Giro Bio. Caro presidente, così non va

| 12/06/2010 | 13:18
Ci sarà qualcuno che in queste ore starà stappando bottiglie di champagne. E’ verosimile che siano anche in molti, e probabilmente questo è davvero uno dei grandi problemi del ciclismo. Ma andiamo per ordine.

La Unidelta Lucchini questa mattina è stata rimandata a casa. La Guardia di Finanza ieri sera ha fatto ciò che doveva fare, anche se non ci è dato sapere se nella loro operazione investigativa sia stato rinvenuto qualcosa di estremamente grave. Agli organizzatori del Giro Bio è stato però sufficiente prendere visione dei verbali per escludere il team bresciano dalla corsa. In pratica è stato sufficiente un’aspirina per tornare a casa, visto che il regolamento del Giro Bio parla chiaro: tutti i farmaci devono essere denunciati a dati allo staff medico-scientifico della corsa.

Il problema però non è solo del Giro Bio (secondo me autentico reality del cattivo gusto, dove si dorme nelle galere e si trattano i corridori come degli appestati), ma dei team che accettano questo stato di cose e della Federciclismo che è felice di mostrare il volto peggiore del proprio movimento.

Il nostro presidente, Renato Di Rocco, sempre molto attento e critico con «La Gazzetta dello Sport» - rea a suo dire di non proteggere e promuovere a sufficienza e in modo adeguato il nostro sport -, tollera tranquillamente che vada in scena un Giro d’Italia semplicemente imbarazzante, che riesce a proporre il volto peggiore del nostro sport.

Una Federazione che avrebbe dovuto invitare per prima la Bata di Rino Baron, perché fino a prova contraria da diversi anni è l’esempio più fulgido e concreto di lotta al doping - la mamma di tutti i passaporti biologici -, e invece è stata bellamente lasciata a casa: meglio usare i ferrei regolamenti del buon senso.

Non voglio girarci tanto  in giro: questo Giro Bio non mi ha mai convinto. Questa logica esibizionista e demagogica mi irrita parecchio. Farsi belli facendo vedere tutte le brutture del nostro mondo è per me intollerabile. Credo, caro Renato, che i panni sporchi si debbano lavare in casa. Senza schiamazzi o sceneggiate. Ci vuole rigore e sobrietà. Controlli e punizioni esemplari senza emettere comunicati stampa modello Gian Carlo Ceruti. Sì, caro Renato, tu stai commettendo lo stesso errore del mai rimpianto predecessore. Fare della lotta al doping un motivo di propaganda. Un motivo per andarne fieri. Ma la lotta al doping si fa, non la si strilla.

Pier Augusto Stagi - direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it

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COMMENTI
12 giugno 2010 13:34 defe91
sono assolutamente d'accordo con il direttore!
ma al giro bio gli danno da mangiare o devo procacciarselo di notte?
..penso si stìa andando da un estremo all'altro.

bravo direttore
12 giugno 2010 13:38 pego64
condivido pienamente il tuo pesiero, e ti faccio i complimenti per il coraggio che metti nelle tue opinioni.
La tua penna spiega molto bene il tuo pensiero, mi scuso per il tu, anche se non ti conosco ma cio' rafforza la mia stima
michele
ds squadra esordienti.

stagi... sei tu a sbagliare!
12 giugno 2010 14:24 bubu
Il GiroBio è esempio di coerenza, solo chi riesce a fare pubblicità ai propri sponsor anche in una lettere al presidente o critica il GiroBio ora che ad essere stata colpita è una delle "sue" squadre storiche (ricordate il premio tuttobici direttore sportivo dell'anno 2008? Bruno Leali, vittorie totali in quella stagione 4) può parlarne male...

Le regole sono scritte uguali per tutti in italiano "Consegnare i farmaci al pool medico centrale" se uno non lo fa o non comprende la lingua o è in mala-fede...

Ma poi, proprio Tuttobici parla che in questi anni ha sbandierato ai 4 venti positività di tutti i tipi?!

Avanti così Giancarlo Brocci, non è un caso il successo riscosso dal GiroBio, il ciclismo non ha bisogno di squadre che per partecipare se non hanno i meriti pagano l'organizzazione.

Questa è la mia opinione, liberi di non condividerla

Marco G.

esibizionisti
12 giugno 2010 14:33 devis
Caro direttore, sono completamente daccordo con lei!!!se questo e' proporre ciclismo sulla pelle degli atleti, e' meglio stare a casa.

Complimenti Pier
12 giugno 2010 15:01 matteoromano
Condivido ogni parola del tuo articolo.

concordo con Marco
12 giugno 2010 15:18 limatore
Caro presidente,
ammiro il suo spirito di protezione, nei confronti del nostro amatissimo sport, ma questa volta è in errore.
Il GiorBio è una manifestazione che esce dai soliti canoni, e per questa sua caratteristica scientifica, ha reperito fondi e forze per essere riorganizzata dopo un buco di 2 anni (2007-2008).
Tutti coloro che vogliano parteciparvi conoscono le regole e le devono rispettare,
non è la normale corsa Dilettantistica Italiana, dove l'antidoping e le regole latitano. Quà si fà sul serio, e sarebbe bene che anche al di fuori di questa corsa gli organizzatori e la FCI si comportasse in questo modo. Chi bara a casa, come chi ha atteggiamenti poco chiari.

fumo negli occhi...
12 giugno 2010 15:42 excalibur
un solo dato per chi parla del gior bio come della soluzione di tutti i mali: lo scorso anno sono stati effettuati 34 (TRENTAQUATTRO) controlli antidoping! un'inezia, una ridicolaggine. E due corridori sono stati trovati positivi. come si fa a parlare di giro BIO? è una vergogna e tutto il resto è solo fumo negli occhi. se poi a qualcuno fa comodo credere che non sia così... sappiate che nel mio giardino ogni sera atterrano i marziani. ciao


Criticare sì, diffamare no
12 giugno 2010 15:48 FrancoBui
Ciascuno di noi ha diritto di criticare anche duramente e liberamente l'operato degli altri. Un conto è criticare, altro aggredire e diffamare. Un'affermazione "reality del cattivo gusto" per descrivere un evento del genere è un'osservazione di di dubbio gusto. Ma parlare di corsa dove "dorme nelle galere e si trattano i corridori come degli appestati" e si propone "il volto peggiore del nostro sport" è un aggressione diffamante anche agli occhi di chi, come il sottoscritto, pensa che il Giro Bio sia una idea buona ma di ancora perfettibile applicazione. Per me è il segno del disagio e del degrado di un modo di fare giornalismo che ha perso l'idea di confronto dialettico.

regole
12 giugno 2010 15:51 claudino
non ce nessun obbligo a partecipare ci sono regole ed e giusto che chi non le rispetta .a casa.

Pier Augusto Stagi SANTOSUBITO
12 giugno 2010 15:53 pallino
Ma la lotta al doping si fa, non la si strilla.

per anni tutti si sono riempiti la bocca con "la lotta al doping"
anche i più falliti e ipocriti di questo sport si sono fatti pubblicità parlando di doping nel ciclismo,
alla fine chi ne paga le conseguenze IL CICLISMO e i corridori seri.

12 giugno 2010 16:10 froome
Sono d'accordo con il direttore Stagi. Lo scorso anno ho seguito la prima parte del giro sino all'arrivo di Feltre. Pensare che il giro Bio sia il modo per debellare il doping è semplicemente ridicolo. L'importante è farlo credere.

video?
12 giugno 2010 16:53 luciano55
Caro Stagi, avrebbe scritto le stesse cose se il videoservice del Girobio fosse stato Rodella e se la squadra mandata a casa fosse stata la Trevigiani-Bottoli?

Gradirei una risposta sincera e coerente.

E francamente non vedo perchè una squadra che bara così palesemente (non credete che, se i Nas vanno a perquisire UNA sola squadra su VENTI, un motivo ci sia?) debba essere difesa... perchè a pagare poi sono solo sti poveri ragazzi illusi.

Luciano

X CLAUDINO
12 giugno 2010 17:10 scatto
vedo che hai due personalita' non sei serio

proposta
12 giugno 2010 17:24 scatto
per come vanno le cose senza che ci pigliamo in giro faccio una proposta.
AMNISTIA TOTALE A TUTTI I BECCATI REGOLE FERREE E RADIAZIONE ALLA PRIMA POSITIVITA' SOLO COSI' NON VERREMMO PIU' PRESI IN GIRO COSI' E' UNA FARSA

Direttore...
12 giugno 2010 17:48 trentiguido
Premetto che per la prima volta commento una notizia dove sono solo in parte documentato, ma che ugualmente scrivo: Caro Stagi, hai scritto belle parole e fatto commenti forse, un pò troppo duri. Il GIRO BIO che negli ultimi giorni è comparso spesso con più di qualche articolo in questo sito, ma non mi ricordo di aver letto qualche polemica. Quindi visto che i regolamenti erano già scritti e si sapevano prima, mi chiedo e chiedo gli addetti ai lavori e all’informazione compreso TUTTOBICI, perchè solo ora si rimpiange l’ingiustizie di certe esclusioni IMPORTANTI e la colpa sembra ricadere “SOLO” sulla Federazione?.....Perchè non si è fatto prima un articolo IMPORTANTE a favore di una squadra ed un UOMO onesto come Rino Baron?.....Forse perchè la lotta al doping sì fà in silenzio?.....O perchè spesso l’informazione lascia troppo spazio PROPRIO a chi URLA DI LOTTARE contro il doping? (magari telefona pure ai magistrati!! ).....Due sono le cose che mi sento di condividere in questo articolo: 1) la strada che ha intrapreso con tanta determinazione e coraggio la BATA contro il DOPING, 2) la lotta al doping si fa, non la si strilla.
Giustissimo quindi non sarebbe il caso che qualcuno cominci a dare il buon esempio?! Buona Giornata.

Per favore Sig. Stagi
12 giugno 2010 18:28 jumbo
Quando é la Mapei di Squinzi o del Prof. Sassi a fare la mediatizzazione sulla pulizia del loro ciclismo voi siete dei seri sostenitori, anche contro l'evidenza dei fatti.
Io non piaccio a molti per quello che dico, ma un po di onestà da parte di tutti non farebbe male.
C'era qualcuno dalle parti di Cesenatico che é stato "crocifisso" dai suoi colleghi e avversari belli fuori e marci dentro.

andate tutti a lavorare
12 giugno 2010 21:49 vespa
CORRIDORI....GIORNALISTI...POLITICI...DIRETTORI SPORTIVI...Andate a LAVORARE la GENTE E' STANCA e non vi crede piu'.....e piantatela di SANTIFICARE chi adesso e' pulito perche' NON CI CREDE NESSUNO

12 giugno 2010 22:33 under23
Ragazzi è sempre facile criticare chi porta delle idee innovative in un mondo dalla cultura antica e stagnante dove a gran parte degli addetti ai lavori va bene che le cose rimangano come sono sempre state. Io sono riconoscente a Brocci di aver fatto rinascere il giro d'Italia dilettanti che altrimenti sarebbe finito nel cassetto stracolmo delle grandi corse che non si fanno più anche se ho dei dubbi nella totale trasparenza di tutti i suoi partecipanti.
Io purtroppo non ho l'occasione di poterlo correre ma lo farei volentieri anche alle condizioni tracciate dagli organizzatori, in fondo se non si ha nulla da nascondere non si hanno problemi e poi le camerate e il resto mi sanno di ritorno "romantico" all'antico.
Non mi capacito della opinione di Stagi che naturalmente tira in ballo una squadra della sua scuderia ( magari non tutti lo sanno ma i team dilettantistici che compaiono sul giornale tuttobici pagano fior di quattrini per farsi pubblicare gli articoli e anche se "non la muovono" compaiono sempre sul suo amato giornale mentre squadre come ad esempio la bottoli che vincono 50 corse l'anno non sono nemmeno citate come quando Grendene vinse il liberazione) come esempio da imitare accusando in questo modo di non trasparenza le altre.

I GRANDI MERITI DI GIANCARLO BROCCI E GLI ERRORI DI PIER AUGUSTO STAGI
13 giugno 2010 09:14 renzobarde
I GRANDI MERITI DI GIANCARLO BROCCI E GLI ERRORI DI PIER AUGUSTO STAGI

Caro Pier, stavolta non sono proprio d'accordo con te. Non mi riferisco tanto e solo alle critiche, mirate ed anche maliziose, che tanti interventi su questo sito ti hanno rivolto ( e la loro divulgazione è un segnale di doverosa professionalità che ti fa onore) quanto al senso più profondo delle tue osservazioni.
1)Tu parli di Girobio come “reality del cattivo gusto”, bollando in tal modo una ORIGINALE ED UNICA iniziativa al mondo che FINALMENTE individua e traccia una via sicura contro il doping straripante fin dalle categorie giovanile. Mi pare incredibile che tu confonda il giorno con la notte e tu deformi la verità con una “etichetta” che non ha senso. Magari fosse già un “reality” : Il GiroBio è un tentativo serio ed originale di indicare una prospettiva nuova e concreta ad un ciclismo che continua a sbandare da tutte le parti.
2)Tu parli di corridori che sarebbero “trattati come appestati” e dimentichi che SONO LORO ED IL LORO ENTOURAGE che offrono di se stessi questa immagine per le continue, ripetute “scivolate” in cui cadono, come l'ultima vicenda della “Lucchini” dimostra ! Appestati significa purtroppo “DOPATI”, ovvero gente immersa in un vortice dal quale non riesce ad uscire !
3)Tu raffigura un Di Rocco che tollererebbe troppo ed a lui ti appelli ! Ma Pier, lo conosci costuti ? Ti pare che Di Rocco sia una persona seria, che abbia un bricolo di principi etici ? Egli sta purtroppo riuscendo nell'impresa, incredibile, di fare peggio di Ceruti, il che è tutto dire ! E fa peggio proprio perchè mentre Ceruti cercava di evidenziare i guasti del doping, Di Rocco fa di tutto per nasconderli e DI NULLA o quasi per combatterlo con armi concrete.
4)Tu critichi Brocci per una “logica esibizionista e demagogica” : che paroloni a vuoto. Che immagini buone per tutti gli usi. Esibizionismo e demagogia non mi sembrano proprio per nulla le raffigurazioni di una coerente iniziativa del GIROBIO tesa a far prevalere ed affermare una logica della SERIETA' e DEI VALORI ETICI del ciclismo.
5)Scrivi infine che “la lotta al doping non si strilla” : no, no, caro Pier, la LOTTA AL DOPING VA ANCHE STRILLATA ( e comunque non è il caso del Girobio) proprio perchè la conclamazione e la pratica di iniziative anche inedite ed eclatanti è il MODO migliore per creare una nuova mentalità e far uscire il ciclismo dal precipzio in cui tuttora naviga.
Caro Pier : non porre proprio Brocci tra i tuoi bersagli. Sbagli e di grosso. Renzo Bardelli www.renzobardell.it

Idee???
13 giugno 2010 11:36 imdopingfree
Idde innovative???idee che si chiamano contributi statali cercando di far inquadrare una corsa di ciclismo in un bando sugli effetti del doping....businnes ragazzi businnes Brocci non è un buon samaritano è uno che vuole guadagnare i soldi alla faccia dei ragazzi che corrono la sua corsa......Lui fà le regole...ma le regole del ciclismo e dello sport le fà l'UCI la Wada e non Simonetto e Brucci.....Ma Lui si è fatto la Sua corsa e quindi o così o così...Peccato che i Nas non hanno controllato tutti se nò il Giro CHIUDEVA.....Le regole si scrivono a salvaguardia di un movimento e non dei profitti.
Marino Guadagnini I M Dopingfree.

Pier concordo
13 giugno 2010 23:27 ghisa
caro Pier, è la prima volta che entro in un forum.
Non conosco i meriti di Baron ma prendo le tue parole come garanzia. Per il resto, cioè sul GiroBio, detto che Brocci mi sembra una bravissima persona, concordo pienamente con te.
Ciao

girobio
14 giugno 2010 14:12 manu
Se abbiamo un difetto è quello di essere dei sognatori.

Iniziate ad amare il ciclismo e sopratutto i ragazzi come fossero vostri figli.

Venite a trovarci e parlate con loro, ascoltateli e sentirete storie straordinarie.

Dico solo una cosa a chi ci critica come marino guadagnini di I\'M DOPING FREE ed agli altri:

ho ancora tutte le vostre mail e i vostri preventivi di quando ancora ”eravamo belli e bravi”.

Grazie,
ora vado ad apparecchiare perchè tra poco arrivano quelli che potrebbero
essere miei figli.

Emanuele

14 giugno 2010 23:18 imdopingfree
carissimo..............credo che nessuno e dico nessuno abbia in mano un preventivo da parte di I M Dopingfree,perchè le buone intenzioni non hanno bisogno di soldi per alimentarsi.....Il nostro sorriso ha contribuito alla nascita di team dilettantistici che oggi sono presenti al giro,i quali attraverso l'eticità del nostro messaggio sono riusciti a trovare degli sponsor......Noi amiamo il ciclismo come lo amano i ragazzi esclusi sabato che domenica erano in bici curvi a spingere, e non in farmacia....A loro gli è stata messa una croce sopra,e agli alti partecipanti osannati per la purezza delle loro performance,ma tutti sappiamo che non è così.....
Marino Guadagnini I M Dopingfree

Caro Marino
15 giugno 2010 08:23 manu
Assolutamente ho detto di avere preventivi da parte sua, i preventivi gli ho di altri,è stato lei a cercarci io non la conoscevo neppure o mi sbaglio?
Di lei ho solo una mail dove chiedeva di fare parte del nostro progetto.
Considerato che non abbiamo risposto siamo diventati "cattivi",
forse cosi è più corretto vero Marino ???

Grazie




basta polemiche il ciclismo ci chiama
15 giugno 2010 19:20 imdopingfree
per concludere e tornare tutti e due a dare il nostro personale contributo al nostro meraviglioso sport,mettendo così una pietra tombale su questa divergenza di opinioni.Alla presentazione nel 2009 del progetto Giro Bio ho nell'immediatezza scritto a tè organizzatore nella certezza di trovare,vista la convergenza di idee un assioma tra i vostri concetti e il nostro messaggio....Purtroppo alcuna risposta nemmeno di diniego è mai arrivata ...sì la cosa mi ha dispiaciuto ma non per questo ti definisco un "cattivo ".Comportamento che hanno tenuto in tanti,come tanti altri hanno aderito...il mio disappunto è stato per l'accanimento contro quei ragazzi che conosco bene e di cui in particolare di uno conosco bene la sua eticità,il quale in un attimo ha visto svanire i suoi sogni il suo futuro per una leggerezza............il tempo ci dirà il risvolto di questa storia....
Un augurio di cuore per il proseguio dei tuoi progetti
Marino Guadagnini
I M Dopingfree

ok, andiamo avanti
16 giugno 2010 08:45 manu
Ora mi è più chiara la cosa, c’è di mezzo un uomo della “tua scuderia”.
Ma quale colpe abbiamo noi, i ragazzi hanno firmato delle regole di ingaggio,
consapevoli di quello che stavano facendo,avendo a disposizione medici della Federazione che consentivano a tutti di essere sullo stesso livello.
Noi vogliamo bene a questi giovani e li rispettiamo prima di tutto come uomini e poi come ciclisti, molto più di tante persone che gli stanno attorno.
Vivendo con loro ti accorgi delle abitudini assurde che gli sono state insegnate,come quella che per svegliarsi meglio, alla mattina è salutare beversi una Red Bull.
Vieni a trovarci per vedere veramente come vivono e come socializzano, ascolta le loro storie.
Mi dispiace che tu parli da casa senza vedere effettivamente come si vive al Girobio.
Siamo pronti ad accettare tutte le critiche, purché costruttive, con l’unico scopo di fare del bene ad uno sport che tutti noi amiamo.

Ti aspetto

Emanuele

QUALUNQUE COSA VENGA FATTA E' FATTA MALE
21 giugno 2010 23:01 jaguar
Resto molto sorpreso di quello che scrive il direttore, ma allora come si dovrebbe combattere il doping se qualunque cosa venga fatta è fatta male?......Scrissi una provocazione su questo blog ed ora penso, alla luce di questa posizione, sia una strada percorribile e così tutti vissero felici e contenti ( nelle loro posizioni contrapposte): "Niente più controlli di alcun tipo ( e sai quanti soldi si risparmiano), doping libero e chi si vuole far del male se lo faccia"!!!!!!!!!!!!!!

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