
Quando chiamiamo Cristina Tonetti per una chiacchierata sta partendo per il Belgio e forse non è un caso che proprio in attesa al gate dell'areporto di Orio inizi a raccontarci del viaggio che ha affrontato negli ultimi mesi. Siamo sempre stati in contatto con lei, tra messaggi e battute, e per rispettare il momento e la sua ripresa abbiamo scelto di aspettare quando tutto fosse finito, anzi che tutto ricominciasse sul serio. Sono passati diversi mesi da quando l’atleta brianzola della Laboral ha preso l’ultimo volo, una cosa inconsueta per chi vive di ciclismo, ma una pericardite l’ha costretta a fermarsi, a toccare per mano quella quotidianità di cui aveva perso l’abitudine e ricominciare.
C’è bisogno di fare un passo indietro, tutto inizia in realtà a febbraio, Cristina non si sente al massimo della forma, le gambe girano ma non come dovrebbero, i battiti sono irregolari e un giorno di marzo proprio durante la ricognizione della Sanremo capisce che c’è veramente qualcosa che non va. Iniziano gli esami, i le visite mediche, ma l’esito viene abbastanza in fretta: è pericardite e serve il riposo assoluto. «Era da un po’ che avevo die battiti irregolari e soprattutto ero molto stanca e gli esami non lasciano spazio a nessun dubbi. La pericardite è un’infiammazione del tessuto che avvolge il cuore, molto probabilmente è la complicazione di un virus influenzale che avevo avuto ad inizio febbraio e che avevo sottovalutato, l’unico modo per curarsi è fare riposare – spiega Cristina a tuttobiciweb- nel primo mese non potevo fare praticamente nulla, nemmeno una semplice camminata, poi a metà aprile ho ricominciato con un’attività non agonistica e solo a metà maggio ho ricominciato a fare sul serio. E’ strano dirlo, ma in qualche modo la diagnosi mi ha rassicurata, era da tempo che non andavo, avevo qualcosa che mi bloccava e avere finalmente una spiegazione mi ha fatto capire che non ero io, ma c’era un problema vero che poteva essere risolto »
Qualche mese fa vi avevamo raccontato una storia simile con protagonista Carlotta Cipressi, costretta a bloccare la sua stagione 2024 ed è proprio a lei che Cristina ha scritto per confrontarsi, scambiarsi pareri e capire che cosa avrebbe dovuto affrontare. «Parlare con Carlotta mi ha aiutato molto, mi ha rassicurato e ho potuto confrontarmi con una persona che ci era già passata e soprattutto ne era uscita. Sinceramente non sono mai andata veramente nel panico, non avevo ansia, semplicemente sapevo che c’era un problema e che dovevo fermarmi. I problemi al cuore sono una questione di famiglia, ma tra le donne la casistica di infarti o problemi del genere è molto bassa e quindi sono sempre stata tranquilla. Non potevo fare altro che aspettare e così mi sono ritrovata a vivere una quotidianità che avevo praticamente perso o addirittura non l’avevo mai vissuto» ci spiega la brianzola, che ha affrontato tutto in maniera analitica, a testa alta, concentrandosi sull’obiettivo di ritornare piuttosto che sulla necessità di stare fermi. I momenti no ci sono certamente stati, eppure grazie a molte persone che le sono state accanto non ha mai perso il sorriso. E’ il caso di Eleonora Camilla Gasparrini, un’amica speciale con cui ha corso in nazionale e nella categoria juniores; negli 8 anni che si conoscono non avevano mai avuto l’occasione di passare un compleanno insieme e finalmente ci sono riuscite. In questi lunghi mesi di stop, messa la bicicletta necessariamente da parte, Cristina ha riscoperto le piccole cose, ha passato del tempo con la famiglia e ne ha approfittato per ritrovare quelle persone che tra una trasferta e un allenamento non c’era mai tempo di vedere. ha toccato con mano la vita dall’altra parte, quella di non atleta ma di persona normale e così ha ripreso gli studi incominciando a ricrearsi quel piano b per un eventuale futuro dopo la bici. Sempre in contatto con la squadra, l’affetto anche sui social non le è mai mancato, né quando ha spiegato il problema al cuore, né quando il team basco ha annunciato il suo ritorno, è stata travolta di commenti, di messaggi, di parole di supporto.
Ora è tempo di tornare, oggi Cristina sarà al via dell’Antwrp Port Epic Ladies in Belgio, un po’ di emozione c’è ma si sente bene, è in pace con se stessa. «Ritorno in gara quasi pacifica, è uno spirito completamente diverso rispetto alle altre volte. Solitamente ero molto nervosa, a casa facevo tutto al millimetro, davo importanza alle ore di allenamento convinta che fare un’ora in più o in meno cambiasse tutta la stagione. Poi mi sono ritrovata a non poter uscire in bici e ho capito che dovevo focalizzarmi meno sul dettaglio, guardare più il processo nel suo insieme, soltanto facendo così ci si rende conto che può capitare di fare sacrifici tutto l’anno e poi arrivare alla gara comunque piena di dubbi e di rimanere bloccati. In qualche modo quello che è successo, il lungo stop, mi ha un po’ ridimensionata, mi ha fatto dare importanza alle giuste cose, mi ha fatto ritrovare una tranquillità che avevo perduta. In qualche modo sono cresciuta» ci dice facendoci capire come quello che è stato a tutti gli effetti uno stop forzato, le abbia concesso in realtà del tempo per vedere il mondo in un’altra prospettiva, forse in quella migliore, ma sicuramente diversa.
Cristina non promette niente, non ci sono veri e propri programmi, solo il desiderio di ricominciare, si vedrà passo dopo passo. Intanto è tempo di ricominciare ad essere una ciclista, forse con uno sguardo diverso, più maturo, ma sempre con la fame che l’ha sempre contraddistinta.
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