L'ORA DEL PASTO. L'imprevedibile Diablo

STORIA | 28/04/2016 | 07:47
Ci sono modi per vincere tutto senza vincere niente. E’ la loro bellezza. Sono momenti di straordinaria emozione e, nel contempo, sono perfettamente inutili. Ci ubriacano di tensione, ci fanno sognare e trepidare, eppure non cambiano nulla… Claudio Chiappucci è stato, ciclisticamente parlando, il più formidabile simbolo di tutto questo… Non ha vinto praticamente nessuna delle grandi corse. Eppure ha vinto tutto. Anzi, ha sbancato”.

Giacomo Pellizzari, in “Il carattere del ciclista” (Utet, 266 pagine, 14 euro), fa la radiografia di 14 campioni, fra cui il Diablo: frizzante, imprevedibile, infuocato, in una parola “scriteriato”, così come intitola il capitolo a lui dedicato. E Chiappucci era lì, ieri sera, da Upcycle, a Milano, per la presentazione del libro con l’autore e il giornalista Stefano Rodi. Il solito Chiappucci. Imprevedibile, appunto. Tanto da ritenere inutile leggere anche una sola riga del suo ritratto. Ma generoso di ricordi, racconti, giudizi.

Quando era un ragazzo: “Volevo fare l’ingegnere elettronico. Poi mio padre mi disse di provare a fare il corridore, e mi sono fermato a perito elettronico”. Quando era un dilettante: “L’ultimo anno, con 11 vittorie, ero fra i migliori”. Quando era un neoprofessionista: “Ho cominciato da gregario. Poi, fra cadute e infortuni, ho perso quasi un anno. E al quarto anno, senza credenziali, ho dovuto inventarmi qualcosa, se no sarei stato la fotocopia di tutti”. Sulla filosofia di vita: “Un corridore forte mi disse che, secondo lui, contava solo il palmarès. Gli risposi che, secondo me, contavano la gente e le pubbliche relazioni”. Sulla filosofia di corridore: “Vincere, ma alla mia maniera”. Sulla sua strategia: “Attaccavo. E quando attaccavo, non è che il cervello fosse a zero. Sapevo che se io faticavo davanti, faticavano di più gli altri dietro”.

Su Hinault: “Grande corridore, uno dei pochi a vincere grandi giri e la Parigi-Roubaix. Ma come corridore gli mancava il carisma”. Su Moser e Saronni: “Perché loro potessero vincere il Giro d’Italia, avevano tolto tutte le salite”. Su Pantani: “Era caparbio, puntiglioso, perfezionista. Almeno all’inizio, quando eravamo in squadra insieme. E quando eravamo in camera insieme, perché gli altri non volevano stare con lui, dicevano che era un giovane che dava fastidio. Tanto appariva sicuro sulla bici, perché sapeva quello che voleva, tanto era insicuro giù dalla bici. Nel Giro del 1994 lui vinse all’Aprica e a Merano, ma io arrivai secondo e terzo. Avrei voluto rimanere in squadra insieme con lui, anche se avevamo le stesse caratteristiche, ma tutti volevano che divorziassimo, e così fu”. 

Sulla tappa del Sestriere al Tour de France 1992: “Dei 254 chilometri di corsa, ne feci 192 da solo. Avevo il tempo per pensare e riflettere. Anche per riflettere su una cagata del genere, partendo da così lontano. Ma volevo vincerla fin dalla partenza, e poi mi trovai allo sbaraglio. Quando da radiocorsa sentii che Bugno aveva messo sotto la sua squadra per inseguirmi, ebbi un’accelerazione di adrenalina. Chi mi ama mi segua, dissi ai compagni di fuga. Mi seguì solo Virenque, che non tirava perché il suo compagno di squadra Pascal Lino era in maglia gialla. Io ti porto un po’ a spasso, gli dissi, ma dentro di me pensavo che fosse meglio essere solo che male accompagnato. Nel finale avevo il vento in faccia. Ero sconsolato, impaurito, innervosito, stanco. Ma tenni duro”.

Marco Pastonesi

Copyright © TBW
COMMENTI
Bravo Chiappucci
28 aprile 2016 09:02 geo
Ha dato un gran spettacolo, a raccolto più di quello che il suo fisico gli permetteva. Aveva proprio una testa da campione e quello compensava tutte le carenze fisiche. A livello personale non ha avuto amici e dai colleghi non si è fatto volere bene, ma la gente ai bordi delle strade lo adorava.
Chiari e scuri di un campione che ci manca!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Mario Cipollini è un acuto osservatore delle cose del ciclismo e ha postato su Facebook una riflessione interessante, scaturita dall'osservazione della foto che vedete, scattata pochi metri dopo il traguardo della Gand-Wevelgem di domenica scorsa. Ci sembra giusto poroporla all'attenzione...


Il Fiandre di Pasqua grande protagonista a Radiocorsa questa sera alle 19.30 su Raisport. Ne parleremo con Matteo Trentin, Michele Bartoli e con Gianluca Bortolami. E poi tutte le immagini delle classiche del Nord che hanno preceduto il Fiandre,...


Matteo Jorgenson è un ragazzo schietto, con le idee chiare e nessun timore del confronto. Ieri - dopo il suo splendido trionfo alla Dwars door Vlaanderen al termine di una corsa emotivamente complicata per ovvie ragioni - ha ricevuto anche...


L’incidente di Wout van Aert, avvenuto  durante la corsa Attraverso le Fiandre, è ancora più serio rispetto a quanto riferito nel tardo pomeriggio di ieri e oltre alla clavicola e sette costole, al belga è stata riscontrata anche una frattura...


La Dwars door Vlaanderen ha mostrato i due volti della medaglia alla Visma-Lease a Bike, perché da una parte c’è stato il successo di Jorgenson, ma dall’altra parte il dramma di Van Aert. La Attraverso le Fiandre ha donato la...


Purtroppo anche Michele Gazzoli si è rialzato letteralmente "con le ossa rotte" dalla caduta di ieri alla Dwars door Vlaanderen. Il venticinquenne bresciano della Astana Qazaqstan è stato portato in ospedale subito dopo il ritiro e gli esami radiografici hanno...


Battagliera in gara, sorridente e soddisfatta sul podio. Possiamo usare queste poche per descrive la Letizia Paternoster che abbiamo visto ieri alla Dwars door Vlaanderen. La ventiquattrenne atleta della Liv AlUla Jayco ha concluso i 114 chilometri di gara alle...


In casa Hutchinson la annunciano come quella che è la copertura più veloce di sempre, ecco a voi il nuovo pneumatico da strada ad alte prestazioni chiamato Blackbird. Realizzato a mano in Francia e pensato per stabilire solo nuovi record, Blackbirds...


Alla fine, non è sempre il più forte a vincere. Certamente non nel ciclismo, e sicuramente non nella Parigi-Roubaix. Sulle strade dell'Inferno del Nord, i "più forti" possono arrivare primi nel leggendario velodromo con la stessa facilità con cui si...


Decisamente non verrà dimenticata presto la giornata della Dwars door Vlaanderen 2024. Dopo aver prestato assistenza ai corridori coinvolti nel terribile incidente della corsa maschile, l'auto di un medico della corsa - che stava rientrando al punto di soccorso -...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi