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PROFESSIONISTI | 26/05/2016 | 07:49
E’ un altro tedesco il vincitore della tappa di Cassano d’Adda, Roger Kluge della Iam (solo omonimia con il connazionale Mikel Kluge, grande specialista e iridato del ciclocross, poi passato alla mtb) che ha messo a frutto le sue qualità di pistard anticipando lo sprint di gruppo con Nizzolo che allunga la sua serie di posti d’onore.

Tappa lunga, sono 240 i chilometri previsti dalla tabella di marcia, la più lunga del Giro, quella che conduce la carovana dalla Lombardia al Piemonte, con caratteristiche altimetriche che riservano qualche seria difficoltà nell’ultima parte del tracciato.
I preliminari e la partenza sono previsti a Muggiò, popoloso centro brianzolo che confina con Monza, nella Brianza milanese, zona di sempre fervida passione per le due ruote. E’ il luogo dove è cresciuto Giacomo Nizzolo che qui giunge con la sua maglia rossa di leader della classifica a punti del Giro e anche di Roberto Pistore, buon professionista negli anni ’90.

Dopo la partenza, la corsa percorre le strade dell’affollato hinterland a nord-ovest di Milano per Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano, Bollate, dove si sfiora Novate Milanese che nella mattinata rende un altro omaggio a un suo cittadino illustre, Vincenzo Torriani. C’è il passaggio nella zona di Expo 2015 e quindi Rho, Cornaredo, Magenta e, superato il ponte sul Ticino, si arriva in Piemonte per le storiche città di Novara e Vercelli, sempre in un panorama di pianura con estese coltivazioni di riso. A Verolengo si entra nella provincia di Torino, ancora lungo agevoli strade piatte, passando per Chivasso e Settimo Torinese, grossi centri che introducono nel territorio comunale di Torino. Lo storico capoluogo piemontese, ricco di peculiari attrattive, saluta la corsa rosa, questa volta in transito dalle parti di corso Francia, prima della conclusione e dell’abbraccio finale di domenica 29.

Si prosegue per Rivoli, con il suo importante castello, e quindi raggiungere la caratteristica zona dei laghi d’Avigliana, all’imbocco della Val di Susa su cui vigila l’imponente sagoma della Sacra di San Michele che risale al 1100, un simbolo del Piemonte. Da qui la pianura cede la scena alle ondulazioni che caratterizzano la strada che porta a Giaveno e soprattutto verso la Colletta di Cumiana, quota m. 621 e quindi, dopo Cumiana (qui è nato nel 1908 Francesco Camusso che vinse il Giro del 1931), si scende per Frossasco e si giunge al primo passaggio da Pinerolo.

Mancano circa 28 km. alla conclusione e, in successione si prospettano il superamento di un notevole strappo, corto ma senza respiro, per poi affrontare la salita di Pramartino, lunga km. 4,700 - GPM di 2a cat.-, quota m. 925, distinta da una notevole pendenza media del 10,5% con punte che arrivano al 17%. La discesa verso Villar Perosa che evoca, fra altri, il ricordo della famiglia Agnelli e i molti ritiri pre-campionato dei bianco-neri della Juventus, e la località di Porte è definita – giustamente - dai documenti di corsa “molto impegnativa” per ritornare a Pinerolo. Resta ancora da superare, per la seconda volta, la breve asperità di San Maurizio, solo 450 metri di lunghezza al 14% con strappo al 20%, carreggiata stretta, in pavé. E’ ripida la discesa che conduce poi a percorrere l’ultimo chilometro e mezzo con curve e tratti lastricati.

La città di Pinerolo abbina a motivi di nobiltà storica e architettonica che gli sono propri, anche una notevole tradizione di valore ciclistico iniziata con la mitica tappa del Giro d’Italia 1949 con il successo di Fausto Coppi in solitaria davanti a Bartali, secondo a 11’52”, terzo Alfredo Martini. Poi, in seguito altri arrivi della corsa rosa e pure, nel 2011, arrivo e partenza di una tappa del Tour de France, vinta per distacco dallo svedese Boasson Hagen.
I vincitori di tappe del Giro a Pinerolo, dopo Fausto Coppi, sono stati Franco Bitossi nel 1964, Giuseppe Saronni nel 1982, Gabriele Balducci nel 2007 e nel 2009 Danilo Di Luca.

Giuseppe Figini

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COMMENTI
Sampeyre
26 maggio 2016 08:40 Giors
Domani in corsa ci sarà un traguardo volante a Sampeyre(CN), chissà se riuscite ad intervistare Daniel Oss e chiedergli cosa gli ricorda quel paese e cosa successe nel 2007 quando lui era in Zalf. ;-)

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