Bruyneel attacca: ci sono abusi di potere, serve professionalità

| 15/06/2010 | 09:13
Il Team RadioShack non è stato selezionato per la Vuelta di Spagna e la reazione del team manager Johan Bruyneel non si è fatta attendere.
«Non sono solo sorpreso, sono senza parole - scrive il manager belga in un comunicato ufficiale -: all'inizio ho pensato che fosse un errore, così ho chiamato Javier Guillén per avere spiegazioni. Mi ha detto che le altre squadre proponevano più garanzie a livello sportivo. Ho dovuto chiedergli di ripetere perché non ci volevo credere: non siamo abbastanza competitivi. Non posso accettare né comprendere questa decisione. Con Levi Leipheimer, Andreas Klöden, Chris Horner e Jani Brajkovic abbiamo inserito quattro potenziali vincitori della Vuelta nel roster inviato alla Unipublic. I nostri obiettivi del 2010 sono Tour de France e il Giro di Spagna. Questo è il motivo per cui - insieme all’esigenza di fare bene nel Giro della California - abbiamo saltato il Giro d'Italia quest'anno».
E ancora: «Fino ad ora non nessun Team Manager ha alzato la voce per difendere i diritti delle squadre e dei corridori. Noi dobbiamo sempre accettare, senza diritti. Dopo quello che ho sentito oggi, lo prendo come una missione personale: da ora in poi porterò avanti la lotta per gli interessi delle squadre di ciclismo. Si tratta di qualcosa di veramente urgente, gli organizzatori non possono decidere il destino delle squadre. Nel ciclismo ci sono tre attori: Uci, organizzatori e team / corridori. Diversamente da quanto succede in altri sport professionistici, i team e i corridori sono attori principali che non vengono mai ascoltati. C'è un abuso di potere e non è giusto che un nuovo sponsor, entratio nel ciclismo con un sacco di entusiasmo, non vveda ricompensati i suoi sforzi ecionomici. Per me è difficile spiegare ai nostri sponsor che ci sono 21 squadre meglio di noi. Soprattutto perché non è vero. E giunto il momento per il ciclismo professionistico di diventare professionista. Quel che sta accadendo oggi alla nostra squadra e al nostro sponsor, domani potrebbe accadere a qualsiasi altra squadra. Ma io farò tutto ciò che è in mio potere per far sì che questo non accada più».
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COMMENTI
parole
15 giugno 2010 09:27 AleCinisello
Speriamo che le parole si trasformano in fatti. Adesso mi aspetto che le francesi, Lampre e Liquigas... senza dimenticare le americane seguino a ruota.

PERCHÉ FUORI....
15 giugno 2010 10:44 maicol
Dice cosi perché l`hanno lasciato a casa. Volevo vedere se avessero invitato la Radioshak Bruynel avesse detto le stesse cose per gli alti esclusi.. É per questo che va male il ciclismo perché ognuno pensa solo per se.

Contador
15 giugno 2010 11:51 foxmulder
Il non invito di RadioShack non mi pare strano per nulla. Non ho studiato bene i suoi programmi, mi perdonerete, ma se Contador non ha fatto il Giro probabilmente farà la Vuelta. Il che significa che magari ne ha approfittato per esercitare qualche pressione sull'organizzazione e togliersi un sassolino dalla scarpa nei confronti dell'"amico" Lance...

Ma che razza di organizzazione
15 giugno 2010 15:04 jaguar
Il ciclismo è solo quello delle squadre pro Tour il resto non esiste.Tutte le altre squadre, e ce ne sono tante di ottimo livello, sono quasi tutte fuori dal grande giro e per fare una corsa decente debbono chiedere l'elemosina.Questo si deve all'UCI che, con la complicità ottusa ed in malafede degli organizzatori dei grandi giri, sta distruggendo il ciclismo. L'UCI decide la vita ovvero la morte delle varie squadre ( e quindi dei corridori) ....ed anche del doping!!!!!!!!!ed i corridori stanno zitti....un giorno , quando saranno nel baratro, capiranno ma sarà troppo tardi......Ora si lamenta l'arrogante Bruyniel ...ma che vergogna!!!!!

giusto cosi'....a casa
15 giugno 2010 21:08 vespa
ABUSI DI POTERE...???? Come mai questo signore non ci spiega come ha fatto a vincere 9 tour...3 vuelta e 2 giri... A CASA PER SEMPRE

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