L'ORA DEL PASTO. 98 RAGIONI (PIU' UNA) PER AMARE LA BICI

LIBRI | 01/10/2018 | 09:09
di Marco Pastonesi

La prima ragione, la numero 1, ma non la più importante, è che “in bici si può prendere il treno”. L’ultima ragione, la numero 98, ma non la meno urgente, è che “il viaggio in bicicletta continua”. La ragione più filosofica, la numero 64, è che “la bicicletta è anarchia”. La ragione più salutare, la numero 47, è che “andando in bici passa il desiderio di bere e di fumare”. La ragione più semplice, e dunque la più vera, la numero 65, è che “la bicicletta è essenziale”.


Martin Angioni ha individuato, selezionato, elencato, scritto e descritto “Le 98 ragioni per cui vado in bicicletta” (Utet, 256 pagine, 16 euro). Figlio di un campione olimpico (Paolo, Giochi di Tokyo nel 1964, equitazione, concorso completo a squadre), fin da piccolo, e poi da ragazzo, e quindi da uomo, Angioni ha sempre respirato, abitato, vissuto a forza, a gioia, a passione di pedali. Dalla sua prima bici da corsa “seria”, una Benotto, alla bici viola da città acquistata in un mercatino di Manhattan, una Trek; dalle uscite nella periferia di Milano o di Parigi, alle salite sui passi del Giro d’Italia e sui colli del Tour de France. Finché la bicicletta lo ha spinto a spiegare il pedalare, in tutte le sue 98 (buone) ragioni.


Ci sono ragioni evidenti: come la numero 60, “per andare in bicicletta ci vuole un sacco di tempo”. Ci sono ragioni lapalissiane: come la numero 22, “è bello avere tante biciclette”. Ci sono ragioni sorprendenti: come la numero 46, “è bello pedalare nella notte in estate”. Ci sono ragioni poetiche: come la numero 84, “la bicicletta parla con una voce”. Ci sono ragioni fisiche: come la numero 86, “in bicicletta è il corpo che parla”. Ci sono ragioni spirituali: come la numero 48, “è bello partire in bici senza saper dove andare”. Ci sono anche ragioni ormai diventate più discutibili, data la moda, la tendenza: come la numero 68, “bicicletta è anticonformismo”. E c’è perfino una ragione falsa: come la numero 85, “in bicicletta non si prendono multe”.

Molte ragioni appartengono a tutti, alcune sono personali. Angioni – e lo si capisce fin dal titolo del libro – è autoreferenziale e autobiografico, e così elabora ragioni e pensieri coltivati e ruminati in tutti i suoi chilometri asfaltati e sterrati, urbani e rurali, in gruppo o in solitaria, dove confrontarsi, specchiarsi, allungare, svoltare. In questi tornanti della memoria, Angioni recupera una lettera di Cesare Pavese a Giulio Einaudi, in cui lo scrittore rifiutava la revisione di un testo: “C’è una vita da vivere” e “ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere”. E questa potrebbe essere la ragione più letteraria, la numero 99.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ed ecco il gigante di Buja! Jonathan Milan si prende la rivincita, esalta il lavoro della sua Lidl Trek e anticipa Groves,   Bauhaus, Kooij,  Merlier e Ballerini sul traguardo della quarta tappa del giro d'Italia, la Acqui Terme-Andora di 190...


Continua la caccia a difetti e punti deboli di Tadej Pogacar: alla partenza di Acqui Terme c’è chi ha visto lo sloveno rosa sbadigliare senza mettersi la mano davanti alla bocca. Curiosità per le sale stampa del Giro: in quella...


Il Giro d'Italia di Biniam Girmay è finito ad una sessantina chilometri dal traguardo di Andora, nella lunga discesa che portava a Savona. L'eritreo della Intermarché Wanty è stato coinvolto prima in una caduta che ha visto finire a terra...


A distanza di oltre un mese dal grave incidente subito nella quarta tappa dell'Itzulia Basque Country - era il 4 di aprile -, Jonas Vingegaard è tornato in sella e ha potuto effettuare il suo primo allenamento all'aperto. Occasione celebrata...


È già diventata un'abitudine: tutti attorno al pullman della UAE Emirates, tutti in attesa della maglia rosa, tutti ad applaudire Tadej Pogacar. Che risponde sempre al saluto con il sorriso che abbiamo imparato a conoscere...


Fiocco azzurro in casa Cavazzuti: questa mattina è nato Enrico, secondogenito di Matteo, attuale Head of Marketing di KTM SportMotorcyclie Italia e volto noto nella carovana del ciclismo soprattutto per la sua militanza in Astana come responsabile della comunicazione, e...


La notizia più bella, in alcuni casi, più che essere contenuta nell'intervista… è l'intervista stessa! Il nostro direttore Pier Augusto Stagi, tra i bus e i fogli firma del Giro d'Italia, ha infatti intercettato pure Luca Guercilena, a cui siamo...


È giovane, talentuoso e al centro di voci di ciclomercato. Stiamo parlando di Giulio Pellizzari, marchigiano che, impegnato al Giro d’Italia con la VF Group - Bardiani CSF – Faizanè, sta dimostrando di avere tanta grinta e voglia di raggiungere...


Nelle precedenti quattro edizioni, la BERGHEM#molamia, l’innovativa Granfondo ciclistica che si svolge a Gazzaniga (Bergamo), ha fatto registrare un costante trend di crescita sia nel numero di iscrizione che nel tasso di gradimento da parte dei suoi partecipanti. La tendenza...


Finiscono per una volta ancora, gli anni 60, gli anni dei cuori e delle scritture non placcate, con la morte l’altra notte di Imerio Massignan, l’impervio scalatore vicentino, scomparso ad 87 anni. Finiscono, e le proviamo infine rideste, di un...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi