I VOTI DI STAGI. CI SONO I PORTOGHESI E GLI ALTRI PAGANO. SENZA VETTE IL GIRO FINISCE A VALDOBBIADENE

I VOTI DEL DIRETTORE | 11/10/2020 | 19:28
di Pier Augusto Stagi

Ruben GUERREIRO. 10 e lode. Paperino batte Macchia Nera. Non c’è partita nella volata finale che vale la seconda vetta di questo Giro ancora molto incerto, ma chiaramente apertissimo. Vince il portoghese, un altro, anche se non sono imbucati; è vero, non pagano, anche perché a pagare oggi sono tutti gli altri. I lusitani a Roccaraso: tappa al Paperino 26enne della Ef, in rosa Joao Almeida per andare al riposo con giustificata soddisfazione. 


Jonathan CASTROVIEJO. 8. Macchia Nera di Ineos non ce la fa. Fa una corsa pazzesca, che meriterebbe chiaramente molto più del piazzamento d’onore. Il granatiere della Ineos trova la fuga con altri quattro al km 70. Con lui Ruben Guerreiro (EF Pro Cycling), Eduardo Sepulveda (Movistar) e Ben O'Connor (NTT Pro Cycling). Sono loro i più lesti, quelli che danno il là. Poi, successivamente, rientrano anche  Larry Warbasse (AG2R La Mondiale), Giovanni Visconti (Vini Zabù-Brado-KTM) e Kilian Frankiny (Groupama-FDJ). Da solo, tutto solo e soletto, va a completare il drappello di testa Mikkel Bjerg della UAE Emirates. Esce dal gruppo e si riporta sui fuggitivi. A 89 km dalla conclusione diventano 8 gli uomini in fuga. Su questo percorso, tutto su e giù come le montagne russe di un luna-park, questi otto magnifici ragazzi volano via leggeri per tutto il giorno: come su un ottovolante. 


Mikkel BJERG. 8. Il ragazzo della UAE Emirates deve compiere 22 anni il prossimo 3 novembre: questa per lui è chiaramente un’annata tutta da degustare, con calma e moderazione, ma è un’annata che non dà alla testa ma ama fare le corse di testa. È una nuova generazione di corridori che osa, prova, si butta su ogni terreno, senza paura di sbagliare. E lo ripeto, ancora una volta: alla faccia delle radioline, dei modem e del ciclismo radiocomandato.

Tao GEOGHEGAN HART. 7,5. Il 25enne londinese della Ineos mette fuori il naso in una tappa non banale, che dice ancora poco, ma qualcosa dice. Lui è uno dei ragazzi più interessanti e noi con interesse lo seguiremo: come sempre.

Lucas HAMILTON. 7. Anche il ragazzo della Mitchelton- Scott si traveste da vice Simon Yates e fa la sua buonissima figura. Lucas ha solo 24 anni: giovani al potere.

Wilko KELDERMAN. 8. L’olandese della Sunweb sta davvero facendo un grandissimo Giro. Occhio a questo ragazzo che ha esperienza (29 anni) e un buon team a supporto. Fino a questo momento non ha fatto altro che guadagnare terreno, come una formichina. L’importante che dopo non faccia la tartaruga.

Jakob FUGLSANG. 8. La tappa dice poco, diciamo pure pochissimo, ma quel poco che dice va benone al danese che si porta in albergo 14” su Nibali e 18” su Almeida.

Rafal MAJKA. 6,5. Il polacco medica una giornata gelida e terribile. Perde 3” su Fugsang, ne guadagna 15” su Almeida.

Brandon MCNULTY. 6,5. Altro rampollo di 22 anni della UAE Emirates (il Giro è sempre di più il Tour de l’Avenir). Buona tappa, per buone prospettive.

Domenico POZZOVIVO. 6,5. E chi lo ferma? Lui procede spedito, un po’ sghembo in sella ma efficace come pochi. Guadagna anche un paio di posizioni in classifica generale, ora è 4°: attenzione, sarà anche un peso leggero, ma Domenico sarà l’ago della bilancia di questo Giro.

Vincenzo NIBALI. 6. Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno guadagna qualcosa sulla maglia rosa. Se guardiamo la parte vuota perde 14” su Fuglsang, su un arrivo molto esplosivo da sempre non adatto ad un corridore come lui. Non ho capito per quale ragione nel finale abbia fatto tirare la sua Trek, ma è probabile che sia un limite mio: datemi quello che vi pare. Pietà! In ogni caso, speriamo che questo Giro possa scalare le vette proposte, anche se ho i mei dubbi. C’è una sola certezza: i 65 chilometri contro il tempo ci saranno, e già che ci sono ringrazio io gli organizzatori a nome di Vincenzo.

Joao ALMEIDA. 6. Vale il discorso fatto per Vincenzo: perde un po’ da tutti, ma tiene stretta la maglia. Attenzione ragazzi, questo è un corridore, che ha testa, gambe e squadra. Dispone dell’arma della crono e se per puro caso dovessero saltare certe vette da capoGiro, beh, farete i conti con lui: fino alla fine. Anzi, la prossima settimana è bella ma non impossibile, con una crono sabato sulle strade del Prosecco di 34 km dove JA7 (Joao Almeida 7 giorni in rosa) può rimpinguare il proprio bottino. Poi se il Giro dovesse essere accorciato o abbassato (niente Stelvio, Agnello e Izoard), beh, il gioco è quasi fatto. Giro finito? Se il tempo non ci dà una mano, saranno le prove contro il tempo a dare il Giro al portoghese.

Steven KRUIJSWIJK. 5. Il leader 33enne della Jumbo-Visma avrebbe l’occasione per rifarsi di tante amarezze, ma sta facendo solo il pieno di amarezza. 

Pello BILBAO. 7. Fa la sua corsa il 30enne del Bahrain e resta in zona rosa a soli 39”. In salita è uno che fa male: guai pensare che il suo sia un ruolo da semplice comparsa.

Patrick KONRAD. 6,5. Finisce la prima parte di questo Giro in 8° posizione a 1’11” dalla rosa. Non male per il 28enne austriaco della Bora Hansgrohe.

Arnaud DEMARE. 7. Al traguardo volante di Guardiagrele passa per primo Guerreiro davanti a O'Connor, Castroviejo e Sepulveda. Il gruppo è regolato guarda caso da Arnaud Démare che precede ancora una volta Peter Sagan e conquista un ulteriore punto per assicurarsi la maglia ciclamino sulle spalle.

Giovanni VISCONTI. 7. Già è bravo a rientrare nella fuga di testa dopo che i quattro partiti con lui gli erano andati via, poi è bravissimo a conquistare il GPM di Passo Lanciano. Una vittoria che gli consente, anche se virtualmente, di passare al comando della classifica degli scalatori. Poi la maglia passa realmente a Guerreiro.

ABRUZZO. 10. Come giustamente segnalato dalla nostra Giulia De Maio, complimenti alla Regione Abruzzo e al comitato di tappa locale, per le strade tutte perfettamente riasfaltate a garantire la massima sicurezza alla corsa. Un bene per la comunità, un bene per i corridori. Un bel 8 anche alla nostra Giulia, che l’ha giustamente evidenziato.

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COMMENTI
basta parlare di cronometro
11 ottobre 2020 20:15 alerossi
anche a scatto e controscatto con gregorio non fa altro che parlare che i Km a crono sono troppi. no, 60/65Km ITT sono l'ideale in un gt. se gli scalatori di oggi sono delle pippe in confronto ai passisti e non riescono a staccarli (come pantani) non bisogna accorciarle per permettere loro di vincere i gt. un grande giro deve essere vinto da corridori completi, non da scalatori puri

@alerossi
11 ottobre 2020 21:40 Alex85
Concordo pienamente: in una corsa di tre settimane 60km a cronometro sono davvero il "minimo sindacale" per incoronare il corridore più completo, anzi io sarei dell'avviso che dovrebbero rendere obbligatoria anche una cronometro a squadre che andrebbe a premiare l'organico oltre che le qualità del singolo. Semmai lo "scandalo" è il Tour che ha proposto una sola cronometro con una cronoscalata negli ultimi km. E' anche vero che con l'evoluzione del ciclismo negli ultimi dieci anni le differenze maggiori si sono sempre fatte a cronometro che non in salita e gli scalatori "à la Pantani" non esistono quasi più...

Zero alla Rai
11 ottobre 2020 23:26 pickett
Ve la immaginate la televisione francese che,nel bel mezzo del tappone pirenaico,mentre si sta scalando il Tourmalet,interrompe il collegamento per far vedere la Coppa Sabatini o il trofeo Matteotti?Alla Rai o sono matti o sono completamente idioti.Complimenti a Bulbarelli!Per non parlare delle interruzioni pubblicitarie che,mi pare,non siano mai state numerose come quest'anno.

Concordo
12 ottobre 2020 04:09 Maranga75
Le cronometro sono un gesto atletico unico e spettacolare.. più che altro per gli scalatori le tappe da 4000 mt ormai sono raggiungibili da 30/40 corridori,se si vuole rivedere scalatori che fanno differenza bisogna fare tappe da 5500 6000mt...

crono a squadre
12 ottobre 2020 08:37 fransoli
no la crono a squadre proprio no, quella premia solo chi ha più budget e che si può permettere in organico i Ganna i Bjerg o chi per loro... già ci si lamenta degli squadrono che portano a spasso il gruppo, se gli dai anche la crono a squadre possiamo spegnere la tv

le cronometro sono la morte dello spettacolo
12 ottobre 2020 10:42 Leonk80
e le crono squadre sono una contraddizione in una classifica individuale e un ingiustizia.

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