Il CPA chiede più riposo e tappe più brevi nei grandi giri

| 12/11/2005 | 00:00
''Grandi giri ridotti di quattro giornate di gara e con alcune tappe dal chilometraggio piu' breve'': nel giorno della presentazione dell'89ø Giro d'Italia, il Sindacato internazionale dei Corridori (CPA) presieduto da Francesco Moser, rilancia la sua determinazione a modificare la durata delle corse a tappe. ''Accorciare lo sviluppo dei grandi giri consentirebbe agli atleti di programmare la stagione sulla base di 80-85 giorni di gara annui, una misura ragionevolmente compatibile con le possibilita' psico-fisiche di un corridore'' si legge nella relazione sui lavori dell'ultima assise del CPA. Il sindacato corridori ha altresi' provveduto a formalizzare in una lettera all'UCI le proprie critiche all'organizzazione dell'ultimo Giro di Lombardia: ''I corridori hanno attraversato tre gallerie non illuminate, hanno pedalato in alcuni tratti su un manto stradale in cattive condizioni oltre ad essersi imbattuti in difficolta' nell'attraversamento di alcuni centri urbani: elementi che contrastano con i requisiti di una prova inserita nel circuito Pro Tour''. A questi rilievi il CPA, che ha nel tedesco Jens Voigt del Team CSC il dirigente piu' in vista tra i corridori in attivita', ha infine aggiunto il rincrescimento per il contegno degli organizzatori del Tour de France che, in sede di presentazione dell'edizione 2006, ''non hanno minimamente menzionato, con evidente mancanza di tatto, Lance Armstrong, primatista di successi nella Grande Boucle con sette vittorie, e gli altri campioni che hanno contribuito quest'anno a far crescere ulteriormente il valore dell'evento''.
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