| 17/11/2004 | 00:00 Augusto Brusomini, ex medico sociale della Alessio, squadra del ciclista Ivan Gotti, e' stato rinviato a giudizio con l'accusa di peculato dal gup del tribunale di Rovigo, Paola Palladino. Il pm Manuela Fasolato ha contestato a Brusomini il fatto di aver utilizzato medicinali provenienti dall'ospedale di Rovigo dove lavorava. Nel luglio del 2001, Brusomini fu uno degli indagati dell' inchiesta del pm di Firenze Luigi Bocciolini sul doping. Il blitz scatto' negli alberghi di Sanremo il 7 giugno 2001, mentre si stava svolgendo l'84/a edizione del Giro d'Italia. Dalla procura fiorentina partirono 52 avvisi di garanzia, notificati dai Nas a corridori, dirigenti e medici, fra i quali vi era Brusomini. I militari del Nas del capoluogo toscano si recarono anche a Padova per acquisire certificati e documenti medici relativi ai corridori da lui seguiti. Brusomini venne indagato in base alla legge antidoping e per frode sportiva. Nel blitz dei Nas a Sanremo gli fu sequestrata documentazione medica, contenente anche valori alterati di analisi di alcuni corridori. I Nas perquisirono a Padova anche l' abitazione e l' ambulatorio del medico, che era stato anche un collaboratore esterno del centro di studi biomedici applicati allo sport del professor Francesco Conconi a Ferrara e medico del Padova calcio. Nel corso della perquisizione a Padova al medico - difeso dall'avvocato Caruso di Padova - furono sequestrati anche medicinali. Secondo quanto sostiene l'accusa rodigina, alcuni farmaci (non dopanti) provenivano dall'ospedale di Rovigo, dove lui prestava servizio. Per questo gli viene contestato il peculato. L'apertura del dibattimento e' stata fissata per il 3 febbraio prossimo.
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