PROFESSIONISTI | 28/01/2017 | 07:34 Dopo la tappa in salita, tornano di scena i velocisti. Alla partenza della sesta tappa della Vuelta a San Juan abbiamo incontrato Andrea Guardini, punta veloce del Team UAE Abu Dhabi. Come sono andate le prime volate del 2017? «Tolta la prima, che non ho potuto disputare a causa della mancata segnalazione del percorso all'ultimo chilometro, ho raccolto un 5° e 6° posto che rispecchiano la mia condizione attuale. Ho visto i Quick Step veramente in palla nel finale, quando escono al triangolo rosso hanno un cambio di ritmo non indifferente che tiene il gruppo in fila, la lotta è per prendere le posizioni dietro di loro. Anche uno come Elia (Viviani, ritiratosi ieri dopo tre secondi posti, ndr) fa fatica a uscire dalla loro scia. Iniziando a fine gennaio, la preparazione è stata ancora più corta che in passato e a noi europei che arriviamo dal freddo manca qualcosa per vincere». Ho visto che sei tornato in pista... «Mi ci ha portato Ganna. Avere in squadra un campione del mondo mi sprona a tornare nei velodromi. Certi lavori di velocizzazione possono farmi bene, cercherò di allenarmi di più in pista e chissà che ci scappi anche qualche gara. Il calendario stilato con il team per la strada ha ovviamente la priorità, ma Dagnoni mi ha proposto di correre l'Europeo dietro derny. Ad agosto ci sono il Giro di Polonia e l'Eneco Tour, ma se si riuscisse a inserirlo nel mio programma mi farebbe piacere». Conclusa questa corsa, dove ti vedremo? «Sicuramente all'Abu Dhabi Tour, appuntamento a cui ovviamente la squadra tiene molto. Ho una ventina di giorni per trovare quello che mi manca per esser brillante in volata. Voglio ricominciare a vincere per ripagare la fiducia del nuovo team, vorrei essere protagonista in volata all'Eneco Tour, in Polonia, in generale in tutti gli sprint disponibili nel corso dell'annata. Alla fine dell'anno sarò felice se sarò riuscito ad andare a centro 7-8 volte con 3-4 vittorie di spessore. Voglio alzare il tiro».
Ho ancora negli occhi la volata di Vedelago al Giro 2012, spero che nella nuova squadra Guardini ritrovi gli stimoli e gli spazi per riproporsi in tutto il suo valore.
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