L'ORA DEL PASTO. BEATI GLI ULTIMI PERCHÉ SARANNO I PRIMI

DILETTANTI | 22/06/2018 | 09:49
di Marco Pastonesi

Beati gli ultimi perché saranno i primi. Stavolta è successo veramente. E non ci è voluto tanto: trenta ore. Dal centotrentaduesimo e ultimo posto al Giro d’Italia Under 23 al primo posto al Memorial Gianni Biz a Brugnera. Dall’inferno al paradiso, dal sottosuolo alla vetta, dagli occhi a terra alle braccia al cielo, dalla maglia nera ai baci delle miss, insomma, dal giorno alla notte. Anche perché la corsa friulana si è disputata proprio alla luce dei lampioni e al chiaro di luna.


Gianmarco Begnoni, professione velocista, si è rivelato il più lento – un testacoda, un carpiato, un ossimoro - nella massima corsa a tappe per dilettanti: il lento velocista (ma non il velocista lento) è arrivato un battito di palpebre prima delle tre ore dalla maglia rosa, il russo Alexander Vlasov, precisamente a 2.59’58”, ma con il rassicurante vantaggio di 22’10” su Mirco Sartori e di 22’11” sul compagno di squadra Gabriele Moreni. E se la media generale di Vlasov ha sfiorato i 40 all’ora (precisamente 39,953) nei quasi 1200 km dal velodromo di Forlì al muro di Ca’ del Poggio (precisamente 1197,2), quella di Begnoni è risultata più umana, più ragionevole, più solidale con la forza di gravità e la debolezza alla fatica.


Begnoni e la maglia nera: “Me la sono trovata addosso, senza cercarla. Una giornata storta, tante salite, il ritiro o il fuori tempo massimo di una quarantina di corridori, ed eccomi ultimo. Nessun dispiacere, nessuna vergogna, anzi, un certo orgoglio, perché questa maglia nera rappresenta il premio alla mia tenacia. In fondo, ho tenuto duro fino alla fine”.

Begnoni e la vittoria: “Una nel 2015, il primo anno da Under 23 alla Zalf. Una nel 2016, ancora alla Zalf. Tre nel 2017, nella Bottoli General Store. E quattro quest’anno, alla Viris di Vigevano. Le volate sono fatte così: alcune si vincono, molte si perdono, la verità è che sono un casino, e comunque rappresentano il mio ciclismo, la mia specialità, il mio lavoro. Le volate sono adrenalina, cioè rischio e pericolo, perché così vicini e così veloci basta un niente per saltare tutti per aria e poi sulla strada. Solo che non ci fai caso: è così alta la concentrazione che non si sente né l’ebbrezza della velocità né la fatica dell’apnea. Solo quando ti rivedi in tv, consideri con sorpresa e felicità che ancora una volta hai portato a casa la pelle”.


Ventidue anni, veronese di Valeggio sul Mincio, Begnoni è velocista da strada ma anche da pista (“Soprattutto da giovane, cinque volte campione italiano fra allievi e juniores, due volte nell’americana, una nell’omnium, nell’inseguimento e nella velocità a squadre”), fisicamente potrebbe ricordare Mark Cavendish (“Uno e sessantacinque per sessantatrè, genere compatto”) anche se lui si ispira a Paolo Bettini (“Sia chiaro: mi ispiro, ma non mi rivedo”), e da grande si immagina corridore (“Ci provo, ci spero. Attendo proposte. Non ho un procuratore, ma mi affido ai dirigenti della Viris, che hanno i contatti giusti”). Un orecchino (“Da giovanissimo: annunciai a mio padre che me lo sarei fatto mettere se fossi arrivato fra i primi tre ai campionati regionali, e arrivai secondo”), un secondo orecchino (“Un anno fa, senza annunci e senza podi, ma solo perché mi piaceva”), un tatuaggio impegnativo (“Alla fine del 2017, illustra l’altra mia passione, la pesca, che con il ciclismo ha poco o niente da dividere, se non che la pesca è il relax dopo lo stress del ciclismo”).


E la maglia nera? “Adesso è in camera, ma finirà incorniciata in un quadro”. E il premio di 800 euro? “I soldi arriveranno alla società e li dividerò con i miei compagni. Essere squadra vuol dire dividere tutto, e non si parla solo di soldi”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Egan BERNAL. 10 e lode. È chiaro che c’è l’amaro in bocca, non perché abbia vinto Egan, anzi, personalmente ne sono felicissimo, ma perché avrebbe meritato di vincere in un clima diverso e non mi riferisco chiaramente alla pioggia. I...


Arriva oggi da oltreoceano la nuova Diverge 4,  la Specialized gravel definitiva per vivere libertà e avventura e correre nelle più autorevoli competizioni internazionali. Le novità sono tante, a partire dal Future Shock 3.0 fino alla sbalorditiva clearance da 50mm, ma c’è...


Il Giro del Veneto, in programma da venerdì 12 a domenica 14 settembre non si correrà: la decisione è stata presa dalla società Organizzazione Eventi Sportivi, dopo che il suo presidente Adriano Zambon è stato ricoverato in ospedale. Dopo il...


Prima vittoria per Marco Martini! Il veronese della Technipes#inEmiliaRomagna si è imposto nel 62simo Gran Premio San Luigi per dilettanti che stamane si è disputato a Sona in provincia di Verona. Martini ha preceduto Diego Nembrini della General Store Essegibi...


Sprint vincente di Francesco Carollo alla 71sima edizione della Coppa Comune di Livraga che oggi si è svolta nel Lodigiano. Il comasco della Swatt Club, alla seconda affermazione in stagione dopo la tappa del Tour de Banyuwangi Ijen in Indonesia,...


I 127 chilometri della prima tappa del Tour Cycliste Féminin International de l'Ardèche sorridono a Lotte Kopecky (SD Worx Protime). La campionessa del mondo, al rientro alle gare dopo il Tour de France, ha conquistato il successo anticipando sul traguardo...


I manifestanti pro Pal sono i vincitori di giornata alla Vuelta a España, come mercoledì scorso a Bilbao. Rispetto ad allora, tuttavia, un vincitore ciclistico c'è stato... Quella che doveva essere la Poio - Castro de Herville da 168 chilometri...


Per Letizia Borghesi è tempo di cambiamenti. Dopo quattro stagioni passate difendendo i colori della EF Education, la trentina, seconda classificata della Paris-Roubaix 2025 alle spalle di Pauline Ferrand-Prévot, è pronta ad una nuova avventura con la AG Insurance -...


"Abbiamo perso la Vuelta per pochi centesimi di secondo ma siamo fiduciosi per la prossima sfida". Queste le parole di Beppe Damilano, diesse della Ciclistica Rostese, al termine della Vuelta a Valencia che il suo corridore danese Jaspar Lonsdale ha...


Virus e fatiche, come spesso avviene nei grandi giri, continuano a mettere a dura prova l'organismo e a mietere ritiri alla Vuelta a España. Dal giorno di riposo, infatti, sono emersi due abbandoni forzati: uno italiano, quello di Gianmarco Garofoli...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024