Da "La Gazzetta dello Sport". Bani: «Mi hanno dopato»

| 06/01/2010 | 18:56
«Sono stato trovato positivo al campionato italiano juniores e non so perché. A casa non ho mai preso medicine, gli unici a somministrarmi qualcosa sono stati quella della squadra». Gonadotropina corionica umana (Hcg), un ormone femminile che stimola la produzione di testosterone: è la sostanza che ha inchiodato Eugenio Bani, 19 anni tra una settimana, promessa del ciclismo toscano, di cui Eugenio Capodacqua, su «La Repubblica» ha raccolto ieri lo sfogo. E pesanti accuse.

Il ragazzo.
«Ho cominciato a correre a 11 anni. E negli ultimi due, quelli da junior, ho indossato la maglia della Ambra Cavallini-Vangi —racconta il giorno dopo Bani —. Da solo non ho mai fatto uso di sostanze, ma in questa squadra mi facevano prendere costantemente pasticche, più punture intramuscolari ed endovenose. Mi dicevano che erano integratori, cose lecite».
La confessione del ragazzo prosegue senza esitazioni. «A farmi le punture era un infermiere. O Cristiano Viciani, l’amministratore delegato della società. Me le facevano nel ritiro della società, a Empoli, o sul camper a fine gara. Quando è cominciata questa pratica? Subito, dai primi giorni. Ero ancora minorenne. Ho anche avuto la curiosità di capire che farmaci erano, ma le siringhe erano già pronte e senza scatola. Ho anche avuto qualche sospetto e un pochino di paura, ma ti devi fidare. Il sistema è quello, se non ti fidi vieni fatto fuori. Al procuratore del Coni, Torri, ho raccontato tutto, ho fatto i nomi».

Professionista
Bani nei giorni scorsi è stato ingaggiato dall’Amore&Vita: da junior a professionista, direttamente, anche se è squalificato fino al 16 giugno 2011. «Non intendo certo aggirare le regole in Italia e correre all’estero. Quello lo vedremo magari più avanti. Ivano Fanini (il presidente dell’Amore&Vita), con il quale mi sono trovato subito bene, mi ha promesso che farà di tutto per farmi ridurre o levare la squalifica».

Il padre
«Non volevo essere invadente, quindi ho sempre seguito mio figlio alle gare, ma a debita distanza - racconta Fabrizio Bani, il papà di Eugenio -. Anche per questo non sono mai salito sul camper della società per controllare cosa succedesse. Lo so che è difficile da spiegare, ma la mia è stata una totale ingenuità. In buona fede, sia chiaro. Mio figlio mi ha sempre detto delle cure che gli facevano. Non ho mai capito il motivo, ma anche a me i dirigenti hanno sempre parlato di sostanze lecite, per il recupero». Poi confessa: «Abbiamo costretto Viciani a venire a casa nostra per chiarire. In quell’occasione ha sostenuto che la colpa è di qualcuno del Comitato toscano della Federazione che ai campionati italiani ha messo quella sostanza nella borraccia di Eugenio.Tesi impossibile da sostenere perché la gonadotropina è solo intramuscolare. E le punture gliele facevano loro e basta. Ora vogliamo che si riapra il caso e valuteremo se esiste, a livello penale, la possibilità di agire contro la società».

La squadra
Fabrizio Vangi, presidente della società, si tira fuori: «Troppo facile infamare così delle persone. Io non c’entro nulla, vado solo a vedere le corse. Infatti non sono mai stato interrogato da nessuno».
La parola passa quindi a Cristiano Viciani: «Alla notizia della positività abbiamo fatto di tutto a livello legale per difendere Eugenio che è sempre stato un ragazzo tranquillo, acerbo a livello farmacologico. Però, dopo quanto ha dichiarato, ci rivolgeremo a un legale per rivendicare le nostre ragioni. Sono stato ascoltato da Torri. E come me anche i direttori sportivi Baronti, Puccetti e Ricciardi, il dottor Stinchetti, il massaggiatore Reale e Benvenuti, un ex infermiere che provvedeva alle iniezioni intramuscolari ed endovenose. Quando lui non era disponibile, in scienza e coscienza, visto che ho fatto un corso da soccorritore, mi occupavo delle iniezioni, ma erano solo prodotti per il recupero. Comunque contro nessuno di noi è stato preso un provvedimento disciplinare. Bani ha sempre negato tutto finché non è stato avvicinato da Fanini. Non so, ma credo sia stato istigato... Certo che la nostra è la squadra più forte d’Europa, tanto che con Diego Ulissi abbiamo vinto due Mondiali».
A una domanda né Bani né Viciani hanno saputo rispondere: chi seguiva la preparazione del team? Bani: «Non so come si chiama. Un tizio di Lucca. Medico? Non so, ma da lui facevo solo i test». Viciani: «Non ricordo il nome. So solo che è di Lucca».

da «La Gazzetta dello Sport» del 6 gennaio 2010
a firma Claudio Ghisalberti
Copyright © TBW
COMMENTI
bani
6 gennaio 2010 19:41 claudino
se a mio figlio fanno punture voglio sapere il nome del medicinale se no denuncio tutto o no.quando dico e vedo che certi genitori pur vedere arrivare in qualunque sport il proprio figlio gli va bene tutto ho detto tutto.

denuncia
6 gennaio 2010 20:20 SERMONETAN
se e' cosi' come dici denuncia chi ti ha fatto le punture,fai nomi e cognomi ma nn da torri alla caserma a te piu' vicina,ti hanno fatto o il gonalef,oppure gonasi ciao e in bocca al lupo

Esempio giusto.
6 gennaio 2010 21:50 bloom
Bravo Bani, hai fatto bene a denunciare chi ha cercato di rovinarti. Chiunque giochi con la salute dei ragazzi dovrebbe finire in carcere! Mi auguro che venga fatta chiarezza e chi ha commesso questi atti su un minorenne paghi a caro prezzo il suo gesto! Via i D.S. "maneggioni" ex professionisti da questo ambiente. Sono loro che devono essere radiati. Giocate con la pelle dei vostri figli. Bravo Fanini che hai capito quanto sia importante un caso come questo. Sei l'unico che ci abbia davvero capito qualcosa. Grazie anche a te, forse questa storia prendera' una piega diversa e magari un giorno Bani, non sara' un ragazzo rovinato caduto in depressione o quant'altro, ma vincera' PULITO anche tra i prof, visto che la classe ce l'ha sempre avuta.

la classe ce l'ha sempre avuta??
6 gennaio 2010 22:55 francos
Acerbo a livello farmacologico?? ma cosa state dicendo?? Ma vi rendete conto ?? Sig.Viciani lei se avesse avuto un minimo di cervello non avrebbe dovuto fare nemmeno l'acqua santa in vena a nessun ragazzo!!! E' grazie alle persone come lei che certi giovani crescono con la mentalità della puntura, della pasticca!dovete vergognarvi e basta!!

x Blomm..
come puoi dire che ha le qualità per vincere anche da pulito se alla fine è da juniores chè abituato ad allenarsi e a correre con gli aiuti farmacologici,quali margini di miglioramento credi possa avere??
Uno così più andrà avanti e più avrà bisogno di aiutarsi!

positivo...
7 gennaio 2010 08:39 overend
positivo al campionato italiano e non sa perchè.... ma povero piccolo.. magari i lui credeva che nelle siringhe mettessero acqua zuccherata eh??? ma che bella la favoletta. Bani esci dal ciclismo fai un favore a tutti. E che triste la difesa del padre.... SEMPLICEMENTE RIDICOLI. E adesso anche Fanini lo fa diventare prof come PREMIO alla sfavillante carriera da junior. MAH.... non ci siamo... Bloom, quando dici che questo dopato vincera' da puilto nei prof pensaci un po' prima di spararle...

x bloom...
7 gennaio 2010 08:46 trentiguido
Leggendo il tuo commento sembra che tutti nell'ambiente siano COLPEVOLI, specialmente Dirigenti ed Ex Corridori. Forse in gran parte hai ragione ed è giusto punire chi ha SBAGLIATO!!!!! Ma ti ricordo di un VIDEO ANDATO IN ONDA DI UN GENITORE CHE PORTAVA LA FIGLIA DAL DOTTORE PER FARE PRATICHE DOPANTI!!!!......C'erano per caso tecnici ed ex corridori? Non si trattava nemmeno di ciclismo!!!! Quindi ripeto è un problema molto più Ampio!!!!!!.......www.guidotrenti.it

certe squadre
7 gennaio 2010 10:51 luciano55
Questo caso-Bani non ha fatto altro che aumentare i sospetti e le convinzioni della gente "comune" che frequenta il ciclismo:
certe squadre le conosciamo... vincono tutto perchè sono più brave da allenare i corridori??? solo per questo???? suvvia...

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