I VOTI DI STAGI. NEL GIORNO DI FROOME, IN PIEDI PER HINAULT

I VOTI DEL DIRETTORE | 24/07/2016 | 19:12
di Pier Augusto Stagi
 
Bernard HINAULT. 10 lode. È toccato a lui oggi abbassare la bandierina del via. Accanto al direttore Christian Prudhomme per l’ultima volta: il tasso va in pensione. Come da corridore, quando diede l’addio al ciclismo pedalato nell’86 a soli 32 anni, adesso decide di chiudere la sua esperienza di ambasciatore dell’Aso e del ciclismo francese. L’ultimo dei grandi chiude alla grande. E sceglie non un giorno qualsiasi: trent’anni fa (24 luglio 1986) vinceva la sua ultima tappa al Tour de France. Da domani sarà semplicemente Bernard Hinault: tanta roba.

Chris FROOME. 10. Più umano, meno programmato e prevedibile. Il keniano bianco non ha bisogno di mettere in mostra la sua proverbiale pedalata a “frullino”, anche perché gli avversari li rivolta ugualmente come calzini. S’inventa un attacco lungo la discesa dal Peyresourde. Si butta con Sagan in una grande azione controvento verso Montpellier. Disputa due supercronometro. Si esibisce sul Mont Ventoux prima staccando tutti lungo la salita e poi, dopo essere disarcionato dalla sua bicicletta, si fa ammirare in una corsa alla Forrest Gump. Fa di tutto e di più. Potrebbe persino fare meno, perché alla fine con le due cronometro li sistemerebbe tutti ugualmente.

Wouter POELS. 9.
È il simbolo, l’uomo di riferimento di tutto il team Sky. Una macchina perfetta, seppur perfettibile. Pensa se tutti fossero andati come questo olandese. Come Henao, Nieve e Geraint Thomas. Insomma, una corrazzata che ha scorrazzato tutti lungo le strade del Tour: sul filo dei 50 all’ora.
 
Romain BARDET. 8. Vince una tappa bellissima e come la vince. Come Froome fa partire il suo piccolo grande capolavoro in discesa. Ma in salita dimostra di avere il passo dei grandi. Ha coraggio, quello che è mancato a tanti in questo Tour. Regala alla Francia una vittoria di tappa, ma per la vittoria bisogna ancora aspettare. È dal 1985 che non vincono più la Grande Boucle, dai tempi di Hinault. Per questo penso che con Nibali e Aru siamo messi meglio noi.
 
Fabio ARU. 6,5. Era al suo primo Tour e fino all’ultima salita era 6° nella generale: piazzamento più che onorevole. Sul Joux Plane precipita indietro. Giornata no, ma questo ragazzo un giorno tornerà per stupire il mondo.
 
Nairo QUINTANA. 4. Dopo due secondi posti, il 26 enne colombiano era dato come il grande rivale del britannico. Si fa notare solo per la sua assenza. È sempre costantemente in posizione di difensa, mai da attacco. Lui è il simbolo di un Tour soporifero. Viene dalla terra del caffè, ma è camomilla.
 
Tejey VAN GARDEREN. 3. Prepara per tutto l’anno il Tour e poi il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non è il solo, ne rappresenta tanti, come Pierre Rolland o Thibaut Pinot.

Jarlinson PANTANO. 6,5. È l’uomo nuovo di questo Tour de France: la Colombia che diverte. Ad Andorra si ripara dalla grandine con l’ombrello. Poi, da quel momento, sempre allo scoperto.

Thomas DE GENDT. 7. La sua sfortuna è stata quella di incocciare con un super Sagan, altrimenti era da numero rosso di supercombattivo.

Matteo TOSATTO. 8. Il più vecchio del Tour si sbatte come un ragazzino. Il veneto è chiaramente il simbolo dell’Italia che lotta e lavora, nelle retrovie e davanti al gruppo, ma sempre al fianco dei propri capitani. Majka e Sagan sanno cosa significhi avere uno come il Toso dalla propria parte. E sempre nella posizione giusta: controvento.

Damiano CARUSO. 7. Sarà contento lui di aver disputato un ottimo Tour, sicuramente è contento Cassani per averlo in queste condizioni per Rio.

Vincenzo NIBALI. 6. Era venuto in Francia per aiutare il giovane Fabio Aru: lo fa con generosità e impegno. Le cose migliori, a parte la cronoscalata di Megeve di Fabio (3°), le fa vedere lo Squalo che ora è la nostra grande speranza per Rio. «Una giornata così, alla fine, ti lascia qualcosa dentro, ma ti serve per capire qualche cosa in più. Come a Cadel Evans al Giro 2002, quando era in maglia rosa. Ero ragazzino, ma lo ricordo benissimo». Parole da capitano, pensieri da leader.
 
GIURIA. 2. Sul Mont Ventoux, quando Mollema, Porte e Froome finiscono contro una motocicletta della tivù che si blocca all’improvviso per evitare un contatto con uno spettatore, il collegio di giuria crea alla bisogna una norma non prevista dal regolamento. Davanti a un Froome ritardatario, che abbandona la bicicletta (non ci si può allontanare dal mezzo oltre 5 metri) e si mette a correre, la giuria chiude gli occhi attribuendo all’inglese lo stesso tempo di Mollema, che risalito immediatamente sul proprio mezzo meccanico arriva a 5’05” dal vincitore Thomas De Gendt. Il britannico viene graziato anche nell’8° tappa, quando lungo la salita del Peyresourde rifila un pugno ad un tifoso scalmanato. Nel 2001, al Giro, lo stesso gesto costò a Wladimir Belli l’espulsione dalla corsa.
 
Alberto CONTADOR. S.V. Cade alla prima tappa ed è costretto pochi giorni dopo a fare le valigie. Quanto ci è mancato, quanto ci sarebbe stato utile per lo spettacolo…
 
Adam YATES. 7,5. Un quarto posto di assoluta sostanza. Corre con grande personalità, mostrando tutto il suo talento.
 
Richie PORTE. 7. Si toglie la maglia Sky e rivediamo il vecchio Richie: più sorridente, più sereno e anche più performante.
 
Alejandro VALVERDE. 7. Basta la parola.
 
Louis MEINTJES. 7. Ha soli 24 anni, si porta a casa un buonissimo 8° posto finale. Con Froome, due corridori nati in Africa nella top ten.
 
Tour de FRANCE. 4. Nella tappa del Ventoux - accorciata per problemi di vento - la Grande Boucle vive il suo momento più basso. Folla tracimante, che si riversa verso valle visto che il traguardo è posto sei chilometri prima dell’osservatorio (a Chalet Reynard). Si crea l’effetto imbuto, gli organizzatori non prevendono nemmeno le transenne (come da regolamento) negli ultimi due chilometri. In precedenza c’era stato anche l’arco gonfiabile che crolla sulla testa di Adam Yates (maglia bianca di miglior giovane del Tour) che verrà medicato con 3 punti di sutura al mento.
 
Peter SAGAN. 10. È stato il più spettacolare, il più forte e il più continuo di questo Tour. Maglia verde per la quinta volta, maglia gialla, tre tappe vinte e un’infinità di azioni. È il campione del mondo. Ma lui è qualcosa di più.
 
Mark CAVENDISH. 7. Quattro vittorie di tappa: per un corridore che era considerato ormai pronto per la pensione, non è male.
 
Alberto RUI COSTA. 7. Fa un ottimo finale di Tour. È come la pizza: lievita.
 
Tom DUMOULIN. 7. Fin quando c’è stato ha fatto vedere cose bellissime. Se perderà un po’ di peso, questo ragazzone olandese può diventare davvero una macchina da Grandi Giri.
 
Sam BENNET. 8. Cade subito, pensa a ritiro, poi comincia a pensare: arriviamo a domani. Comincia a mettere un giorno in fila all’altro, e l’acciaccatissimo irlandese arriva a Parigi: a 5 h 17’14”. Per almeno due volte pensa di salire sulla “voiture balai”, ma poi resta in sella alla sua bicicletta.
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COMMENTI
Tour difficile da valutare
24 luglio 2016 20:58 maurop
Premesso che il Tour è sempre il Tour, e quindi un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di ciclismo ( se non altro per le magnifiche riprese televisive) quest\'anno la corsa va in archivio con un bel po\' di paradossi: per esempio non è mai accaduto nella storia del Tour che i primi dieci in classifica fossero compresi nello spazio di soli sette minuti ( si avvicina solo l\'edizione del 1968, un Tour anomalo dominato da passisti come Janssen, Van Springel e Bracke) e questo dovrebbe far pensare a una corsa incerta ed equilibrata: e invece la vittoria di Froome non è sembrata mai in discussione. E poi si é visto la maglia gialla attaccare in discesa, in pianura, in salita anche correndo a piedi, vincere la cronoscalata...e Sagan protagonista magnifico quasi tutti i giorni...e Bardet vincere una bella tappa e finire secondo...e i velocisti esibirsi in sprint di altissimo livello....e tuttavia il sentimento più diffuso è quello della delusione. Credo che molto dipenda dallo scarso appeal del vincitore: non è colpa sua se in bici sembra un incrocio tra Braccio di Ferro e la sua fidanzata Olivia, ma certo lo stile ( da non confondere con la classe) conta eccome. E anche il carisma: se non ce l\'hai non te lo puoi dare. E poi il percorso: non andava male ma le grandi salite della leggenda non c\'erano, a parte il Ventoux che poi è stato dimezzato, e una crono di pianura più lunga per dar modo ai grandi passisti alla Toni Martin di esaltarsi non ci stava male. Insomma è mancato qualcosa, forse molto...questo ciclismo sempre più corsa a squadre, dove tutto si misura in watt e forza economica degli sponsor avrebbe bisogno di una sterzata...speriamo nel futuro, a partire da Rio

e ALAPHILIPPE?
24 luglio 2016 21:54 matteoc985
avrei speso un bel voto anche per questo ragazzo: generoso protagonista lungo tutto il tour! secondo solo a Sagan secondo me...

Froome sudafricano!!
25 luglio 2016 08:16 dany74
Ancora!!
Froome non è sudafricano.
Daniele

5 ad Aru e 3 a Nibali
25 luglio 2016 13:50 pickett
Fino alla penultima salita il Tour di Aru era stato buono(non eccezionale,con alti e bassi)ma i bilanci si fanno dopo l'ULTIMA salita,non dopo la penultima,quindi,con la tremenda legnata finale,il sardo non merita assolutamente la sufficienza.Nibali non ha corso per aiutare Aru,bensì per vincere una tappa.Haimè,é andato in fuga 100 volte e si è sempre fatto staccare dai compagni d'avventura,in salita,in pianura(tappa di Montauban)e pure in discesa.Peggio di così...

per picket voto 0
25 luglio 2016 16:21 Vale46
Dato che tu dai voto 5 a un giovane come aru che per 3 settimane ha tenuto botta e lo linci per aver ceduto all'ultima tappa.....mi chiedo, che coragio hai? se non cedeva che voto gli avresti dato? se tu saresti in grado di fare metà della prima tappa su 21 tappe? forse nemmeno il trasferimento riusciresti a fare... E' giovane per la miseria, diamogli tempo, è stato anche troppo bravo.... sinceramente da uno come nibali mi sarei aspettato di più.... ogni volta che scattava, poi rimbalzava indietro...è riuscito a staccarsi anche in discesa, dove lui si ritiene forte....mah! cmq, non date aria alla bocca per nulla per piacere... ARU MERITA MINIMO LA SUFFICIENZA

un consiglio da amico
25 luglio 2016 17:46 pickett
Visto il tuo nickname,segui il motociclismo,che è meglio...

Vale46, un altro consiglio
25 luglio 2016 19:13 ugo81
lascia stare anche il motociclismo

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