I VOTI DI STAGI. NIZZOLO E BOARIO NELLA STORIA

I VOTI DEL DIRETTORE | 26/06/2016 | 18:59
di Pier Augusto Stagi

Giacomo NIZZOLO. 10. Forte in salita, altrettanto in discesa, poi non c’è più storia, anche perché questa storia sembrava già scritta in partenza.  Dopo l’ingiustizia di un mese fa a Torino - che lo ha privato del primo hurrà al Giro - si prende la rivincita andando a vincere una gara che gli vale la maglia tricolore. Campione d’Italia senza se e senza ma, su un tracciato bello e tutt’altro che banale. Osa sul muro finale di via Cornaleto. Il brianzolo potrebbe aspettare la volata, ma sa che è meglio non rischiare, anche se rischia qualcosa in discesa per rientrare alla grande su Brambillino. Poi è volata, senza storia e per la storia.

Gianluca BRAMBILLA. 9. È uno di quei casi in cui sarebbe bello e giusto assegnare due maglie tricolori. Grande il vicentino anche in questa sfida per il tricolore, grande da inizio da stagione, che lo vedrà certamente protagonista fino al Lombardia. Segnatevi il suo nome, fin da ora.

Filippo POZZATO. 8. Dispensa perle di saggezza e colpi di classe. «Nizzolo e Brambilla meritano quello che hanno ottenuto, sono la meglio gioventù del nuovo che avanza». Poi ammette: «Ho perso l’attimo sull’ultimo strappo: tutti vogliono essere lì per affrontarlo in testa, ma tutti non ci si sta. Su venti solo in sei sono stati capaci di procedere in avanti, tutti gli altri hanno fatto come i gamberi procedendo all’indietro. Io ho fatto quello che ho potuto, ma un pizzico di rammarico ce l’ho». Sereno.

Gianni MOSCON. 8. Quarto nella prova a cronometro, quinto oggi: mica male per il ragazzo al suo primo anno di professionismo. Questo ha stoffa e talento da vendere.

Damiano CARUSO. 5. Daniel Oss lo pilota alla perfezione ai piedi del muro, lui è ancora un po’ imbastito e resta sulle gambe.  

Oscar GATTO. 5. È uno dei corridori più attesi, perché da buon scattista su un percorso così può dire la sua. E per un po’, fino a quasi alla fine lo dice. Poi rallenta.

Diego ROSA. 6. In corsa dopo il gran lavoro svolto con capitan Aru al Sestriere. Ora sotto con il Tour, pensando a Rio.

Davide FORMOLO. 5,5. Non si vede molto, ma alla fine è buon nono. Un piazzamento in attesa di piazzare il primo colpo.

Enrico BATTAGLIN. 5,5. Non ha la brillantezza del Giro, come è logico che sia.

Sasha MODOLO. 4,5. Era tra i grandi favoriti di giornata. Non pervenuto.

Diego ULISSI. 4. Conoscendolo, il primo ad avere gli zebedei che girano a elica è proprio lui. Percorso che gli si addice, che pare essere disegnato per lui. Ne esce uno scarabocchio. Peccato.

Francesco GAVAZZI. 5. È l’Androni che può fare meglio su questo percorso, ma sul muro resta appeso: con una gamba su e una giù.

Giacomo BERLATO. 7. Scatta all’ultimo giro, dopo 215 km di corsa. L’uomo delle fughe non perde l’occasione e coglie l’attimo. Vento in faccia e petto in fuori. Coraggio da vendere, audacia che non si compra al mercato. Tanti i suoi aficionados sulle strade della Val Camonica, chiassosi ed ebbri di gioia: «Niente birra né moscato, tutti ubriachi di Berlato». Ma la sbornia dura poco.

Giorgio CECCHINEL. 7. Voto cumulativo per la classica fuga di giornata, ma nella canicola di Boario è forse meglio starsene quieti in gruppo anziché andare allo sbaraglio. Il ragazzo dell’Androni Sidermec anima la gara con Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Davide Leone (D'Amico Bottecchia) e Michele Scartezzini (Norda MGK Vis). Fanno quello che possono: ed è già molto.

Valerio CONTI. 7.
Fa molto per la causa della Lampre e lo fa bene. Poi, però, raccoglie poco. Ma tutto serve.

Ezio MAFFI. 10. È il signore del tricolore (nella foto è con Giacomo Nizzolo), l’uomo che ha catalizzato e guidato un gruppo di lavoro credibile e incredibile animato da passione e professionalità. Non è semplice organizzare oggi una corsa, non è semplice per nessuno, men che meno per questo gruppo di appassionati dell’As Boario. Ezio, figlio di Augusto cavaliere senza ombra e senza macchia, un’istituzione per lo sport in particolare per quello della bicicletta, ha messo campo competenza e passione per rinverdire e rilanciare una tradizione di famiglia che può essere oggi sintetizzata in Maffi 2.0. Un’evoluzione della passione che poi è sempre la stessa, quella di sempre, quella che ha animato papà Augusto. Con un’unica novità, che è data dall’evoluzione, dalla voglia di andare avanti verso un futuro senza dimenticare quello che è stato fatto e da dove si è partiti per arrivare fin qui. Il risultato è quello che abbiamo visto oggi: uno spettacolo eccezionale. Un esempio di organizzazione che diventa modello da prendere “tout court” e riproporre pari pari per almeno i prossimi cinque anni. Darfo Boario Terme, la Val Camonica, l’As Boario, il sindaco di Boario Ezio Mondini, Giacomo Franzoni assessore allo sport e Oliviero Valzelli presidente della comunità montana meritano di organizzare per i prossimi cinque anni questo evento che oggi è stato confezionato come tale. Tanta la passione, tantissima la partecipazione, tanto calore e non solo di tipo atmosferico: tanto di tutto. La Federazione pensa per il prossimo tricolore al Matteotti? Non ce ne voglia, ma è il caso di ripensarci.

ELIMAST. 5. Organizza viaggi in elicottero per portare turisti in visita alla «floating piers», la spettacolare installazione artistica di Christo sul Lago d'Iseo. E' di Boario, ha in esclusiva il volo verso Montisola. La Rai era ben disposta a mostrare dall’alto le immagini dell’opera durante la diretta tricolore, loro ben disposti ad accogliere e ospitare un operatore Rai sul loro elicottero: ma solo a pagamento. Per sorvolare sull’opera di Christo bisogna pagare? Amen.
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COMMENTI
Voto 10 ???
26 giugno 2016 23:52 9colli
si voto 10 per la Bellissima gara, ma ancora non avevo visto un Ciclista con i SOPRACIGLI fatti a mò di attore delle Telenovele.........Voto 0

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