| 21/04/2012 | 23:00 Il pubblico accalcato lungo le transenne del traguardo, un finale al cardiopalma, le strade bianche e a fuga, gli scatti e la foratura del belga Wellens, la rincorsa verso il francese Domont al comando della corsa da tantissimi km e con troppi secondi di vantaggio per tenere al sicuro la maglia dell’italiano Fabio Aru. Poi il tempo si assottiglia, il traguardo si avvicina e Bonconvento inizia a prepararsi al gran finale. Applausi meritati per il francese che ha macinato tantissimi km in fuga solitaria poi il boato è tutto per Fabio Aru che finalmente riesce a far sua quella maglia che l’anno scorso gli è sembrata maledetta, svestito all’ultima tappa da una signora chiamata sfortuna che l’ha fatto cadere a 100 metri dal traguardo. E’ incontenibile la sua gioia e tanta è l’emozione di tutti coloro che nel 2011 hanno visto e vissuto con Aru il dolore e l’interminabile pianto a dirotto. Generoso di abbracci con tutti coloro che l’hanno sostenuto, Aru poi ha raccontato la tappa, l’aiuto dei compagni, la sua gioia e il futuro nell’Astana. Ma in questa Coppa delle Nazioni toscana è stata davvero una grande Italia capace di vincere la prima tappa con Barbin, alla 3° tappa fare la tripletta a Cavriglia con il successo di Bongiorno su Aru e Cattaneo, vestendo Aru della maglia da leader della generale ed infine, oggi, vedere il trionfo di Aru ed il buon 3° posto nella generale di Bongiorno, segno che, nonostante una leaderchip da mantenere questi ragazzi sanno anche vincere concludere con buoni risultati.
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