| 22/07/2012 | 20:09 Non era al Tour con la sua Colombia-Coldeportes, ma sulle strade di Francia si è parlato lo stesso molto di Claudio Corti nelle ultime tre settimane. E' stato il manager bergamasco infatti a scovare in Sudafrica il talento cristallino di Chris Froome e a portarlo in Europa ai tempi in cui gestiva la Barloworld. “Mi aveva colpito al Giro del Capo, l'unica corsa di alto livello che si corre in Sudafrica. Era giovanissimo ma era l'unico del gruppo a tenere le ruote dei migliori. Il fisico era già quello del corridore, così come la sua passione e la professionalità. Ero sicuro sarebbe diventato un ottimo atleta, certo immaginarlo così in alto era difficile”. Se Froome è il passato e il presente è una comparsata a Parigi da spettatore, nel futuro Claudio Corti si immagina di tornare al Tour con la Colombia-Coldeportes. “Questo è il nostro primo anno e stiamo facendo molto bene. Nella prossima stagione mi aspetto di essere invitato sia al Giro sia al Tour. La Colombia è una nazione importante nella storia del Tour e credo che gli organizzatori se lo ricorderanno quando dovranno invitare le squadre per l'edizione del centenario. Quest'anno poi si è visto poco spettacolo in salita, se ci fossimo stati noi sono sicuro che qualche scatto in più ci sarebbe stato”.
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Magdeleine VALLIERES. 10 e lode. La campionessa del mondo che non ti aspetti. La underdog che stravolge lo spartito iridato, che confonde le carte, che ne nasconde alcune per mostrarne delle altre. Corsa folle, alla faccia del mondiale duro e...
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Andrea Tarallo ha vinto la 63sima edizione della Coppa Citta' di Bozzolo per juniores che si è disputata nel Mantovano. Il corridore del Team Vangi Il Pirata allo sprint ha superato quattro compagni di fuga con i quali si era...
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