L'isola che non c'è: Claudio Minoliti
Ho sognato Vincenzo Nibali sbarcare dal Ferry Boat in sella alla sua bici. Al molo della Stazione Marittima c’erano le bandiere con lo scudo giallorosso che sventolavano. In prima fila, il sindaco: fascia tricolore, maglietta “free Tibet” e sandali d’ordinanza. Dietro di lui: Vescovo, Pre­fetto, Questore, Rettore, Coman­dan­te dei Vigili e tutti i notabili. Mi­gliaia i tifosi entusiasti, trattenuti a stento dalle transenne. Caroselli di auto da viale San Martino a corso Garibaldi. Messina accoglieva il suo Eroe.
Era un sogno, appunto. Il più grande campione di tutti i tempi nella storia dello sport peloritano (e siciliano, e non solo) è vissuto nella sua (e mia) città nella quasi totale indifferenza. Persino con fastidio. Se non, addirittura, de­scritto con parole infamanti (com’è ca­pitato di leggere sul web). Lo hanno ribattezzato lo “Squalo dello Stretto”, ma se fosse il “coregone del Garda”, qui cambierebbe poco. Vincenzo Nibali ama Messina e sente tutta la sua messinesitudine. Come tutti i messinesi emigrati, non vede l’ora di riabbracciare la sua fa­miglia d’origine. Ma, credo, di rivedere quel Panorama che, da Punta Faro alla Madonnina, non ha eguali al mon­do. Di riassaporare quella pasta ’ncaciata e quel falsomagro, che sono più di una madeleine proustiana. Di inforcare la bici e aggredire i tornanti dei Colli San Rizzo per sentire l’aria di casa, casa sua. Poi, quando riparte, quel sapore agrodolce. Perché non solo si lasciano gli affetti, ma si volta le spalle a quella inutile invidia che non ti perdona il successo e, soprattutto, i soldi. Quelli degli altri sono sempre lo “sterco del diavolo”. Messina, porta della Sicilia, due volte rasa al suolo negli ultimi 110 anni (dal terremoto e dai bombardamenti) e due volte capace di rialzarsi, vi­vace e brillante nei Cinquanta e Ses­santa, è og­gi una città rassegnata all’inesorabile e inevitabile declino. Incapace persino di “sfruttare” quello che le appartiene (so­lo) per “diritto di nascita”: un fuoriclasse assoluto come Vin­cen­zo Nibali. Fosse nato a Lucca o Liegi, ne sarebbe simbolo, testimonial, ambasciatore. In riva allo Stretto lo hanno pure costretto a portare lontano la sua “Gran Fondo”. Sem­pre buddaci i messinesi. Sì, come quel pesce con la bocca grande che in­ghiotte tutto. E, quindi, creduloni, inutilmente chiacchieroni, politicamente indifferenti. O facendo finta di esserlo, che è pure peggio. Ma non voglio ar­ren­dermi. E sogno ancora un Ferry Boat, le bandiere con lo scudo giallo­ros­so, un sindaco in sandali e migliaia di tifosi. Per portare in trionfo Vin­cen­zo Nibali.

Claudio Minoliti
è Caporedattore centrale NewsMediaset
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Pioggia a parte, coimincia male la terza giornata di Giro d'Italia per la Jayco AlUla: Eddie Dunbar infatti non partirà questa mattina da Novara. Lo scalatore irlandese è stato vittima di una caduta ieri nel finale di corsa - è...


Anche ad un campione olimpico è capitato di stringere i denti a tal punto da far fuoriuscire la mandibola dalla propria sede. Anche Paolo Bettini ha conosciuto la sofferenza, non certo in quel 30 maggio 1999, lungo i 169 chilometri...


Ad Oropa è stato il giorno di Tadej Pogacar e del ricordo di Marco Pantani, il giorno delle emozioni e del grande spettacolo, ma anche il giorno di Andrea Piccolo. Il corridore milanese della Ef Education Easy Post si è...


Pedalava felice, Martina. Pedalava con quel mix di spensieratezza e sogni in grande che è proprio di una bambina di 7 anni. Pedalava per la Robur Barcellona, squadra giovanile e amatoriale della celebre cittadina messinese il cui nome si completa...


«Quando metti la fatica a disposizione degli altri, le cose diventano più semplici e trovi energie che non t’aspetti»: Fabio Celeghin non ha il fisico da ciclista,  «semmai quello del lottatore di sumo» scherza lui. In realtà è sempre stato uno sportivo,...


Dopo le forti emozioni sugli strappi e in salita delle prime due giornate, cambia lo scenario e al Giro entrano in scena i velocisti. La Novara-Fossano di 166 km e infattio una tappa piatta con alcuni piccoli saliscendi nella parte...


Comincia sul lungomare, all’inizio di corso Italia verso la Foce. E finisce a Boccadasse, alla fine di corso Italia e all’inizio di via Felice Cavallotti. Dallo scorso dicembre questa ciclabile è stata intitolata a Rocco Rinaldi e a Michele Scarponi,...


È sempre il Piemonte alla ribalta esclusiva anche nella terza tappa del Giro 2024. È la prima che, per morfologia e altimetria, rientra nella sfera d’interesse delle ruote veloci del gruppo per proporsi in evidenza, ruote veloci che non mancano...


“Un giro nel Giro”, il circuito di pedalate amatoriali, dedicato a clienti e appassionati ciclisti, sul percorso del Giro d’Italia organizzato da Banca Mediolanum, da ventidue anni sponsor ufficiale della Maglia Azzurra del Gran Premio della Montagna, è pronto a...


Franco per conoscere gente e paesaggi nuovi portando la sua Pat nel cuore, Fiorenzo per il gusto di viaggiare, Giovanni - che è il veterano e lo affronta per la quarta volta - per il piacere di condividere un'avventura con...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi