di Angelo Costa
Subito chiarito da Rubio il motivo della spallata rifilata a Healy sul primo gran premio della montagna a Bergamo: «Lui voleva il gpm, io puntavo al trofeo della combattività».
Messaggio dell’Assorridori dopo che un atleta della Intermarchè, mentre pedalava sotto il diluvio, ha mimato di nuotare a rana: «Se volete scherzare così, evitate il dorso».
Spiegato perché nella tappa di Bergamo molti ciclisti si sono spruzzati addosso acqua: dopo la pioggia delle prime due settimane, il ritorno del sole ha provocato qualche crisi d’astinenza.
Denz ribadisce che il colpo al volto di Gee nello sprint di Cassano Magnago è stato involontario: «Volevo solo esultare, non dimostrare di aver vinto per un pugno di centimetri».
Precisazione di Stefano Rizzato, motocronaca Rai: «I guanti da lavapiatti regalati alla collega Borgato erano per aiutarla a proteggersi dalla pioggia, non l’invito a dedicarsi ad altro».
Nessun mistero sul corridore della Ag2r che si è infilato in testa uno scaldacollo a mo’ di foulard: intendeva proteggersi dal freddo, non segnalare che certe tappe sono una messa cantata.
Storici del ciclismo in difficoltà: ascoltando i commenti degli ex sprinter Petacchi (in tv) e Martinello (in radio), si chiedono come abbia fatto il primo a essere più veloce dell’altro.
«Fino a pochi minuti fa ero sotto il diluvio universale» (Giada Borgato, motocronaca Rai, lascia intendere che in alcune giornate non segue il Giro in moto, ma sull’arca).