STEFANO CECCHINI, L'AMATORE CHE SOGNA IL PROFESSIONISMO

AMATORI | 05/12/2016 | 13:33
È un po’ che si parla di lui, ed è un po’ che lui, Stefano Cecchini, ci sta pensando. Di lui si parla e si narra come di un fenomeno scopertosi tale troppo tardi, in età avanzata. Delle sue “performance” si sprecano aneddoti e narrazioni. Sono storie che si autoalimentano, tanto da divenire leggende. Di Stefano Cecchini se ne occupa questa mattina «La Gazzetta dello Sport». Claudio Ghisalberti traccia un profilo di questo uomo di 38 anni, figlio di uno dei medici più conosciuti nel mondo del ciclismo, che in età avanzata ha conosciuto il fascino della bicicletta. L’amore è stato a prima vista, e da quel momento non si sono più lasciati. Stefano fa il ciclista per diletto ma lo fa con lo spirito e le modalità del professionista. Ma questo potrebbe anche non bastare, quanti si impegnano ma con scarsi risultati? Ad accrescere il mito di questo amatore sono invece le sue prestazioni fuori dall’ordinario. Le sue vittorie, i suoi tempi che lasciano davvero a bocca aperta. Chi lo conosce non ha dubbi: questo è un talento. Il fratello, Ansano, ne parla con ammirazione: «Va davvero forte, molto più forte di certi professionisti». Papà Luigi sorride compiaciuto: «Il ragazzo ha talento. L’ha scoperto tardi e ad una età che è più consona a scendere di bicicletta che a salirci…».

Stefano è contento, ma nella sua testa frulla anche il desiderio di coronare un sogno, che potrebbe condurlo ad un record: passare professionista. Quest’anno ha vinto tre granfondo, Sportful, Stelvio-Santini e Fizik. «E altre cinque le ho regalate ai miei compagni – racconta Stefano a Ghisalberti —. Negli ultimi tre anni ne ho vinte dieci, tutte le più importanti».

«Mai in bici prima del 2011 – scrive Ghisalberti-  solo corsa a piedi e sci agonistico a livello giovanile, e tanta bella vita… Una vacanza a Gran Canaria, con la Bike Academy del c.t. Cassani, nel febbraio 2011 gli cambia la vita. Conosce Chiara, una folgorazione: si sposa e questa primavera nasce Oscar. Assieme all’amore per Chiara nasce l’amore per la bici. Ora Stefano pedala per 20 ore di media la settimana, 32-33mila chilometri l’anno».

E il professionismo? «Tutto è nato questa estate a Livigno – spiega sempre Stefano Cecchini -. Mi ha cercato una squadra di World Tour, una delle più forti, dopo che ha visto che sul Giau, il mercoledì in allenamento prima della Maratona delle Dolomiti, ho impiegato solo un minuto più di Nibali al Giro (solo 24” più di Jungels, ndr). Mi hanno chiesto di fare tre salite che mi hanno indicato e di inviargli i file. Abbiamo parlato un po’ e poi sono spariti per paura del nome che porto. Recentemente sono ricomparsi e ne stiamo parlando. Non mi nascondo. E a chi non crede nei miei tempi gli dico di controllare qui: strava.com/athlets/7926905».

a cura della redazione di tuttobiciweb.it
Copyright © TBW
COMMENTI
5 dicembre 2016 15:18 Tarango
Praticamente un professionista lo è già. Chi, lavorando, riuscirebbe a pedalare 20 ore di media la settimana? Comunque sarebbe meglio si desse spazio ai giovani, perché anche nel mondo delle Granfondo le (brutte) sorprese sono dietro l'angolo.

Tarango
5 dicembre 2016 15:27 foxmulder
Condivido ogni singola sillaba del tuo commento. La curiosità di vedere cosa potrebbe uscire da questo esperimento, però, è tanta.

ma mi faccia il piacere ...
5 dicembre 2016 15:38 grano
cose da pazzi !!!! stiamo rendendo ridicolo il ciclismo ...o forse lo e' gia !!

5 dicembre 2016 16:17 limatore
Uno come Bongiorno non trova squadra e si offre un posto a uno scalatore amatoriale?
Pensano che farebbe lo stesso tempo dopo 5 ore con i prof alla loro media?
Non ci si capisce più niente ......

Che pena....
5 dicembre 2016 16:24 The rider
Se fosse tutto vero, questa è la cigliegina sulla torta di un ciclismo che da anni ha perso la faccia e che difficilmente riuscirà a recuperare la credibilità!

Pontimau.

malacarne
5 dicembre 2016 16:53 PEDALA
no comment #

Ancora?????
5 dicembre 2016 17:40 Bastiano
Capisco che può avere un giornalista amico che ti scrive un concentrato di stupidaggini ma, se credi davvero di passare Prof addirittura in una World Tour a 40 anni, solo perché hai vinto gare senza controlli e con un papà medico discusso, io credo che qualche problema ce lo hai sia tu che le squadre che ti stanno a sentire.

vedrete
5 dicembre 2016 18:26 Vale46
ma cosa state dicendo, ha gli anni più beli davanti per poter dare il meglio di se stesso!!! non vedo l'ora di vederlo rifare lo stelvio in gara tra i prof dopo però aver fatto magari le prime 2 ore di gara a 50 di media....

5 dicembre 2016 18:38 FrancoPersico
GENTILISSIMA REDAZIONE,
IL 1° APRILE E' ANCORA LONTANO!

fatalità
5 dicembre 2016 18:57 beppeds
dei giovani promettenti non interessa piu a nessuno, se hanno un sponsor grosso alle spalle però le porte si aprono ...ma questo fenomemo figlio di un ex stregone sarà fatalità però fa pensare che siamo sulla strada sbagliata..largo ai giovani saranno il nostro futuro.

In bocca al lupo
5 dicembre 2016 18:59 blardone
Cecchini spero che il tuo sogno si tramuta in realtà. Non ascoltare nessuno perché nessuno deve parlare . Se guardiamo tutto non corre più nessuno .e piantiamola di far santi certi corridori e discriminare altri . Siamo tutti a bollorri nella stessa pentola

Poverino
6 dicembre 2016 08:07 SERMONETAN
Un conto e\' vincere gr fondo gare di ex falliti ben altro e fare il PROFESSIONISTA .che il tempo su Giau si avvicina a Nibali loro ci arrivano a 32 di media e í prof a 40 di media dopo 5 ore ci sara\' differenza o no.qualche anno fa lo fece Fertonani le vinceva tutte nn ha mai finito un circuito oltretutto squalificato per doping....Se lo trova contratto ho í mie dubbi il ciclismo fa 10 passi indietro

La tipica mentalità da cicloamatore .....
6 dicembre 2016 23:07 Girobaby
Ragazzi l\'ennesimo amatore che vuole paragonarsi ai professionisti o ai dilettanti. ...Sappi che le medie parlano chiaro, le medie delle Granfondo sono nettamente molto ma molto più basse rispetto ad una gara internazionale dilettantistica, pensa paragonare una gara amatoriale ad una professionistica. ...Basta sognare e soprattutto paragonarsi a dei veri talenti della natura.Il ciclismo amatoriale si pratica come dopo lavoro, quindi divertiti caro Cecchini e pensa a lavorare. Buon divertimento nel mondo amatoriale! Magari in un\'altra vita e iniziando a 15 anni forse potresti coronare il tuo sogno. Lasciamo stare chi pratica il ciclismo per professione. ...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un nuovo importante e prestigioso sodalizio per la Nove Colli che accoglie Colnago, storico brand di Cambiago (MI) come nuovo bike partner. Sarà un’unione importante, una sinergia che andrà a impreziosire ulteriormente la più antica delle granfondo. A sublimare questa...


Pur ritoccato nel percorso, il giro delle Fiandre resta immutato nel significato: per tutti è una classica monumentale, per i fiamminghi un vero e proprio rito. Quest’anno cade nel giorno di Pasqua, ma in Belgio lo sarebbe stato in ogni...


Elisa Balsamo ha battuto un colpo, anzi due. Questo è l’attacco scelto dalla cuneese della Lidl Trek, che da grande vorrebbe lavorare come giornalista, per questo pezzo dedicato al suo inizio di stagione. La 26enne laureata in Lettere moderne e...


Molto spesso ci capita di parlare coi corridori o coi loro dirigenti e direttori sportivi. Meno spesso capita di accendere i riflettori sulla preparazione di ieri e di oggi. Sabato scorso abbiamo approfittato del convegno Centro Ricerche Mapei Sport per...


La puntata di Velò andata in onda ieri sera su TvSei è stata particolarmente interessante, si è parlato di di Catalunya, delle classiche belghe, di Giro d'Abruzzo e di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo Magrini e Alessandro Donati. Come sempre a...


Gianni Rossi, di anonimo, ha solo – ed è un paradosso – nome e cognome, che suonano così comuni da sembrare uno pseudonimo. Ma tutto il resto è speciale. La sua voglia, la sua curiosità. La sua effervescenza, la sua...


La pianta della città di Milano attraversata da tante linee colorate potrebbe far pensare alla Metropolitana ma, quella che vi proponiamo in copertina, non è la mappa dei treni del capoluogo lombardo bensì lo schema della “Bicipolitana” o, più correttamente,...


Un progetto sportivo ma soprattutto culturale, un interscambio che offra a tanti ragazzi la possibilità di fare esperienza in un Paese diverso, con background e culture differenti: la Bustese Olonia, storica formazione juniores lombarda, e la Fundacion Contador, nella fattispecie...


Reduce da altre due medaglie ai Mondiali di paraciclismo su pista a Rio de Janeiro, che proseguono la serie di podi iridati innescata a Glasgow tra inseguimento, scratch e omnium, la classe '96 Claudia Cretti è ufficialmente tra i cinque...


Concluso il primo trimestre con quattro successi ottenuti in Sudamerica, la Petrolike Forte Sidermec ritorna  a correre in Europa, più precisamente in Italia, dove parteciperà a: Giro del Belvedere (1/4), Gran Premio Recioto (2/4), Trofeo Piva (7/4), Giro d'Abruzzo (9/4...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi