IL GIRO BABBIONE NON È BELLO, È UN TIPO

di Cristiano Gatti

Allora è stabilito, il Giro babbione si deciderà come tutti speravano – o temevano – nell'ultimissimo duello tra gli ultimi vecchi rimasti su piazza, sopravvissuti nel ciclismo di quest'epoca ragazzina, Thomas (37 anni) contro Roglic (quasi 34).

Dico che il testa a testa finale era sperato o temuto, perchè così va definito a seconda di come è guardato dai due partiti storici di questo sport.

Il partito dell'equilibrio sul filo dei secondi, del livellamento d'alto bordo, non poteva immaginare di meglio: i migliori del gruppo nel giro di 26'' alla vigilia degli ultimissimi chilometri. Sappiamo che il Giro ideale, l'utopia assoluta, per questo partito è decidere il vincitore all'ultimo centimetro della corsa (in questo caso, a Roma è solo passerella-sprint, per cui bisogna accontentarsi della penultima tappa). Cosa pretendere allora più di questo epilogo 2023, testa e testa tra primo e secondo sul filo di pochissimi metri?

Dall'altra parte ci sono gli altri, quelli che amano i grandi assoli dei grandi campioni, magari estremi e radicali come quel Bugno del 1990 con la maglia rosa dalla prima all'ultima tappa, comunque la corsa a tappe intesa come graduale e inarrestabile emersione di una differenza indiscutibile tra un fuoriclasse e il resto degli umani, con adeguato distacco tra primo e secondo, sì, ci si capisce, tipo Indurain, tipo Pantani, tipo Basso, tipo Nibali, o tipo Pogacar per nominare l'ultimissima epoca.

Quale Giro sia meglio nessuno è autorizzato a dirlo. Non c'è una risposta unica e definitiva. Il Giro più bello - come le donne (gli uomini) e come i quadri, come i film e come le canzoni – è quello che piace di più. Per non uscirne da democristiano cerchiobottista, confesso per inciso che personalmente io resto sempre incantato in modo irresistibile davanti al fenomeno, all'atleta che dimostra qualcosa di più e di meglio del resto degli umani, al fuoriclasse che come dice la parola stessa è fuori dalla media dei comuni mortali, inducendo in questi stupore e magari una sanissima invidia.

Il Giro babbione non ha premiato questo secondo partito. Il Giro babbione premierà il partito dell'equilibrio e dell'incertezza. Nessun fenomeno è emerso lungo le strade del 2023, i tre che si equivalevano e si confondevano all'inizio si sono ritrovati allo stesso livello fino alla fine (c'era anche Evenepoel, un fenomeno da vedere e da dimostrare, ma ha tagliato la corda). Per l'ultimissimo atto si ritira un po' indietro Almeida, purtroppo il più giovane, l'unico giovane, come a confermare metaforicamente che questa edizione è riserva indiana della tarda maturità, in sorprendente controtendenza rispetto all'andazzo degli ultimi tempi, segnato sfrontatamente dal ciclismo fresco e disinibito degli sbarbati.

Dalle Tre Cime di Lavaredo rimbomba già l'eco dei pronostici togati, Thomas vincerà perchè la maglia rosa dà una spinta in più, no vincerà Roglic perchè ha più dimestichezza con certe pendenze. La verità è che il duello sarà in sé bellissimo, come un Poggio alla Sanremo, come i cento metri olimpici, come tutte le emozioni rapide e fulminee di tutti i campi della vita.

Sul grande show di 19 chilometri, sui 26'' di distacco tra primo e secondo, sulla sfida lampo pende però una domanda per niente stupida: per arrivare a questo punto, prima di arrivare a questo punto, in quanti e quante volte hanno provato a evitare con gesti coraggiosi lo stringatissimo epilogo? Sia Thomas sia Roglic, i signori del Giro babbione, potranno dire vincendo di aver meritato il trionfo finale. Vero e sacrosanto, nessuno potrà inventarsi niente da ridire. Ma in fondo è proprio questo il limite di queste tre settimane non esattamente esaltanti: alla fine, nessuno dei due ha vinto una tappa, nessuno dei due ha firmato un'impresa, nessuno dei due ha messo in ginocchio l'altro. Sembra un pareggio. Non è bello, è un tipo.

Comunque la si volti, resto della mia idea: non è mai un buon segno quando la gara non battezza con chiarezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, chi sia il migliore. Mi autodenuncio: nonostante le manciate di superlativi gettati sulla corsa dal padrone Cairo, neppure con estremo sforzo di buonismo, mai e poi mai riuscirò a dire che il Giro babbione passa alla storia come un grande Giro. Open to meraviglia, andrà tutto bene, enjoy: non qui, non stavolta. So di bestemmiare in chiesa, tranquilli, passo direttamente alla ghigliottina.



 

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata in cui l’Italia festeggia la Liberazione il cuore della Capitale è stato invaso dalle due ruote. Fedele ad una tradizione che ormai ha spento 77 candeline, è andato in scena il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, storico...


Era atteso ieri in volata, invece spunta a sorpresa oggi in salita: Thibau Nys vince la seconda tappa del Giro di Romandia, la Fribourg - Salvan/Les Marécottes di 171 km. Il ventunenne belga della Lidl Trek ha bruciato Andrea Vendrame...


Tobias Lund Andresen sta vivendo uno straordinario momento di forma e dopo il secondo successo consecutivo al Giro di Turchia spiega: «Di certo non ho vinto per caso perché abbiamo lavorato duro durante tutta la stagione per arrivare ad ottenere...


Francesco Della Lunga ha vinto la classica Coppa Ardigò per dilettanti svoltasi a Pessina Cremonese. Dopo il successo di fine marzo a Ponte a Egola, il toscano della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo concede il bis in Lombardia anticipando in...


Sulla scia dell’Eroica Nation’s Cup a tappe vinta dallo spagnolo Hector Martinez Alvarez, un altro evento importante e di prestigio in Toscana per gli juniores, il 48° G.P. Liberazione Città di Massa con ritrovo e partenza ufficiosa nella splendida Piazza...


Slitta alle 21.50, in questo giovedì di festa, l'appuntamento settimanale con Radiocorsa su Raisport. In collegamento ci sarà Fabio Baldato, direttore sportivo della UAE Team Emirates, per capire meglio il capolavoro messo in piedi da Tadej Pogacar alla Liegi-Bastogne-Liegi di...


Simone Buda si è imposto nella Coppa CadutI Nervianesi. Il 24enne della Solme Olmo, già vincitore in stagione del GP De Nardi, ha regolato in volata Cristian Rocchetta della UC Trevigiani - Energiapura Marchiol e Lorenzo Ursella, 21enne della Zalf...


Tobias Lund Andresen ci ha preso gusto e firma il bis nella quinta tappa del Giro di Turchia, la Bodrum - Kusadasi di 177, 9 km. In una volata lanciata lunghissima da Luca Colnaghi e poi da Danny Van Poppel,...


Ancora una giornata ricca di soddisfazioni per il Team F.lli Giorgi. La squadra del presidente Carlo Giorgi, oggi, 25 aprile, era impegnata su due diversi fronti. Cominciamo dalla splendida vittoria, la seconda personale della stagione, ottenuta dal trentino Elia Andreaus...


Le strade di Camignone regalano il primo storico podio alla formazione juniores del Team ECOTEK. A ‘impacchettare’ questo regalo alla formazione guidata dall’ex professionista Marco Zanotti è stato Paolo Nica, che ha chiuso al terzo posto il 60° Trofeo Caduti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi