevo di poter far bene e guadagnare, ho lottato fino alla linea. Ho fatto più fatica di altre volte, le crono fanno sempre male, ma visto il risultato non posso lamentarmi. Sono felice. Darò il massimo fino a Milano, voglio la generale. L'anno scorso ho vestito per 6 giorni la maglia rosa, ritrovarmela indosso oggi è stupendo e non è una coincidenza. Ormai sono al livello dei migliori e posso giocarmela. La terza settimana di questo Giro sarà durissima, ma darò l'anima per non perdere il simbolo del primato, vorrei portarla fino a Milano».

In conferenza stampa ha condiviso le proprie sensazioni sullo stato di forma, sulla consapevolezza dei propri mezzi e sui rivali da tenere sott'occhio. A fondo pagina, l'audio da ascoltare.

Sei stupito?

«No. Ho guadagnato molto più di quanto avrei sperato, ma è meno sorprendente di quanto ho fatto sul Blockhaus per quanto mi riguarda».

Come ti senti rispetto all'anno scorso?

«Ho perso la maglia rosa alla nona tappa l’anno scorso, alla decima tappa ora l’ho conquistata dunque è già un miglioramento (ride, NDR). Ho ora un vantaggio buono dunque sono felice, sin dall’inizio mi sono concentrato molto sulla classifica generale».

Riuscirai a tenere la rosa nella terza settimana con tutte quelle montagne?

«È davvero difficilissima e i due minuti e mezzo che ho adesso non sono quasi niente per tutte quelle salite che si devono affrontare».

Come hai vissuto la crono?

«Ero davvero sorpreso del vantaggio accumulato, non mi sentivo così bene durante la cronometro. Certo, non è che mi sentissi male. Ho lottato e tirato fino alla fine e quindi è stata una sorpresa molto piacevole. Gli ultimi 10 km con forte vento frontale sono stati duri per molti»

Che differenza tra la crono di oggi e quella del Tour 2016?

«Entrambe sono state cronometro molto simili come percorso e difatti ho ottenuto ottimi risultati. Sono esattamente il tipo di crono che preferisco, perfette per me. L’anno scorso, mi sentivo meglio di oggi, ma alla fine il risultato è piuttosto simile. Anche all’epoca avevo guadagnato infatti circa tre minuti su Nairo».

Cosa hai cambiato nella preparazione?

«Mi sono impegnato in diversi training camp e ho tenuto un programma differente rispetto all’anno scorso quando ho corso di più e mi sono allenato di meno. Quest’anno ho pedalato molto in salita, specialmente».

Chi è il rivale più pericoloso da qui fino alla fine?

«Sono sempre gli stessi della settimana scorsa dunque Pinot e Quintana, ma nell’ultima settimana tanti possono rientrare in gioco e magari anche Thomas attaccherà sulle salite e guadagnerà 5 minuti, non si può mai sapere cosa accadrà. La terza settimana non mi lascia tranquillo, perché puoi avere una brutta giornata e perdere tanti minuti. Abbiamo ancora tantissime montagne da affrontare e i percorsi saranno molto diversi da ciò che abbiamo trovato finora».

E l’ultima cronometro di Milano? Guadagnerai come in questa?

«Difficile, perché è molto corta e più veloce. Non mi aspetto di guadagnare lo stesso vantaggio di oggi. Di sicuro però i miei rivali devono mettere molti secondi da parte su di me in montagna. E lo sanno bene».

Ti senti diverso rispetto alla definizione di cronoman che ti è stata affibbiata al debutto?

«Come ho dimostrato oggi, la cronometro è la mia migliore dote, più della salita. Ma come visto sul Blockhaus, sono migliorato molto anche quando la strada pende».

Da Montefalco, Diego Barbera

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COMMENTI
17 maggio 2017 08:41 geom54
un bell'insieme di atleta, nessuna distonia al vederlo in azione, esteticamente bello davvero dalle spalle ai piedi e dentro cuore, testa e presenza paiono già dimostrati;
credo la FRANCIA ha trovato il suo campione da battere.

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