Savio risponde a tutte le voci di mercato: Rujano resta con noi

| 07/06/2005 | 00:00
A poco più di una settimana dal termine del Giro d’Italia, il ciclomercato è in subbuglio. Si stanno cercando nuovi sponsor pronti ad investire nel mondo delle due ruote, si cerca di stipulare nuovi contratti con quei corridori che sono emersi in quella eccezionale vetrina costituita dalla corsa rosa. È ovvio che non poteva non suscitare interesse il piccolo scalatore venezuelano Josè Rujano, vincitore nella tappa del Sestriere e splendido terzo nella Classifica Generale. Proprio ieri, un sito francese riportava la notizia secondo la quale, la Discovery Channel aveva avanzato un offerta nei confronti dell’atleta sudamericano. Dal canto suo, la Selle Italia Colombia, nella persona del team manager Gianni Savio, ribadisce la propria posizione e la determinazione ad avanzare i propri diritti per tenersi stretto la splendida rivelazione dell‚ultimo Giro d’Italia. «Josè Rujano ha sottoscritto un regolare contratto con la nostra società che scadrà il 31 dicembre 2006. La Selle Italia Colombia dal canto suo, ha inoltrato alla UCI richiesta per ottenere una licenza PRO TOUR». Diritti ed ambizioni della squadra puntualizzati e messi in chiaro, ma resta ovvio che le ottime performance di Rujano lo abbiano reso appetibile anche alle altre squadre. «Fino ad oggi, noi della Selle Italia Colombia non abbiamo dato peso a certe voci. Lo stesso procuratore di Rujano durante il Giro d’Italia andava parlando di grosse offerte da parte di altri team. A volte mi si avvicinavano amici e giornalisti venezuelani che mi chiedevano chiarimenti a riguardo. Ho sempre ribadito che, visti i risultati, era ovvio che ci fossero attenzioni verso il corridore. Però ribadivo e ribadisco che l’interesse deve avere fine nel momento in cui la società che è interessata viene a conoscenza che il corridore ha un contratto che lo lega alla nostra società sino a tutto l’anno 2006. A che cosa serve il codice etico? Esiste proprio un regolamento UCI nel quale viene ribadito che un corridore legato da un regolare contratto può andar via da una società, solo ed esclusivamente con il consenso della società stessa». È comprensibile però che anche Rujano possa rivendicare per sé stesso, maggiori pretese ed ambizioni. «Le registrazioni televisive o radiofoniche delle mie interviste possono confermare in qualsiasi momento che io ho sempre sostenuto che, sebbene Rujano abbia un compenso attuale superiore al minimo, il suo contratto per l’anno 2006 sarà adeguato alle esigenze di mercato. Mi pare tuttavia che aldilà dell’aspetto giuridico della questione, sia da rilevare l’aspetto morale. Fino a prova contraria sono io che sono andato tre anni fa a scoprire Rujano in un posto sperduto delle Ande venezuelane e lì lo abbiamo tenuto per altri due anni a crescere senza pressioni e pagato con un contratto superiore al minimo, senza fargli svolgere nessuna attività agonistica in Europa. Quest’anno lo abbiamo lanciato nella grande vetrina e al Giro d’Italia ha potuto dimostrare il suo valore. Noi della Selle Italia Colombia abbiamo sempre creduto in lui e Josè dal canto suo ha messo in mostra il suo talento. Resta chiaro che, avendo la società cercato di far crescere al meglio il corridore, in maniera graduale, oggi cerchi di far valere i propri diritti. Se le voci di interferenze da parte di altre squadre dovessero farsi più insistenti, interverremo nelle opportune sedi per la tutela dei nostri diritti, visto che la Selle Italia Colombia ottempera a tutti i suoi doveri». È comprensibile però che Rujano cerchi una più ampia vetrina per sé stesso, ipotizzando magari di partecipare già al Tour del 2006. «Ribadisco i concetti sin qui espressi riguardo ai diritti e doveri verso un contratto già in essere. Per quanto ci riguarda, come ho già detto, la nostra società ha già presentato richiesta per entrare a far parte del PRO TOUR. Sul sito dell’UCI, tra le news sono elencate le sei squadre che hanno inoltrato tale richiesta. Tra queste c’è la Selle Italia Colombia». In un periodo di vacche magre non sarà facile trovare sponsor pronti ad investire somme ingenti. «Posso assicurare che è sicuro al 100% l’ingresso di una grossa azienda come sponsor. Nella richiesta all’UCi, la Selle Italia si è resa garante, avendo firmato con la nostra società un contratto come secondo sponsor. Dal canto mio, sto trattando con più di un’azienda per la definizione della prima sponsorizzazione». Tutto questo in prospettiva PRO TOUR. Ma se la candidatura dovesse non essere accolta, eventuali sponsor saranno interessati ad investire in un contesto meno prestigioso? «Osservazione giusta. Noi potremo avere la conferma di iscrizione al PRO TOUR non prima della fine di ottobre e quindi nelle nostre proposte poniamo due alternative. La prima riguarda l’opzione PRO TOUR, mentre l’alternativa è di investire in una squadra professionale continentale, con minor vetrina, ma sicuramente anche con minore esborso economico. In sintesi metto a disposizione due alternative. Sono fiducioso, avendo trattative avanzate sia con aziende nazionali che straniere». La filosofia sembra essere quella di crescere in maniera paritetica sia Rujano che la squadra. Una parte importante l’avrà forse anche il suo procuratore. È da tanto tempoche lo segue? «No, credo sia proprio da poco. Io però per principio non entro mai nella sfera privata dei miei corridori. Sono questioni loro. Sono maggiorenni e vaccinati. Io li ho scoperti e lanciati professionisti. Poi loro si affidano a chi credono. In tanti anni di attività ho imparato che il tempo è sempre buon giudice. Da parte mia, cerco di essere sempre trasparente. Considerati i tempi, non so se questo sia un pregio o un difetto. Continuerò però su questa linea e non credo proprio di cambiare». Roberto Sardelli
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