RCS GROUP. Tre offerte per Rcs Sport

STORIA | 14/12/2015 | 12:11
Giorni di attività frenetica, ai piani alti di RCS Group. Venerdì 18 dicembre l’amministratore delegato Laura Cioli dovrà presentare al cda il nuovo piano industraile che, dopo l’approvazione, lunedì 21 sarà presentato ai mercati. Ma c’è un’altra scadenza incombente, vale a dire quella del 31 dicembre, giorno in cui le banche creditrici attendono un congruo versamento per ripianare almeno in parte il debito del Gruppo.

La prima mossa per fare cassa, dopo la cessione della divisione libri a Mondadori, potrebbe essere la vendita di alcune testate spagnole detenute da RCS Group ma a far gola a nuovi investitori è soprattutto RCS Sport, una delle poche divisioni del Gruppo a produrre un attivo (circa 10 milioni di euro di utile).

Sono tre le offerte giunte sulla scrivania di Laura Cioli per il pacchetto ciclismo (attenzione, il Giro d’Italia non può essere venduto in quanto è di proprietà della famiglia Bonacossa: al massimo la corsa rosa può essere subappaltata): la più interessante è quella del gruppo cinese Dalian Wanda che fa capo al magnate Wang Jianlin.
Dalian Wanda ha deciso di entrare in modo pesante nel mondo dello sport: tra le altre operazioni ha acquistato il 20% delle azioni dell’Atletico Madrid; ha conquistato il controllo di World Triathlon Corp (WTC) cioè del gruppo Usa proprietario dei diritti, organizzatore  e gestore delle competizioni Ironman Triathlon, per 650 milioni di dollari; ha rilevato per un miliardo di euro Infront Sport&Media. Ed ora punta dritta sui più grandi appountamenti del ciclismo mondiale, visto che sta pensando anche ad una trattativa con Aso, proprietarita del Tour, della Vuelta e di alcune tra le classiche più belle del mondo.

La seconda offerta per RCS Sport è quella di Discovery Channel, terzo polo televisivo per ascolti in Italia (si attesta sul 7%).
La terza arriva anch’essa dall’America ed è firmata da Img, azienda specializzata nella gestione dei diritti televisivi e concorrente diretta di Infront.

Alla luce di queste trattative, torna alla mente quella raccontata da Carmine Castellano nel suo “Una vita in rosa”: qualche anno fa RCS fu molto vicina all’acquisto della Vuelta, ma la proprietà - un po’ per miopia, un po’ perché l’amministratore delegato Vittorio Colao e l'allora direttore generale Aldo Bisio, furono poi rimossi proprio in quei giorni - non diede parere favorevole. Se l’avesse fatto, probabilmente oggi i rapporti di forza con Aso sarebbero invertiti e l’appetibilità di Rcs Sport sul mercato sarebbe ancora più alta.

a cura della redazione di tuttobiciweb.it
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COMMENTI
Ma per favore
14 dicembre 2015 19:45 IngZanatta
Non capisco: se RCS Sport produce utili, perché venderla? Le banche (italiane) non potrebbero convertire i crediti in partecipazioni azionarie? Oppure non potrebbe intervenire la Cassa Depositi e Prestiti? Il Giro d\'Italis rimanga Italiano per favore. Vendano quello che non produce utili, cioè il Corriere della Sera!! Ricordo alle banche creditrici che hanno accettato di diventare azioniste di aziende ben più disastrate di RCS Sport, per esempio Sorgenia. Saluti a tutti

15 dicembre 2015 09:16 Melampo
Tutta questa gente che vuol trasformare il ciclismo in business, prima fallisce e meglio è. Sarà più facile, spero quanto prima, ricostruire uno sport in cui al centro ci sono i valori tecnici, e non tutte queste menate varie.

Già il disastro è alle porte con calcio e F1, speriamo appunto che tutti questi, che ho un termine per definirli, ma è meglio che non lo usi, si facciano da parte quanto prima.

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