Zomegnan ad Apcom: inutili riesami sui campioni del Giro

| 09/10/2008 | 16:46
Il Giro d'Italia non chiederà la ripetizione dei test antidoping effettuati nell'ultima edizione per appurare eventuali casi di Cera, l'Epo di terza generazione, perché già effettuati durante la competizione. Lo ha detto il direttore generale della Corsa Rosa, Angelo Zomegnan, che in un'intervista ad Apcom si è mostrato sereno circa i controlli svolti nel Giro del maggio scorso, annunciando inoltre nuove "azioni preventive" per l'edizione del 2009. Dopo i tre casi di positività al Cera emersi dai campioni prelevati durante l'ultimo Tour de France - gli italiani Riccardo Riccò (due tappe vinte al Giro) e Leonardo Piepoli ed il tedesco Stefan Schumacher - il Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato la ripetizione dei test delle Olimpiadi di Pechino per verificare possibili casi di Epo a rilascio continuo non emersi nel corso dei Giochi. "Ci sono azioni condotte da chi ha la predisposizione ad urlarle", ha detto Zomegnan al telefono: "Il Giro d'Italia ha già fatto le opportune verifiche", ha spiegato il direttore generale della prestigiosa corsa a tappe organizzata da Rcs Sport, "i laboratori e l'Uci ci hanno detto che questi test sono stati fatti e non è stato trovato nulla che potesse indurre al sospetto. E' inutile chiederne altri". Zomegnan ha chiarito che il test sul Cera è stato perfezionato a luglio in collaborazione tra il laboratorio Coni-Nado di Roma e quello parigino di Chatenay-Malabry. "Questi test, mi è stato detto, sono iniziati durante il Giro d'Italia. Per questo mi è sembrato pleonastico domandarne ulteriori". In estate i tre grandi giri hanno riservato al solo Tour de France la piaga del doping, tanto da indurre il Cio - allarmato dalla bufera scatenata dal Cera - a disporre la ripetizione dei test delle Olimpiadi di Pechino. "Ciascun organizzatore si cautela e si tutela circa il corretto svolgimento della propria manifestazione", ha detto Zomegnan, "ma una cosa è passata inosservata: il Giro ha chiesto ad alcune squadre di rimanere a casa, prevedendo possibili sconquassi". Il ciclismo continua ad attraversare una profonda crisi di credibilità che ha indotto i vertici del Cio ad ipotizzare l'esclusione delle due ruote dalle Olimpiadi. Zomegnan non crede a questa ipotesi e rifiuta il ruolo di pecora nera dello sport che il ciclismo, secondo alcuni, si è ritagliato in anni di scandali seguendo la strada di discipline quali il sollevamento pesi. "Il primo regalo che si fa ad un bambino è una bicicletta, il ciclismo sta allo sport come la bicicletta sta alla vita. Se le Olimpiadi si permettono di avere discipline onorabili come il curling o la Bmx allora posso stare tranquillo, il ciclismo resterà per l'eternità". Il ciclismo, secondo il timoniere del Giro, non rischia i Giochi e non merita lezioni da altre discipline. "Sono saltati governi di alcuni discipline che facevano i prelievi ma non i controlli", ha affermato Zomegnan, che ha parlato di "un momento particolarmente vivace per quello che riguarda la ricerca della trasparenza": "Solo attraverso la ricerca della trasparenza si può restituire credibilità ad uno sport afflitto da piaghe evidenti. Evidenti perché questo sport controlla sul serio e il dibattito sulle altre discipline rimarrà sempre aperto". Zomegnan ha infine difeso la figura di Lance Armstrong, che il Giro d'Italia ha invitato alla prossima edizione. Il texano sette volte vincitore del Tour de France, che a settembre ha annunciato il ritorno al professionismo per promuovere la lotta al cancro, è stato più volte lambito dall'ombra del doping, allungata essenzialmente dalle sei positività all'Epo emerse - a detta dell'agenzia antidoping di Parigi - durante la Grande Boucle del 1999. "Una cosa da evitare in assoluto è cavalcare i dubbi, succede molto spesso", ha detto Zomegnan. Il direttore generale del Giro d'Italia ha affermato di credere che il ritorno del campione di Austin avverrà in linea con "principi e presupposti di onestà intellettuale": "Non so cos'abbia in mano l'agenzia francese, ma Armstrong, quando gli è stata chiesta recentemente l'autorizzazione alla ripetizione dei controlli sui campioni del '99, ha detto che le provette erano state mal conservate. Non c'è stata alcuna replica". In merito alla possibile presenza di Armstrong al Giro del 2009, Zomegnan ha chiarito che "non esiste una trattativa": "Lo abbiamo semplicemente invitato".
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COMMENTI
Mamma mia che faccia tosta!
9 ottobre 2008 17:56 amatore
I test si devono rifare con il nuovo e raffinato metodo. I test fatti durante il giro erano inefficaci. Non venite a dirmi che il il direttore del giro non lo sa! O non lo sa o non vuole saperlo!

Manca un particolare
9 ottobre 2008 18:24 giulia92
Caro Sig Zomegnan, non sò se i test fatti al Giro fossero precisi in termini di sensibilità rispetto a Tour, ma comunque manca un particolare, al Giro ancora la Roche non aveva introdotto la molecola spia nel Mircera, pertanto difficilmente sarebbe stato trovato


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