E VEGNI MANDO' A QUEL PAESE NIBALI

TUTTOBICI | 15/12/2014 | 00:00
Bravo Nibali, ha fatto bene Nibali. Non poteva fare al­trimenti Nibali. Ci sono scelte che non sono scelte: sono inevitabili conseguenze di scelte già fatte da altri, prima, molto prima. E allora cosa stiamo a raccontarci: non è Nibali che snobba il Giro, non è Nibali che volta le spalle all’Italia. Di­ciamola tutta, porca miseria: è il Gi­ro, è l’Italia che voltano le spalle a Nibali. Chiunque, sano di mente, avrebbe fatto uguale, al posto suo. Con un Giro così, cervello in fuga verso il Tour. E ve­diamo di finirla con i piagnistei provinciali, con le indignazioni ridicole, con i pistolotti na­zionalisti: se e quando il Giro vorrà ancora Nibali, veda come minimo di non piazzargli tra le ruote una cronometro di 60 chilometri. A quel punto, soltanto in quel caso, Nibali potrà essere accusato di tradimento. Ma fino ad oggi, stante così la strategia del Gi­ro, non resta che dire una cosa sola a Nibali: bravo, hai fatto la cosa giusta. In Francia, a quel Paese, ti ci ha mandato Ve­gni. Liberissimo lui di fare una cronometro di duecento chilometri. Ma liberissimo Nibali di girare alla larga.

Eviterei a questo punto di partire con le tirate idealiste su questo ciclismo mo­derno che si spende con il braccino, che sceglie un solo obiettivo stagionale e che si sottrae alla vista dei ti­fosi. Non è un’accusa che si possa rivolgere a Nibali, proprio a Nibali: se c’è un campione dell’era moderna che non ha mai fatto programmi con il braccino, questi è proprio il sor Vincenzo. Volendo proprio ve­de­re, se mai, gli si può rivolgere l’accusa contraria, cioè di essersi concesso troppe volte con eccessiva generosità. E voglio vedere chi può negarlo. Poi ci si capisce: so­gno an­ch’io, e mica da quest’anno, da sempre, che i grandi campioni corrano le grandi corse. Tutte. E all’obiezione (fondatissima) che non si può pretendere corrano Giro, Tour e Vuelta, ri­bat­to che si può ovviare con il criterio della rotazione: sempre due grandi giri, obbligatori, mai gli stessi. Un anno Giro e Tour, un anno Tour e Vuelta, un anno Giro e Vuelta. Di tutte le riforme partorite dai nostri genialoidi Uci, mai una che prendesse in esame questa soluzione. Non capisco perché. Mai lo capirò.

Nel frattempo, bisogna prendere atto della concreta realtà attuale: ciascuno è libero di fare ciò che vuole. Allora liberissimi tutti di scegliere ciò che è più intelligente e più consono ai proprio desideri, alle proprie caratteristiche, ai propri limiti. Tor­nan­do a Nibali: alla sola idea - contrastata dal suo team - di tentare Giro e Tour, Vegni&C. hanno subito re­plicato con la cronometro di sessanta chilometri. Così, tanto per invogliarlo al massimo. Per convincerlo. Una cronometro che neppure i mo­nomaniacali francesi della crono osano più riproporre. Quelli, al contrario, l’hanno rinnegata, tagliando brutalmente i chilometri contro il tempo. Mentre loro si adattano al buonsenso e alla logica, arriviamo noi italiani con la cronometro mo­struosa. Chi ci capisce è bravo. Non possiamo però pretendere che a ca­pire sia proprio Nibali. Difatti, nel­la serata degli Oscar di tuttoBICI, lui e il saggio Martinelli non hanno avuto problemi (e ipocrisie) nell’esprimere il proprio sacrosanto parere: “Il Giro non è male, ma proprio non capisco quella cronometro”. Proprio non la capiscono loro, pro­prio non la capisco io, ma ov­viamente conta zero. Ve­gni&C. hanno deciso, inviolabile il loro diritto di scegliere: il Giro calerà la mannaia della crono e chi s’è visto s’è visto. Chi vuole viene e si adegua, chi non gradisce stia pure a casa e amici come prima.

Nel pieno rispetto dell’autonomia e della libertà di ciascuno, andiamo dunque al 2015 con questa situazione: Nibali al Tour, il Giro con Aru e Contador. Già mi vengono i brividi all’idea di quanto lo spagnolo infliggerà al nostro valoroso ragazzo, ma è inutile portarsi troppo avanti con il pessimismo. Piuttosto, adesso come adesso, mi sembra doveroso riproporre ancora una volta a Vegni&C. la domanda di sempre: siamo proprio sicuri che smussare e snaturare il Giro, rinnegando lo slogan della corsa più dura del mon­do, renda in termini di big al via? Già l’anno scorso i risultati si sono rivelati deludenti. Nel 2015 pure. Continuiamo comunque così, con i brodini né carne né pesce, senz’anima e senza personalità, imperterriti fino alla fine?

Con i se e i ma non si va da nes­suna parte, eppure i dub­bi aiutano a ragionare. E allora in chiusura butto lì un se gelido e sinistro: se Con­ta­dor, colpito da vaso di gerani in te­sta, non avesse deciso in via estem­poranea di tentare nel 2015 il raddoppio, se cioè avesse deciso di fare come tutti gli altri big e scegliere solo il Tour, che razza di Giro d’Italia andremmo a vederci in maggio? A meno che, a meno che. A meno che Ve­gni&C. non abbiano piazzato la mega-crono proprio per convincere Contador. Secondo me è quello il vaso di gerani che l’ha fatto impazzire di colpo.

Ctistiano Gatti, da tuttoBICI di dicembre
Copyright © TBW
COMMENTI
concordo
15 dicembre 2014 08:33 geo
Parole sante!

cronometro...
15 dicembre 2014 08:47 maicol
scusate ma la cronetro al Tour di quest anno non mi sembrava un prologo...e quelle del 2012 terzo Nibali nemmeno..quindi smettiamo di criticare Vegni... tanto Nibali qualunque sia stato il percorso sarebbe.andato in Francia ugualmente..il richiamo del Tour è questo...

.......UCI
15 dicembre 2014 09:41 AlessioCre
Io dico solo una cosa: "nel ciclismo moderno comandano i soldi, gli stessi che hanno dato la kicenza UCI all'Astana....non meravigliamoci che i corridori e le squadre preferiscano al 90% il Tour!!! ...Contador evidentemente ha ancora voglia di fare fatica e guadagnare quel qualcosa in più facendo due Giri"...io resto convinto che vincere un grande giro in tutto l'anno non sia da grandi campioni!!! Io considero più un "grande campione" colui che corre le grandi classiche, vincendone anche solo una, e almeno tre quarti di stagione ad alto livello piuttosto che un corridore che vince uno dei tre grandi giri ma che fa solo quello tutto l'anno, o al massimo, partecipare per "onor di firma" a qualche gara importante del calendario! ....parere personale!!

15 dicembre 2014 10:05 foxmulder
Bella quella della rotazione dei grandi giri!
Ancora più interessante sarebbe una rotazione della collocazione nel calendario! Una volta la Vuelta a maggio, una volta il Tour a settembre, una volta il Giro a luglio... Farebbe impazzire glli organizzatori, ma per gli spettatori e per la partecipazione dei corridori: gran figata!

giusto
15 dicembre 2014 10:59 bernacca
l'editoriale e anche i commenti dicono tutti la verità! Personalmente i giri costruiti da Vegni non mi piacciono e dal punto di vista tecnico Nibali non veniva anche se ci fossero stati interessi economici più alti del tour. Detto questo confermo che la Vuelta sta superando il giro per presenze di campioni e che Vegni non la può snobbare in questo modo. Campioni come Nibali e ,spero Aru, nascono ogni 3-4 lustri... non allontaniamoli please

A quel paese? Forse dovrebbe andarci qualcun altro
15 dicembre 2014 11:04 Bartoli64
Parliamoci chiaro,
pur avendo massima stima in Vegni (Direttore di Corsa di grandissima esperienza cresciuto alla scuola di un certo Torriani), l’intento degli organizzatori di RCS era chiaro sin da subito: sapendo che Nibali era pressoché “costretto” a difendere il suo titolo al Tour, ed avendo avuto sentore che Contador e Froome erano molto interessati al Giro, cosa hanno fatto? Ne hanno disegnato uno non eccessivamente duro sotto il profilo altimetrico ma con quella bella maxi-crono da 60 km. (dicasi sessanta) messa lì per invogliare le indiscusse qualità di cronoman del “pistolero” di Tinkoff e dello sgraziato alfiere della Sky (con buona pace del ns. giovane emergente per le corse a tappe Fabio Aru).

Perché dunque mandare metaforicamente a quel paese Nibali? Se c’è qualcuno che avrebbe il diritto di mandare a quel paese qualcun altro (e non solo metaforicamente), quello, semmai, è Fabio Aru.

Bartoli64


a foxmulder
15 dicembre 2014 13:24 angelofrancini
Bella la proposta della rotazione?
Il Giro si trova in quella data perché ha scelto la RCS di finirci: la lungimiranza (???) é solo loro, nessuno ha imposto quella data.

L rotazione dei corridori invece é una cosa ridicola: sai quante scappatoie per modificare i programmi, quindi tutte belle idee: che restano però solo teoriche.


E la colpa sarebbe della cronometro???
15 dicembre 2014 17:08 Bastiano
Mi dispiace ma, ora stiamo giocando a nasconderci dietro un dito. La verità è che oggi il Tour ha più appeal e più visibilità internazionale (lo confermano anche i numeri) ed è naturale che i team che pensano di avere un possibile vincitore, lo dirigano in quella direzione!
Mi dispiace ma, Vegni non c'entra assolutamente nulla!!!

giusto Bastiano
15 dicembre 2014 21:43 fedaia66

Nibali vinse un giro con una crono di 55 km..e prese la maglia rosa proprio dopo la tappa contro il tempo.non credo che la crono del Prosecco lo inquieti piu' di tanto.se non viene al Giro sicuramente non sara' per questo..

fedaia66
16 dicembre 2014 00:42 Line
hai proprio ragione di quello che dici , perché ho verificato e Nibali ha vinto il Giro di Italia con la crono di 55km
allora mi chiedo , ma che ci racconta il giornalista ? il suo direttore sportivo diceva la stessa cosa sulla crono ?
io non capisco tanto di ciclismo , ma credo che qualcuno non sia coerente di quello che dice e racconta
forza Italia , anche se siamo quasi allo fascio totale

abolire le crono
16 dicembre 2014 12:07 Marcy
dico quello che penso con il rispetto di tutti.senplicemente per il fattore meteo pioggia neve vento e invece tanti altri partono e arrivano con il sole secodo me non è giusto

il solito Gatti
16 dicembre 2014 15:15 noodles
il solito Gatti, inutilmente polemico e prevenuto nei confronti del Giro. Se Nibali fosse venuto al Giro e poi avesse pagato la stanchezza al Tour, sarebbe stato col fucile in prima fila contro il siciliano accusandolo di aver corso troppo. Certi giornalisti sono così.....p.s. Vincenzo vinse un Giro con una crono tostissima...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Seconda settimana di Giro d’Italia e quarto arrivo in salita. La Uae e Pogacar si prendono una giornata di semi-riposo, inizia la lotta dei battuti. Chissà cosa ne pensa Re Leone Cipollini. Mario, magari mi sbaglio, ma qui mi pare...


Valentin PARET-PEINTRE. 10 e lode. Valentino di nome, velocissimo di fatto, soprattutto oggi. Bravo, bravo, bravissimo. Paret-Peintre pare Hinault dei tempi migliori. Un finale d’autore, di assoluto valore e contenuto tecnico. Tratnik sembra lanciato verso il successo di tappa, pare....


Andrea Bagioli torna finalmente a sorridere: «Dopo un periodo difficile è bello tornare a lottare per la vittoria. Avevo le gambe molto buone oggi, anche se l'ultima salita era un po' troppo lunga per le mie caratteristiche. Quando Bardet e...


Dopo aver conquistato in febbraio la Vuelta Comunidad Valenciana, Cédrine Kerbaol torna alla vittoria ma questa volta sulle strade dei Paesi Baschi. La 22enne francese della Ceratizit-Wnt Pro Cycling Team si è imposta nella Durango – Durango, anticipando di 5”...


Festa belga nella tappa inaugurale della 4 Jours de Dunkerque / Grand Prix des Hauts de France, la Dunkerque - Le Touquet di 173 km. Arrivo incertissimo con Milan Fretin (Cofidis) che proprio sulla linea d'arrivo è riuscito a a...


Non c'è come girare l'Italia per capire cosa sarebbe l'Italia senza il Giro d'Italia. Certo, si parla della festa popolare e della gara sportiva. Ma ultimamente, sempre di più, della pura e semplice strada. Ce ne siamo accorti tutti, sulla...


La seconda settimana del Giro d'Italia si apre con una doppietta francese: Valentin Paret-Peintre (Ag2r Decathlon) precede Romain Bardet (DSM Firmenich) sulla Bocca della Selva in una decima tappa interamente svoltasi in Campania. Sul podio Jan Tratnik (Visma Lease a...


Chiarito perchè Damiano Caruso da giorni vada in Giro fasciato come una mummia: è la conseguenza di una caduta, non della partenza dal museo Egizio. La direzione Rcs precisa che a Cautano il cane che ha attraversato la strada e...


Si è svolto oggi, presso la Sala Marmi del Palazzo Civico di Torino, un incontro tra Stefano Lo Russo, Sindaco della città di Torino, Domenico Carretta, Assessore a sport, grandi eventi e turismo, e Monica Santini, Amministratore Delegato Santini Cycling, per...


Le recenti nevicate sul Passo dello Stelvio e il successivo aumento delle temperature stanno facendo crescere il rischio di slavine. L'organizzazione del Giro d'Italia, per salvaguardare la sicurezza della Carovana Rosa,  ha deciso quindi di modificare il percorso della 16^ tappa del Giro...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi