| 19/11/2012 | 08:56 Poteva mancare forse, nel caso Armstrong, un bel retroscena politico? Naturalmente no e allora ecco le rivelazioni della rivista francese Nouvel Observateur che chiamano in causa addirittura l’ex presidente della Repubblica Nicholas Sarkozy. Che “Sarko” fosse un tifoso del texano non è una novità e più di una volta lo ha ricevuto all’Eliseo, ricevendo tra l’altro in regalo una bicicletta personalizzata. Ma ci sono - scrive il periodico - anche i “regali” di contraccambio: nel 2010, dopo un incontro fra Sakozy e Armstrong, il bilancio della AFLD fu improvvisamente dimezzato ed il suo presidente Bordry (nemico giurato di Lance) fu poi costretto ad andarsene. Ma sembra che Sarkozy sia intervenuto anche prima, quando impose un “rallentamento” negli interventi degli ispettori al Tour del 2009 e 2010 (quelli disputati da Armstrong), dopo che l’anno precedente - era il 2008 - i gendarmi erano stati protagonisti attivissimi durante tutto il Tour. Sarkozy è accusato anche di aver frenato le indagini nel 2009 quando al Tour venne rinveuto del materiale (vietato) per le trasfusioni nella spazzatura del team Astana di Armstrong. «Non c'è dubbio che dall’alto arrivò l’ordine di non disturbare Armstrong» ha detto Michael Rieu, consigliere scientifico di Bordry presso l'AFLD.
ovviamente questi fatti sono venuti a galla, perché Sarkozy non é più presidente. Sempre che siano del tutto veri.
Il neo-Napoleone
19 novembre 2012 09:43Bartoli64
Sarko ha sempre avuto atteggiamenti da “neo-Napoleone”, come quando non fece più predisporre l’aereo dei giornalisti che lo seguivano durante le sue visite internazionali, questo perché si erano permessi di rivolgergli delle domande da lui ritenute “scomode”.
Questa vicenda con Armstrong abbisogna di ulteriori verifiche, ma non mi meraviglierebbe poi molto se i fatti si fossero verificati esattamente come riportato in questo articolo.
Bartoli64
Chi è Armstrong?
20 novembre 2012 08:19The rider
Io conosco solo Neil e Luis!
Mentre Sarko purtroppo lo conosciamo bene....
Pontimau.
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