L'ORA DEL PASTO. QUANDO IL CICLISMO E' RESISTENZA, QUANDO IL CICLISMO E' DONNA...

STORIA | 26/04/2025 | 08:20
di Marco Pastonesi

Bianca, il suo vero nome era Tiziana Bonazzola, il nonno era un garibaldino. Sulla sua Bianchi, color verde acqua sabaudo, durante la Resistenza garantiva i collegamenti fra la periferia e il centro clandestino operativo a Milano, la sua specialità era superare i posti di blocco su vie ritenute strategiche per la presenza di numerose fabbriche militari.


Sandra, il suo vero nome era Onorina Brambilla, anche lei aveva una Bianchi. Fu arrestata con i partigiani della Valsesia, incarcerata a Monza, deportata nel lager di Bolzano, liberata prima di essere inviata ai campi di sterminio, a piedi tornò a Milano e – miracolo – ritrovò la sua bicicletta.


Gabriella, il suo vero nome era Tina Anselmi, sarebbe diventata deputata e poi ministro, la prima donna ministro della nostra Repubblica, Lavoro e Previdenza Sociale. Quando assistette all’impiccagione di alcuni giovani partigiani, entrò a far parte delle staffette partigiane in bicicletta e a forza di andare e tornare consumò i copertoni a tal punto da provocare la fuoriuscita delle camere d’aria.

E staffettista partigiana era anche Augusta Fornasari, lei non aveva un nome da battaglia ma un soprannome da ciclista, la chiamavano “la corridora” perché prima della guerra pedalava forte, doveva consegnare il pesce al babbo pescivendolo, e dopo la guerra avrebbe gareggiato, e vinto, fra l’altro il campionato italiano nel 1948 e la Corsa al Mare (la Bologna-Pesaro) nel 1949.

Bianca, Sandra, Gabriella e la corridora, donne in bicicletta durante la Resistenza, sono fra le protagoniste di “Quando Alfonsina faceva la sartina” (Hever, 272 pagine, 20 euro), un libro in cui Paolo Ghiggio racconta soprattutto le donne piemontesi, di nascita o adozione, per passione o per agonismo, con storie a pedali. Dalle partigiane alle mondine, da Alfonsina Strada alla Dama Bianca, da Elisa Balsamo a Vittoria Bussi, a cominciare da Paola Gianotti che, nella prefazione, sostiene come le donne e la bicicletta sia “un binomio perfetto da sempre, ma oggi più che mai” e spiega che “oggi dove tantissime donne inforcano la loro bicicletta per girare il mondo, portare i figli a scuola, scalare le montagne, viaggiare, lavorare. Ma soprattutto per essere libere. Perché la bicicletta è proprio questo: la libertà”.

Se “Donne in bicicletta” di Antonella Stelitano (Ediciclo) ha un taglio storico, se “Volevo fare la corridora” di Gianluca Alzati su Morena Tartagni (Ediciclo) e “Mary Cressari – la donna dei record” di Paolo Venturini (Compagnia della Stampa Massetti Rodella) sono testimonianze biografiche, così come “Gli anni ruggenti di Alfonsina Strada” di Paolo Facchinetti (Ediciclo), se “Alfonsina e la strada” di Simona Baldelli (Sellerio) ha il fascino del romanzo, “Quando Alfonsina faceva la sartina” è un’indagine giornalistica territoriale dove il taglio storico e le testimonianze biografiche hanno, talvolta, anche il fascino del romanzo. L’occasione giusta per riscoprire l’arte di Margherita Beltramo, moglie del telaista Lino: il suo compito era raggiare le ruote prima che i raggi venissero brasati tra di loro con lo stagno, ma autrice – così pare - anche dell’Azzurro Beltramo, una delicata sfumatura del cielo in una notte di plenilunio, ottenuta mescolando il blu con la polvere d’argento. O l’occasione giusta per valorizzare il talento di un’Anna Maria Succio, campionessa su strada, cross e mountain bike, che ha sempre fatto della lealtà e della trasparenza la sua bandiera. Così si scopre che Gianni Motta non solo la riforniva di tubolari polacchi a prezzi scontati, ma le procurò anche una bici etichettata Gianni Motta. E quando Anna fu grata per il pensiero, ma delusa dal colore nocciola francolino, Motta la fece immediatamente smontare e rimontare su un telaio blu Maserati.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


La Unibet Rose Rockets non vuole lasciare nulla al caso e per far sì che la prossima stagione sia ancora più ricca di vittorie e inviti a corse di primissimo piano ha deciso di affidarsi per il 2026 a...


C’è tanta storia nella Bologna-Raticosa una delle corse più anziane del calendario italiano dei dilettanti. Nasce nel 1931 e muore nel 2013. A promuoverla fu il Velo Sport Reno 1908 presieduto da Zoni che in un secondo tempo passò nelle...


È un appuntamento che racconta il ciclismo veronese da ben trentuno anni: quella che vedete è la copertina dell’almanacco 2025 del ciclismo veronese edizione numero 31. Racconta l'autore Luciano Purgato: «Quest’anno abbiamo voluto premiare la tenacia di Debora Silvestri (Laboral Kutxa...


“I coperchini. Anche qui il nome è locale. Sono i tappi a corona delle bibite, detti anche tappini o tollini a Milano, grette a Genova, fino a un misterioso sinàlcol a Parma, ma chissà in quanti altri modi li avranno...


Dopo la drammatica caduta al Giro di Polonia dalla quale per fortuna si è ristabilito dopo le non poche apprensioni tornando a salire nuovamente in bicicletta, non poteva che essere assegnato a Filippo Baroncini il 21° Premio Coraggio e Avanti,...


L’aggiornamento dei direttori di corsa dell’Emilia-Romagna, tenutosi a Bologna presso la sede della “BCC Emilbanca”, è certamente uno di quegli appuntamenti che lasciano soddisfatti per organizzazione, concretezza, serietà dei temi e qualità dei relatori, senza segni di polemica tranne...


Tanto sole ma anche tanto freddo hanno accompagnato la 4a edizione di Turin International Cyclocross. Al Velodromo Francone di San Francesco al Campo si è corsa la 2a  prova del Selle Smp Master Cross a cui hanno partecipato quasi 450...


Le maglie iridate degli junior Alessio Magagnotti e di Agata Campana, quelle tricolori di Giorgia Nervo, Maya Ferrante, Nicole Azzetti e Chiara Mattei. Il ciclismo trentino ha vissuto un 2025 esaltante, dando seguito a una tradizione radicata sul territorio: i...


«Un secolo di Forti e Veloci». È questo il titolo del libro celebrativo dei cento anni del Club Ciclistico Forti e Veloci, che ha chiamato a raccolta all’auditorium Sant’Orsola di Cirè di Pergine Valsugana tutti i propri atleti ed ex...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024