Selvaggi: Mi spiace non poter partecipare al Campionato Italiano

PROFESSIONISTI | 21/06/2014 | 18:32
Mirko Selvaggi non ci sta. Non ci sta a non correre il Campionato Italiano, ma soprattutto a passare per un corridore poco serio o addirittura scorretto. Questa mattina è stato il primo ad essere sorpreso nel leggere dal comunicato FCI che non avrebbe potuto prendere parte alla sfida tricolore per «la mancata osservanza della normativa federale emanata dalla Commissione Tutela della Salute» e così ci tiene a precisare quanto accaduto. 

«Un mese fa per poter partecipare al trofeo Melinda ho chiesto alla Federazione quali documenti dovessi inviarle visto che come molti altri colleghi non sono tesserato in Italia. Dall’anno scorso sono residente all’estero, a Tenerife per la precisione, e quindi ho la tessera spagnola. Mi è stato risposto che il tempo per questo tipo di richiesta dei residenti all’estero era scaduto a febbraio. Io sinceramente non sapevo di questo termine, così ho chiesto: cosa posso fare per correre? Milito in una squadra belga che appartiene al MCPP, sono registrato all’UCI e rispetto tutte le normative vigenti a livello internazionale. Ho il passaporto biologico, ogni tre mesi eseguo gli esami del sangue richiesti dalla legge spagnola, e prendo parte alle maggiori corse World Tour quindi mi sembrava assurdo non poter partecipare al Campionato Nazionale. Ho inviato la mia cartella clinica dell’anno scorso e tutti gli esami effettuati nel corso di questa stagione, dalla FCI mi hanno risposto che in effetti non avevo nulla fuori norma e non sarebbe potuto essere altrimenti visto che in carriera non ho mai avuto alcun richiamo, ribadendo però che era troppo tardi» ci spiega Mirko, che questa mattina ha letto il comunicato della FCI sul nostro sito e nel corso della giornata non ha fatto altro che rispondere al telefono alle domande di amici e tifosi che avevano frainteso la comunicazione conseguente il Consiglio Federale. 


«Che cosa hai fatto? Mi chiedono tutti preoccupati. In fondo si tratta solo di un ritardo, ma il comunicato non è chiaro e sinceramente leggerlo mi ha davvero lasciato l'amaro in bocca quanto scoprire che per correre a fine giugno dovevo chiedere il permesso mesi fa. Mi dispiace molto non poter correre domenica prossima, il percorso più semplice rispetto all'edizione scorsa mi stuzzicava. Ad ogni modo ci tenevo a fare chiarezza. Grazie per avermi dato questo spazio per spiegare come sono andate le cose».


Giulia De Maio

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