RUANDA. ROTTURA DEI RAPPORTI DIPLOMATICI CON IL BELGIO, NUOVE PREOCCUPAZIONI PER IL MONDIALE?

POLITICA | 18/03/2025 | 08:16
di Francesca Monzone

La situazione in Ruanda si sta facendo sempre più tesa: a livello politico si sono completamente interrotti i rapporti tra il Belgio e il governo di Kigali. Il Belgio, così come il Parlamento Europeo, aveva chiesto l’interruzione degli scontri in Congo ed erano state richieste delle sanzioni sulle famose terre rare, ma tutto questo non ha fatto altro che inasprire i rapporti tra i due governi. Ieri è arrivata così una notizia inattesa e tutti i diplomatici del Belgio dovranno lasciare il Ruanda entro 48 ore. La risposta del ministro degli Esteri Maxime Prévot, dalla sua sede di  Bruxelles, è arrivata con l'espressione di un rammarico per la misura a suo avviso sproporzionata, annunciando misure simili. Anche il Ruanda non ha tardato a dare la sua motivazione, spiegando che la decisione si è basata su una serie di considerazioni, tutte legate ai “patetici tentativi del Belgio di mantenere i suoi deliri neocoloniali”, così si legge in una nota del Ministero degli Affari Esteri di Kigali in un comunicato stampa.


Dal punto di vista sportivo, il problema potrebbe sorgere er quanto riguarda i prossimi Campionati del mondo in Ruanda, visto che la società belga Golazo si occuperà della logistica dell’evento iridato.


In Belgio la notizia ha creato grande allarme e immediatamente sono state fatte delle domande ai responsabili di Golazo, per capire cosa potrebbe accadere.

«Si tratta di un problema politico e diplomatico - ha affermato Gert Van Goolen (nella foto, tratta da Linkedin) pr e communication manager di Golazo all'agenzia di stampa Belga - Non vedo come un problema diplomatico-politico tra Belgio e Ruanda possa avere implicazioni per un campionato mondiale di ciclismo organizzato dall'UCI, una federazione sportiva internazionale. Continueremo naturalmente a monitorare gli ulteriori sviluppi e poi vedremo come procedere».

Riguardo agli sviluppi possibili, al momento non è possibile fare delle previsioni. Sicuramente la guerra si trova a diversi chilometri di distanza da Kigali, ma c’è il Parlamento Europeo che lo scorso febbraio ha chiesto, in modo esplicito, l’annullamento dei Mondiali di ciclismo in Ruanda e in questo scenario si innesta la situazione molto tesa tra Belgio e Ruanda. Bisogna anche ricordare che negli scontri avvenuti in Congo, una delle prime ambasciate ad essere stata colpita, è stata proprio quella del Belgio. Oltre alla situazione di Golazo, bisogna anche vedere che tipo di provvedimenti ci saranno da parte del governo belga: se la situazione tra i due paesi dovesse continuare ad essere tesa, si potrebbe arrivare anche alla rinuncia della nazionale belga di partecipare ai mondiali. La speranza, naturalmente, è che la guerra possa cessare e la situazione tra Ruanda e Belgio possa rientrare nei binari della normalità ma certamente nessuno di questi due auspici è di facile realizzazione.

Per la cronaca proprio oggi a Lusaka, capitale dell'Angola, iniziano i colloqui di pace tra il Governo della Repubblica Democratica del Congo e i guerriglieri dell'M23, movimento che - supportato dal Ruanda - nelle ultime settimane ha conquistato il controllo delle due città più importanti del Paese. Paese, il Congo, che sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie al mondo...


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COMMENTI
Domanda
18 marzo 2025 12:29 italia
Cosa centra il mondiale di ciclismo con il parlamento europeo! Ma non ci avete sempre detto che lo sport unisce i popoli? L' Europa è patria del diritto della democrazia della libertà ecc ecc ecc a condizione che fai quello che vuole essa ....

@italia
18 marzo 2025 12:50 Bullet
Si parla di ex colonie belghe e i belgi da quelle parti non hanno lasciato un bel ricordo...andarsi a vedere cosa successe quando Foreman si presentò per Rumble in the Jungle con un pastore tedesco al guinzaglio.

Mondiali
18 marzo 2025 12:58 andy48
L'idea di organizzare i mondiali in Ruanda era velleitaria sin dall'inizio, dettata probabilmente dai deliri globalisti dell'UCI. Ora stanno cominciando a venire al pettine i problemi, del tutto prevedibili.

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