ATTACCHI & CONTRATTACCHI. Il ciclismo governato dai Riissosi

| 21/05/2011 | 16:21
di CRISTIANO GATTI   -  

Va bene, cancelliamo il Crostis, cancelliamo tutto quello che non convince e che non piace. Però, per favore, non scomodiamo la sicurezza. Non spacciamo questa decisione, presa all’ultimissimo momento, come mossa a tutela dell’incolumità dei corridori. Cerchiamo almeno di non ciurlare nel manico, di non fare confusione. Il presidente mondiale dei corridori, che è Gianni Bugno e di cui io mi fido ciecamente, aveva dato il suo nullaosta. Un’altra persona di cui mi fido ciecamente, di un’altra categoria importante come quella dei team manager, cioè Roberto Damiani, si era preso la briga di farsi un bel tot di chilometri per verificare di persona le condizioni della discesa e aveva dato lo stesso parere: il Crostis si può fare, non è quell’arena sanguinosa che si temeva.
Quale il problema, allora? E’ di una chiarezza elementare: il Crostis è uno dei tanti motivi che due parti del ciclismo, in rotta di collisione, utilizzano per il loro feroce braccio di ferro. Punto. E’ stupido parlare di sicurezza: bisogna parlare di politica. Da una parte l’Uci, dall’altra il potere emergente di alcuni team-manager, capeggiati dai Riis e dai Bruyneel, che da tempo si sono messi in testa un vero e proprio ribaltone, progettando addirittura di crearsi un ciclismo in proprio, autonomo e separato, esattamente come hanno in testa i Montezemolo in Formula 1, dove il potere contrapposto è rappresentato da Ecclestone.
Il braccio di ferro non comincia e non finisce per e sul Crostis, ma anche il Crostis diventa un’occasione ghiottissima per misurare le forze. Cosa concludere? Da qui, dalla vetta dello Zoncolan, la conclusione è una sola: l’Uci ha una paura tremenda di perdere potere, teme terribilmente Riis & C., tant’è vero che è disposta a calarsi i calzoni e a concedere tutto. Se a qualcosa è servito il Crostis, riguarda proprio i rapporti di forza: da questa discesa fantasma sbuca ancora più forte il partito dei Riissosi, mentre l’Uci appare sempre di più una barchetta in balìa dell’uragano.
Meglio però uscire subito da questa guerra. Molto più importante, adesso, è chiarire bene, anche a quegli zucconi che rivolgono ai corridori i loro cartelli etilici con scritto “Conigli”, come il no alla discesa dello spettacolo non sia minimamente colpa di chi va in bicicletta. Lo ripeto tre volte, sperando che basti anche agli zucconi: i corridori volevano fare il Crostis, i corridori volevano fare il Crostis, i corridori volevano fare il Crostis. Certo, Contador non era entusiasta, ma non certo per questioni di paura: da maglia rosa che ha costruito questo Giro curando tutti i dettagli, vedeva con una certa apprensione la prospettiva di correre 37 chilometri senza ammiraglie al seguito. Un guasto tecnico, un problema qualunque, e il Giro poteva saltare (anche se l’organizzazione delle squadre avrebbe sopperito con punti di assistenza). Ma questo è tutto un altro discorso. Alla fine, anche Contador si sarebbe comunque buttato giù dal Crostis, assieme ai suoi colleghi, giocandosi il Giro metro per metro, come sempre. Purtroppo, ancora una volta, s’è capito come funziona il ciclismo: non vince chi guida la bicicletta, vince chi la governa.

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COMMENTI
Anche Armstrong al Crostis avrebbe detto di no!
21 maggio 2011 17:53 GRIMPEUR82
Un paio di anni fa il texano dagli occhi di ghiaccio fu il più autorevole esponente di un indecente giornata di neutralizzazione dello spettacolo in corsa..quella volta sì che i corridori, seppure artatamente manovrati, furono i protagonisti di una rivolta senza capo nè coda in cui Bruyneel e i suoi colleghi dei team anglofoni furono discreti protagonisti..

Il più forte e'lui, ma...........
21 maggio 2011 18:15 Gegegege
Dire che COntador non era entusiasta, o che non avesse paura non ne sarei così certo. INfatti , ieri, contrariamente ai rivali diretti, lui (probabilmente) gia'sapeva che oggi non sarebbe stata tappa intera e quindi ha dato tutto ieri sul Gross , mentre gli altri , sapendo cosa li avrebbe aspettati sia oggi, sia domani ,giustamente potrebbero aver deciso di mantenere le giuste riserve. Troppi dubbi su questa decisione dell'ultimo momento.

ma...
21 maggio 2011 19:06 gianca1960
ma da chi è protetto questo Riis ? Se vogliono fare piazza pulita cosa ci fa ancora in gruppo una che ha ammesso di avere fatto uso di Epo , uno che non ha pagato per il caso Basso ecc. le bufere gli girano intorno ma lui è sempre lì , come è possibile ????

CHE VERGOGNA!!!!!!!!!!!
21 maggio 2011 20:30 kbs
VISTO QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IL PISTOLERO HA SANTI IN PARDISO! HO COME UN'IMPRESSIONE CHE A GIUGNO NE USCIRA' PULITO! OGGI ABBIAMO VISTO SECONDO ME UN BRUTTO CICLISMO UN CORRIDORE DEL CALIBRO DI CONTADOR HA DERISO VINCENZO NIBALI 2 VOLTE! IERI INVECE DI FAR VINCERE RUJANO NORMALMENTE COSA HA FATTO? CON LA MANO A 300M DALL'ARRIVO GLI HA DETTO PASSA PURE E' ASSURDO!!!!! TANTO A LUI E' CONCESSO TUTTO DAVANTI ALLE TELECAMERE RIDE SEMPRE!!!!!!!!!! ALLORA IO DICO INTANTO FERMIAMOLO UN POCHINO QUANDO RIENTRERA' CONTINUERA' A VINCERE PERCHE E' IL PIU' FORTE!!!!! RICORDO CHE CI SONO ALTRI CORRIDORI SQUALIFICATI CON IL SUO PROBLEMA! COME AL SOLITO DUE PESI DUE MISURE!

alibi
21 maggio 2011 20:59 falco
Condivido le opinioni di Gatti. Aggiungo: non dobbiamo crearci l'albi che Contador potrà vincere il Giro perchè non si è fatta la discesa del Crostis. Lo stesso Nibali ha dichiarato che forse non valeva la pena rischiare . Non dimentichiamo che pochi giorni fa piangevamo per la perdita di un ragazzo.

Non sono d'accordo
21 maggio 2011 22:33 Dellago
Per come è stato gestito il ciclismo negli ultimi decenni ben venga un nuovo gruppo dirigente. Bjarne Riis rimane uno dei più grandi Team manager in circolazione, oggi si è fatto lo zoncolan in sella ad una moto con la bici di Contador in spalla, cosa che tutti i direttori sportivi italiani che si ritengo super esperti non hanno fatto, stando ad aspettare i loro atleti all'arrivo.

riis
22 maggio 2011 00:35 salseroby
un ex dopato a capo di una squadra... che ha un potere decisionale... chiaro che l'uci appoggia chi foraggia di più sottobanco... esiste il doping farmaceutico ma esiste altresì e più grave il doping del tornaconto... i nostri indagati a casa e un inquisito in maglia rosa!! (seppure un fuoriclasse ...) al rogo riis e tutti quelli come lui che hanno barato e che oggi hanno peso nel circo delle due ruote!!
annulliamo l'uci che sembra essere il cancro del ciclismo attuale forse più del doping

Attacchi Inutili
22 maggio 2011 13:05 Dellago
Ci si scaglia sempre contro Riis che è stato l'unico a confessare e pentirsi, mentre tutti i suoi ex compagni (molti anche italiani) circolano tranquillamente sparando sentenze come se fossero illibati. Ma per favore!
Riis oltre ad essere stato un discreto corridore si è rivelato un grandissimo manager, gli altri solo dei raccomandati che vivino sulle spalle del movimento.

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