ALLIEVI. Ostorero e Mammoliti nella Due Giorni Rostese

| 16/07/2012 | 09:43

E’ il ligure Simone Mammoliti, portacolori della Ciclistica Arma di Taggia, il vincitore della classifica combinata della “Due Giorni” per Allievi organizzata dalla nostra società. Il primo atto è andato in scena sabato pomeriggio con la cronoscalata Condove-Mocchie, che ha fatto registrare il netto successo di Davide Ostorero. In soli 6,4 chilometri il  capofila della Rostese ha inflitto un ritardo di 1’18’’ al valdostano Michel Piccot, 1’27’’ al chierese Nicolò Mattalia, 1’34’’ all’eporediese Giacomo Rostagno e 1’36’’ allo stesso Simone Mammoliti. Una straordinaria dimostrazione di superiorità, che sembrava il preludio ad una facile affermazione del promettente corridore di Coazze nella classifica combinata della “Due Giorni”. Invece a Rosta nel 1° G.P. Lipitalia 2000 in linea, che ha costituito il secondo atto della Challenge, Ostorero non ha saputo sottrarsi allo spietato marcamento degli avversari, che hanno invece lasciato via libera ai due liguri Simone Mammoliti e Marco Tomatis, i quali sono usciti uno dopo l’altro dal gruppo nel corso del settimo dei nove giri del circuito in programma. Pedalando ognuno per conto proprio a qualche centinaia di metri di stanza l’uno dall’altro, i due hanno progressivamente aumentato il loro vantaggio nei confronti del plotoncino di Ostorero e dei suoi controllori, che hanno percorso gli ultimi chilometri ad andatura quasi turistica. Nella volata per il 3° posto ha avuto la meglio il cuneese Simone Uzzas davanti all’altro ligure Filippo Bertone, mentre lo sconsolato Ostorero ha dovuto accontentarsi del 5° posto. Mammoliti ed Ostorero hanno totalizzato gli stessi punti, avendo conseguito entrambi un primo e un quinto posto, ma la vittoria è andata a Mammoliti per aver ottenuto il miglior piazzamento nella seconda prova.


 Classifica combinata “Due Giorni Rostese”: 1° Simone Mammoliti (Arma di Taggia) p. 28, 2° Davide Ostorero (Rostese) p, 28; 3° Marco Tomatis (Alassio) p. 16; 4° Filippo Bertone (Alassio) p. 16. 


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