GATTI&MISFATTI. GIRO VIP

TUTTOBICI | 21/01/2019 | 07:54

Appena cominciato e già così strano. Que­sto 2019 passa alla storia, subito all’inizio, come il primo anno in cui non sentiremo le litanie strazianti di quelli che al Giro non viene nessuno, al Giro mancano i campioni stranieri, il Giro è una corsa provinciale per soli italiani.


Capisco che questa bra­va gente dovrà inventarsi un’altra musica e incidere un altro disco, ma purtroppo c’è poco da fare: per quanto lo si possa rivoltare come un calzino, per quanto gli si voglia fare le pulci, il Giro 2019 sarà un Giro mol­to internazionale, molto prestigioso, molto ben frequentato. Voglio spararla grossa, convinto di non andare molto lontano dalla verità: da molti anni non ne avevamo uno così completo e affollato.


Manca ancora una primavera e molti dettagli possono cambiare, ma nel complesso la certezza c’è già: il meglio (quasi tutto) sarà qui. Persino la Sky, l’ultima Sky, impegnatissima a lasciare il ciclismo (come marchio, non come squadra) con l’ennesimo Tour, comunque manderà in Italia un bel nome. Pare Bernal, e non dico altro: a occhio e cro­ce è il miglior talento di do­mani. Se verrà in Italia per testarsi fino in fondo da capitano, ancora una volta il Giro avrà il compito romantico di fare da giudice severo e im­parziale sull’entità e sulla le­gittimità di tante speranze. Se Bernal uscirà bene dal Giro, Bernal si avvierà a una luminosa carriera. Se andrà in frantumi come cristallo pregiato ma fragilino, molte in­cognite graveranno sul suo futuro. In ogni caso, sarà la sua prova verità. E tutti noi saremo lì curiosi a fargli la radiografia.

Ma a parte questo ca­pitolo carico di fa­scino particolare, resta comunque sul piedestallo un tale monumento al vip da lasciare incantati. L’Italia avrà il suo meglio, cioè Ni­bali, ma anche Aru, che vo­glio aggiungere a tutti i costi perché non possiamo considerarlo perso alla sua età. La Spagna avrà Landa e Val­ver­de. Avremo il vero re universale delle grandi corse a tap­pe, quello sempre in cima de­gli ultimissimi giri, quel Tom Dumoulin che in fondo è nato qui: stavolta, con sessanta chilometri a cronometro, gli hanno pure messo sotto al sedere una catapulta micidiale. Anche per questo, avremo con ancora più onore (per loro) gli Yates e gli Zakarin, corridori molto forti che però sanno di andare ad handicap proprio per via della crono: eppure vengono lo stesso. Da questo punto di vista, occhio invece a Roglic, che questo lato debole non ha di certo, e che a sua volta ha annunciato per tempo di volersi consacrare al Giro.

Siamo ancora alla conta iniziale. Altri si ag­giun­geranno, altri do­vranno cambiare i programmi in corsa. Ma resta in piedi a pieno titolo la sensazione che la corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo potrà stavolta aggiungere al suo slogan una cosa del tipo frequentata dalla gente più aristocratica del mondo. Quest’ultimo, del cast, degli stranieri, era sempre il peccato originale utilizzato dagli italioti (non mi viene la rima) per ridicolizzare il Giro e guardare dal basso il Tour, con inguaribile complesso di inferiorità, come se poi le corse non fossero belle ciascuna a suo modo, come se ad esempio l’anno scorso il duello tra Froome e Dumoulin fosse una mano di scopa tra due arteriosclerotici. Ma a questo punto cade anche l’ultimo pregiudizio: senza se e senza ma, sarà un Giro autorevole e rispettabile, con tutti i sacri crismi della grande cor­sa di livello mondiale. Ness­u­no potrà più dire e scrivere, alla fine, ha vinto Tizio perché ha corso contro dei mortaccioni. Chi lo vincerà, sarà davvero campione. E chi lo perderà, avrà perso comunque da un campione. E quelli che mancheranno? Non mancheranno a nessuno.

da tuttoBICI di gennaio

Copyright © TBW
COMMENTI
A chi avesse la memoria corta
21 gennaio 2019 15:04 pickett
Ricordo che proprio Gatti,gli anni passati,lamentava l'assenza dei big stranieri alGiro.Chi lanciava "strazianti litanie" era proprio lui,in tante occasioni.Andate a rileggervi i suoi articoli,in particolare quelli scritti in occasione delle presentazioni del percorso del Giro,gli anni scorsi.Incredibile come ora rivolti la frittata.Spudorato!

Gatti
21 gennaio 2019 21:53 SoCarlo
in piu' di un'occasione ha fatto editoriali contro posizioni che fino a non molto tempo prima gli appartenevano.
Non credo sia una questione di coerenza (o assenza della quale) quanto un modo, alle volte antipatico, di catturare l'attenzione ed alzare il livello di attenzione al fatto.
Puo' non piacere, ma e' efficace.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Filippo GANNA. 10 e lode. Parte forte, per concludere fortissimo. Gli ultimi quattro chilometri a oltre 63 chilometri orari (62, 970, per la precisione gli ultimi 4.200 metri), per una media finale che è di gran lunga superiore ai 56...


La città e il traguardo di Valladolid portano bene a Filippo Ganna. Esattamente come due anni fa, infatti, il campione italiano contro il tempo della Ineos-Grenadiers si è imposto nella cronometro con partenza e arrivo nella località castigliana...


Ci aveva detto che non era al massimo della condizione e che c'era il rischio saltasse il GP de Québec, ma a Michael Woods le cose sono andate ancora peggio. L'atleta canadese, infatti, a causa di un'ernia saltata fuori nelle...


L'Union Cycliste Internationale annuncia che il corridore italiano Giovanni Carboni è stato provvisoriamente sospeso in conformità con le regole antidoping dell'UCI, a causa di anomalie inspiegabili nel suo passaporto biologico dell'atleta nel 2024. L'UCI non commenterà ulteriormente mentre il procedimento...


Il Tour de l’Ardèche ha ripreso la sua marcia e, dopo l’annullamento della tappa di ieri deciso dal Prefetto, oggi ha proposto una frazione di 119 chilometri scattata da Avignone e terminata a Pernes-les-Fontaines con la vittoria di Mischa Bredewold....


Uno, due e tre. È un Isaac del Toro scatenato, quasi impossibile da domare. Il messicano cala il tris nel giro di quattro giorni stravincendo il Gp di Peccioli - Coppa Sabatini, un successo che si aggiungere al GP Industria...


Cesare Chesini brinda al successo nella seconda tappa del Turul Romaniei (Giro di Romania), la Pitești-Pasul Dichiu di 172 chilometri. Il veronese della MBHBank Ballan CSB Colpack si è imposto in volata sull'austriaco Hofbauer con il quale è stato autore...


Il magnifico scenario offerto da La Spensierata Cantina Vinicola in Franciacorta a Monterotondo di Passirano ha accolto ospiti, autorità, media e amici che hanno presenziato alla conferenza stampa di presentazione ufficiale di La Dario Acquaroli, la gara MTB internazionale che...


Con il Grand Prix Cycliste de Québec 2025 comincia il grande weekend di ciclismo in terra canadese. Corridori e squadre sono arrivati in città martedì sera e in questi giorni, oltre a smaltire il jet lag, ne hanno approfittato per...


Christian Scaroni (XDS Astana), sesto nell’appuntamento toscano, consolida la sua leadership in vetta alla classifica della Coppa Italia delle Regioni: grazie ai 18 punti conquistati sale a quota 118 nella graduatoria individuale, allungando ulteriormente su Giulio Ciccone (Lidl-Trek). Continua la crescita di Davide Piganzoli (Polti...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024