Marco Marcato: «Che fatica dover partire guardando Aurora»

PROFESSIONISTI | 05/03/2015 | 11:17
Professionista dal 2005 e dal 2008 in squadre straniere, Marco Marcato è ormai abituato a una vita da giramondo ma da un anno e mezzo per il ciclista padovano è diventato più difficile fare la valigia per andare a gareggiare. Lo chiamiamo mentre sta andando all’aereoporto, destinazione Bruxelles, e mentre facciamo due chiacchiere con lui sull’avvio della stagione la piccola Aurora non fa che richiamare l'attenzione del papà, pronto per una nuova avventura in sella alla sua bici.

Come stai Marco? 


«Bene, la senti Aurora? Mi sta accompagnando in aeroporto insieme a mia moglie Elisa. Da quando è nata lei è diventato ancora più difficile andar via, ti guarda con quegli occhietti e inizia a dire papà papà papà quando capisce che sto preparando la valigia. È sempre un colpo al cuore partire, ma fortunatamente è questione di giorni o settimane. Per altre professioni c’è chi sta lontano da casa per mesi e io amo il mio lavoro, non mi lamento».


Soddisfatto di come è iniziato il tuo 2015? 

«Non al 100%, diciamo all’80%. Quest’inverno ho lavorato bene, senza intoppi o malanni vari. Sono riuscito a costruire una buona base, ora vediamo gara per gara come saranno le sensazioni. Il mio obiettivo restano le Classiche del Nord perciò punto ad andare forte tra fine marzo e aprile».

Hai cambiato qualcosa nella preparazione? 

«Rispetto agli anni scorsi ho finalmente risolto i problemi alle ginocchia che mi hanno condizionato nelle ultime due stagioni. Prima la sinistra, la più tartassata delle due, mi ha dato grattacapi per una tendinite poi, all’inizio dell’anno scorso cambiando i materiali, ho sofferto fastidi al destro. Quest’inverno sono tornato a lavorare in palestra per rafforzare la muscolatura ed essere più stabile. Tutto bene quel che finisce bene».

Come ti trovi alla Wanty Group Goubert? 

«Bene. Conoscevo già lo staff, almeno in parte, dagli anni trascorsi in Vacansoleil, in più ho trovato un gruppo italiano fantastico. Non sono più da solo e mi fa piacere perché vado d’accordo con Gasparotto, Napolitano, Selvaggi e il neopro’ Antonini. L’inglese comunque ormai lo mastico bene e anche con gli altri compagni ho instaurato un bel rapporto».

Prossime corse? 

«Da domani prenderò parte alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, poi per 10 giorni non gareggerò non avendo ricevuto l’invito né per la Tirreno-Adriatico né per la Parigi-Nizza. Tornerò in gara il 21 e 22 marzo per la Classic Loire Atlantique e la Chalet Pays de Loire per poi disputare tutta la Campagna del Nord. Non vedo l’ora».

Alla fine del 2015 sarai soddisfatto se…? 

«Avrò ottenuto un risultato importante almeno in una classica, voglio essere protagonista. In più in testa ho il Campionato del Mondo. Spero di essere in grado di meritare la maglia azzurra, visto che il percorso di quest’anno può essere adatto alle mie caratteristiche come quello di Valkenburg 2012. Darò del mio meglio nel corso della stagione per farmi convocare dal CT Cassani».

Giulia De Maio

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