EUROPEI. Quagliotto, la Bridget Jones italiana

GIOVANI | 08/08/2015 | 13:31
È la Bridget Jones sui pedali. La nuova campionessa europea, Nadia Quagliotto, ha il destino scritto nel suo sorriso spontaneo e contagioso. La ‘Quaglia’ è il centro di gravità del gruppo Juniores, quella per cui le sue compagne di squadra scelgono gli aggettivi più affettuosi.
“Leggera, ma in senso buono”, “Simpatica” o “Spensierata”. Ma anche “mascotte, perché tutti le vogliono bene”. Lo si capisce anche dal boato che la accoglie sul podio, poco dopo l’inno di Mameli. Lei, emozionata da tanta attenzione su di sé, sbaglia anche a mettere la mano sul cuore, portandosela a destra prima di correggersi. L’Italia s’è desta, “e anche la Nadia, finalmente!”. A dirlo è Rachele Barbieri, figlia della provincia modenese.
 “Siamo compagne di squadra alla Fenice ledies team” e amiche anche giù dai sellini. “Le ho sempre detto di attaccare, la prima volta che lo ha fatto ha vinto”, dice Barbieri. “È vero, ho sempre bisogno di qualcuno che mi dica cosa fare. E senza Rachele sono persa, anche se spesso mi sgrida troppo e mi rimprovera. Mangio troppi dolci, sono golosissima”. 
Cane e gatto, ma solo all’apparenza. Perché c’è sincera amicizia tra le due. E la spensieratezza dei 18 anni. “Le servirebbe un ragazzo…”, stuzzica Rachele, all’ultimo anno di Ragioneria. “La lascio dire”, ribatte Nadia, iscritta al Turistico con fortune alterne. Al tavolo delle premiazioni c’è anche la russa Kasanova, che tentenna con l’inglese.
La ‘Quaglia’ si copre il volto, le viene da ridere. Si volta per cercare lo sguardo della Barbieri, che le fa cenno di evitare espressioni inadatte al momento. “Si ride sempre con lei”, continua Rachele, “e sono contenta che abbia ottenuto un risultato così importante, perché se lo merita”.
Martina Alzini aveva i favori del pronostico per un arrivo in volata. Nella prima metà di gara avverte mal di stomaco, lo staff tecnico italiano le scioglie in acqua un digestivo, ma la borraccia del rifornimento la prende la Quaglia. Che non la passa, se la beve e va a vincere senza alcun peso sullo stomaco. “Ah sì, non lo sapevo…”, dirà poi la fresca campionessa europea.
 “Avevamo un team forte e sono contento per Nadia”, dice la Alzini, “era importante vincere per dedicare la vittoria a Chiara Pierobon”. Anche Pierangelo Cristini, dello staff tecnico delle Juniores è raggiante per Nadia. “Siamo felici per lei, è riuscita a vincere e a superare qualche contrattempo”. Come la mancanza delle scarpette da gara, degli occhiali da sole e della divisa azzurra. Tutto rubato lunedì in camper a Jesolo, nel suo unico giorno di vacanza. Le è stato recuperato l’occorrente per correre e lei ha ricambiato con un oro. “Anche in questo si dimostra la serietà del lavoro della Nazionale”, conclude Barbieri.
“Sono contenta per Edoardo Salvoldi, che ha fatto sacrifici immensi per noi. E dedico questa vittoria alla mia famiglia”, le fa eco Quagliotto. “Come al solito le ragazze hanno fatto un gran bene”, sigilla la mattinata il cittì Davide Cassani. “Non è una novità, ma complimenti alle atlete e a Salvoldi, che è stato capace di allestire un’ottima squadra”.

da Tartu, Stefano Arosio
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