CONFLITTO DI INTERESSI

TUTTOBICI | 08/07/2013 | 12:06
La storia di Alex Schwazer, tornata prepotentemente agli onori delle cronache, non è solo una storia che chiama in causa il marciatore altoatesino, ma riguarda il marcio che sta nel pianeta sport.
Una lotta al doping a due velocità: una di serie A e una di B. Lobby di medici che condizionano, guidano e orchestrano in maniera neanche tanto velata la sofisticata macchina antidoping: una vera gallina dalle uova d’oro.
La storia del dottor Fiorella, per esempio, entra a piedi giunti nel ciclismo perché a tutti gli effetti il blasonato medico della Fidal fa parte anche del ciclismo grazie al nostro “rottamatore” Luigi Simonetto, medico di riferimento della nostra Federazione, che ha deciso di avvalersi delle prestazioni di questo specchiato professionista per rilanciare un’intera categoria: quella dei medici, appunto.
Non è un caso che sia in atto un processo di Norimberga in piena regola a 58 medici del ciclismo, rei - secondo la nostra Federazione e il nostro Luigi Simonetto -, di non aver aggiornato correttamente le schede dei corridori; peccato che lo stesso Simonetto poi non sia stato capace di fare altrettanto quando si è trovato a dover aggiornare le schede mediche di corridori che erano in maglia azzurra. Finendo così, a sua volta, tra i giudicati.
In questi anni, in questi mesi, in questi giorni si fa un gran parlare di conflitto d’interessi: malvezzo molto italiano, che molti vogliono far passare come vizietto del solito Silvio Berlusconi, ma che riguarda da sempre e oggi più di sempre, il nostro sistema sport costruito su figure che collezionano  cariche, dispongono nomine, sollecitano strategie e, spesso e volentieri, nel fantastico mondo della ricerca e della lotta al doping si trovano magicamente sia dalla parte dei controllori che dei controllati.
Ma andiamo per ordine. Luigi Simonetto, specialista in Medicina dello Sport è Componente della Commissione di Vigilanza Doping (CVD) del Ministero della Salute ma anche presidente della Commissione Tutela Salute (CTS) della Federciclismo, nonché medico della Federciclismo (insomma, controllore e controllato). Medico di tutte le nazionali della Federciclismo (controllato), medico addetto alla squadra Nazionale professionisti settore strada (controllato). Per non farsi mancare niente, è anche responsabile dell’accreditamento dei Centri di Medicina dello Sport riconosciuti dalla Federciclismo (ha accreditato anche il centro di Fiorella). Direttore Sanitario e Primario Responsabile del Centro di Medicina e dell’Esercizio Fisico (CeMEF) dell’Ospedale San Raffaele di Milano: centro accreditato dalla Federciclismo e da lui medesimo. E ancora: Componente della Commissione medica della UEC. Per non parlare poi della storia del finanziamento pari a 1.198.641 € piovuto dall’Unione Europea, dal nostro Governo e dalla Regione. Soldi quindi ripartiti tra il San Raffaele (vedi centro di Simonetto), altri enti e la società Bestsoft (sì, proprio quella del software bc.k della Federciclismo che consentiva, qualche mese fa, di far vedere tutti i dati sensibili senza alcun problema).
Portate un attimo di pazienza e passiamo ora agli innumerevoli incarichi di Pierluigi Fiorella, specialista in cardiologia e in medicina dello sport. Le schede ci dicono essere vice responsabile sanitario della Nazionale di atletica leggera (FIDAL, quindi controllato), medico federale della FIDAL insieme a Fischetto (quindi controllato), medico del settore mezzofondo, fondo e marcia della Fidal (controllato). Uno dei nove esperti (otto, perché Aschenden si è dimesso) Wada-Uci per il passaporto biologico (uno dei nove, appunto, che considerò i valori di Pellizotti fuori norma) e, grazie a questo incarico, è uno dei pochissimi medici al mondo che possono avvalersi del software WADA per l’interpretazione dei dati del passaporto biologico (quindi controllore). Cosa, questa, non di poco conto. A pensar male lo sappiamo si fa peccato, ma per il ciclismo il sistema può essere usato come mezzo di controllo, per quelli dell’atletica invece di sola consulenza. Ma andiamo avanti: è referente Wada per l’analisi dei formulari terapeutici che gli atleti Master di tutto il mondo inviano per approvazione (controllore). Membro della Commissione Tutela della Salute della Federciclismo (controllore, voluto da Simonetto e dal presidente Di Rocco), che quindi ha denunciato 58 colleghi del mondo del ciclismo alla Procura Federale della Federciclismo. Direttore Sanitario, Cardiologo e Medico della sport del centro Polisportivo Olympus di Ravenna, inserito - è superfluo dirlo - tra i Centri Accreditati dalla Federciclismo e dalla Commissione Tutela Salute e pertanto accreditato da se medesimo in qualità di membro della CTS, come polo di riferimento per i ciclisti italiani. Non solo, il suo Centro è tra i pochissimi “convenzionati” con la FMSI (Federazione Medici Sportivi Italiani). E non è tutto: Consigliere del Comitato della Federazione Medico Sportiva dell’Emilia Romagna in quanto rappresentante amministrativo dell’Istituto di Medicina dello Sport di Bologna, nonché componente dell’Associazione tra Medici che gestisce l’Istituto di Medicina dello Sport Coni-Fmsi di Bologna: anche questo “convenzionato” con la FMSI. Infine, visto che non ama stare con le mani in mano, è anche componente dello staff medico dell’Inter.
Insomma, penso che possa bastare per farsi un’idea di massima e comprendere che la vicenda Schwazer investa in pieno il mondo del ciclismo e che non ci possa lasciare indifferenti.
La vicenda è in piena evoluzione e noi sappiamo perfettamente di muoverci su un sentiero lubrico, difficile e pieno di insidie. Ma è giunto il momento di fermarsi per un attimo: e fare il punto. Quindi invito il nostro presidente Renato Di Rocco, che si è messo nelle mani di professionisti che forse si sono fatte prendere la mano, a sedersi ad un tavolo con persone fidate per riordinare le idee e sistemare le cose con assoluta serenità. Basta con le battaglie che mirano a screditare solo una parte dei medici di ciclismo in favore di altri che hanno ben poco da insegnare. Credete a me, con certi medici in cabina di regia, il doping è davvero il male minore. 

Pier Augusto Stagi, editoriale da tuttoBICI di luglio
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COMMENTI
8 luglio 2013 13:16 angelofrancini
Grande Pier.
Adesso attenditi ed attendo la reazione dei miei amici blogger.....

GRAZIE DIRETTORE
8 luglio 2013 13:22 ewiwa
Finalmente si inizia a parlare di doping di serie A e di quello di serie B ( per gli sfigati senza santi in paradiso)!!!!!e questa sarebbe la lotta al doping? ma che ridere.....e ripeto: non sarebbe meglio il doping libero? questi illustri professionisti fanno il loro lavoro gratis? quanti soldi gettati al vento?

8 luglio 2013 14:51 Romario
Ottima ricostruzione direttore.
Orfana però della parte che riguarda i centri medici accreditati dalla Federazione Ciclistica. Tutti riconducono alle persone citate nell'articolo che fanno parte dell'entourage di Simonetto. Centri che sono stati riconosciuti dalla FCI ancor prima di aver ottenuto il riconoscimento statale!
Fondi europei. Non solo quei fondi. Anche i fondi stanziati dal governo italiano e gestiti, attraverso il protocollo della FSLeague di Santilli, dalla strutture facenti capo alla divisione di Simonetto al San Raffele.
E parliamo di lotta al doping? Sarebbe meglio fare la lotta all'antidoping!
E' come giocare a guardia e ladri: se tutti e due stanna dalla stessa parte, noi perderemo sempre.

Però, davvero interessante
8 luglio 2013 15:45 JoseManuelFuente
Scusi Romario,

giudico il suo intervento davvero interessante.

Per mio diletto personale e . . . per altro . . mi piacciono le indagini.

Vuole essere più esplicito, caro Romario, quando lei afferma:

“Centri che sono stati riconosciuti dalla FCI ancor prima di aver ottenuto il riconoscimento statale!”

e ancora:

“Fondi europei. Non solo quei fondi. Anche i fondi stanziati dal governo italiano e gestiti, attraverso il protocollo della FS League di Santilli, dalla strutture facenti capo alla divisione di Simonetto al San Raffele”.

Se le cose corrispondono al vero sono di una gravità inaudita. Sarebbe bene che finissero al più presto sul tavolo di un pm.

Mi aiuti, Romario, ed io aiuterò Lei.

Vuole indicarmi con più precisione i fatti o i suoi sospetti.

Grazie.

@JoseManuelFuente
8 luglio 2013 16:44 Romario
Ho raccolto dalla rete alcuni post in questo file:
http://document.li/4Nss

Valuti lei.
Complimenti per il bellissimo nickname.
Ciascuno può trarre le proprie valutazioni.
Se poi nessuno indagherà è perché non si vuole che si indaghi.
Di certo di queste storie non leggerà mai nei post dei moralizzatori.
Chissà perché?! Meglio scrivere di quei criminali di Di Luca, Santambrogio, Riccò, ecc. ecc..
Meglio i pesci piccoli.

8 luglio 2013 16:48 emmemme53
con questo articolo cosa c\'entra il Santuario del Ghisallo?

Per emmemme53
8 luglio 2013 17:42 cyrano

Suvvia, un pochino di ironia.
Non c'entra nulla, ma è pur sempre un Santuario anche quello della CTS.


COMPLIMENTI AL DIRETTORE
8 luglio 2013 17:42 sergio1958
Finalmente un grande direttore e giornalista che dice le cose come stanno COMPLIMENTI VOTO 10 E LODE

Anche stavolta i guru parleranno solo dei pesci piccoli?
8 luglio 2013 17:47 ruotone
Anche stavolta i guru parleranno solo dei pesci piccoli?

Caspita questa sì che è roba che scotta. Adesso è chiaro il senso della frase di Romario.

IL DOCUMENTO E' A DIR POCO ESPLOSIVO.

Voglio guardarmi con calma tutti i link.

Ci sono i guru del doping, ma anche quelli dell'antidoping.
Ci sono i ladri e le guardie (a volte aiutati a diventare capi delle guardie dai ladri).
Se fossi un boss dello sport o di una federazione in cerca di medaglie e volessi gestire coi miei amici i soldi pubblici mi comporterei esattamente come i narcotrafficanti messicani che facevano trovare quantitativi piccoli di droka ai poliziotti amici e per far fare carriera a questi, magari anche qualche arresto di pesci piccoli.

Per capire chi ha una vera cultura antidoping basta guardare le frequentazioni dei guru dell'informazione etica ed i loro album fotografici.
Se si fanno ritrarre con certi dirigenti, i guru sono giornalisti a libro paga.

Mi consolo solo col fatto che, a quanto sembra, la Magistratura non è lontana dallo scoperchiare il pentolone. Non so se saranno quelli di Bolzano, di Padova o di Trento o di altrove, ma la sensazione è che siano alle porte dal Palazzo H e delle varie depandance all'Olimpico.
Se si muove lei allora i guru saranno subito lì ad ascoltare ed a scrivere, dopo aver riferito ai loro amici federali.

Immaginavo anch'io che ci fosse una realtà più profonda, ma non credevo che le cose arrivassero sino a questo punto.
E\' impossibile avere uno sport pulito se al vertice ci sono cordate di questo genere.

Capisco ora i guru dell'informazione etica. Era necessario mantenere il monopolio dell'informazione antidoping per tenere lontano gli occhi dai pesci grossi.
I narcos messicani infatti davano le soffiate ai poliziotti per beccare gli spacciatori di strada e tenerli lontani dalle raffinerie.

Bella la frase in fondo al file:
“Della vicenda sono amareggiato perché da cacciatori della battaglia contro il doping si rischia di essere cacciati”.
Poverini...!
Che coraggio ragazzi!

Beatà ingenuità
8 luglio 2013 19:34 cyrano

Ebbene si Direttore, me lo lasci dire, Lei è proprio un ingenuo.
Ma come si fa?
Eppure Lei è uomo di mondo.
Come si fa a distinguere gli incarichi di questi Luminari della scienza medica, in incarichi da controllore e da controllato?

Gli incarichi “Scientifici” si classificano diversamente:
- Poltrone
- Sedie
- Sgabelli.
Le faccio qualche esempio:
“Componente della Commissione di Vigilanza Doping (CVD) del Ministero della Salute” è una Poltrona.
“ Esperto Wada-Uci per il passaporto biologico” è una Poltrona (Hors Categorie).
“Consigliere del Comitato della Federazione Medico Sportiva dell’Emilia Romagna” è uno Sgabello.
Categorie completamente diverse, molto più aderenti alla realtà moderna, rispetto al suo capzioso distinguo tra controllori e controllati.

Ma Lei è un ingenuo anche per un altro motivo: Lei invita Di Rocco " a sedersi ad un tavolo con persone fidate per riordinare le idee e sistemare le cose con assoluta serenità ”.
Mi perdoni Direttore, lei affiderebbe ad Erode l’Assessorato all’Infanzia ed alle Politiche Demografiche?
Se fosse un poliziotto chiederebbe al Palo da che parte sono scappati i ladri?

E poi Direttore, cos’altro vuole pretendere; Fiorella si è già autosospeso dal ruolo di medico Fidal (Sgabello), non vorrà per caso che rinunci anche ad una Sedia o ad una Poltrona?
Si racconta di un caso, avvenuto secoli fa, di un tale che si dimise da tutti gli incarichi, che restò ritto in piedi per anni, pare che addirittura dormisse in piedi.
Nel mondo moderno queste cose non si fanno più, e neanche si chiedono.

Di Rocco, ed ora attiverai la Procura Federale?
8 luglio 2013 19:50 valentissimo
Dopo quest'articolo, mi vedo già la Procura Federale in azione il il presidente Di Rocco sulla graticola.
Sono proprio ansioso di vedere cosa succede!

eh già ...
8 luglio 2013 22:31 Ago
.. il conflitto di interessi di Simonetto & C. riduce quello di Berlusconi ad una mera bagatella. Direttore, siamo seri, limitiamoci a (s)parlare di ciclismo e dintorni.

Di Rocco sulla graticola???
8 luglio 2013 23:32 fletcher2013
Di Rocco sulla graticola?
Ci finiranno quelli che hanno tirato fuori questa storia.
Speriamo che questa volta si vada oltre la procura federale!!!

Gran brave persone
9 luglio 2013 00:14 cyrano

Voglio spezzare una lancia a favore della CTS e dei suoi membri.
Brave persone che si prodigano per il bene del ciclismo e dei ragazzi che lo praticano.

Notate con quale rammarico scrivono di chi non ha un medico sociale:
“alla luce della attuale normativa sanitaria federale, esistono intere popolazioni di atleti ciclisti che non sono affiancate da una specifica figura, quale quella del medico sociale, che possa adeguatamente supportarli nella tutela della loro salute”
COMMOVENTE!

Non solo:
i nostri prodi cavalieri, decidono che bisogna porre rimedio a questo problema.
Animati da spirito di giustizia ed eguaglianza, non potendo più sopportare che ci siano figli e figliastri, decidono che gli Juniores non possono più essere dei privilegiati.
Quindi nelle Norme Sulla Tutela Della Salute 2013, aboliscono di fatto la figura del medico sociale per le società Juniores.
GIUSTIZIA E’ FATTA!!

Ora però c’è un problema:
come possono i nostri ragazzi essere tutelati senza la figura del medico sociale?
Bisogna sacrificarsi, e loro lo fanno, con sprezzo del pericolo e senso di abnegazione, nonostante gli immani carichi di lavoro derivanti dalla loro funzione, creano i Centri di Medicina dello Sport Accreditati.
Poi consci dell’importanza di tali centri, non volendo correre il rischio di accreditare degli incapaci, accreditano i LORO centri.
http://blog.cyclingpro.it/2012/12/04/lincredibile-commissione-tutela-salute-della-fci/
EROICI!!!

Quindi chi parla di conflitto di interessi è certamente male informato o peggio in mala fede, qui non c'è alcun conflitto. Ci sono solo ed esclusivamente
INTERESSI!!!!




@JoseManuelFuente
9 luglio 2013 00:59 Romario
Riguardo ai finanziamenti del ministero della salute al San Raffaele ed ai laboratori amici può tranquillamente attingere dal sito del ministero.
Speriamo che vi attinga anche la Magistratura per capire come l'antidoping sia divenuta un business per i furbetti del quartierino federale, interessati ai finanziamenti agli enti amici.
Le consiglio anche di vedere come sono stati MANIPOLATI dalla commissione CVD i dati relativi all'antidoping dal 2008 in poi per il ciclismo.
Casualmente da quell'anno la commissione fu rinnovata con i membri attuali, fra i quali Santilli e Simonetto.
In rete è stato pubblicata tempo fa una analisi completa, dai risultati incredibili.
Serviva un forte alibi per fare avere finanziamenti per combattere il doping ed i dati sulla Fci furono taroccati letteralmente unendoli con quelli degli amatori, pure degli altri enti di ciclismo, che notoriamente non brillano in pulizia.
Ne avevano scritto anche qua alcuni blogger, ma ora non riesco a trovare.
Inutile dire che il solito giornalista moralista ha sempre tessuto sperticate lodi per l'operato della commissione.
Colui che decide chi è il bene e chi è il male nel ciclismo, colui che stana tutti i furbetti della farmacia tra i ciclisti, stranamente non si è mai chiesto perché ci sono un bel po' di conflitti di interesse, perché l'antidoping è ormai una barzelletta, un gioco politico.
Perchè una mente così fervida non se ne è mai accorto?
Perché il moralizzatore delle due ruote è invece amico di questi professionisti dell'antidoping finanziato lautamente con soldi pubblici che finiscono alle strutture degli amici dei professionisti dell'antidoping?
Quando qualche magistrato finirà di fidarsi dei giornalisti dell'antidoping urlato ed inizierà ad occuparsi di doping partendo da chi fa (o non fa) antidoping?

Cercherò in rete quel file e le farò sapere.
Posso sapere di che si occupa lei?

Ho letto alcuni suoi post ed ha una competenza netta per processi ed argomenti giuridici.
Glielo chiedo. Non è che lei è un magistrato? O è un avvocato?

Sani principi
9 luglio 2013 15:29 nonno
Il Dott. Fiorella è persona di sani principi, la dichiarazione a Repubblica 8/8/2012 sulla squalifica di Schwazer lo dimostra chiaramente: “se solo avessi intuito qualcosa, lo avrei detto ”.

Certo, i giustizialisti obiettano che Fiorella avrebbe potuto sospettare qualcosa, perché aveva ricevuto da Schwazer queste mail.
“Posso giurare che non ho fatto niente di proibito...ti ho dato la mia parola e non ti deluderò. Sono altoatesino, non sono napoletano”
“Le cazzate le ho fatte a marzo, ma… ho imparato la lezione”

Gli inquirenti potranno forse dimostrare che Fiorella ha ricevuto questi messaggi, ma c’è qualcuno in grado di affermare con certezza che li ha letti?

Non credo proprio, quindi queste mail non provano nulla.

Conflitti di interessi e interessi in conflitto (con l'antidoping)
9 luglio 2013 19:08 Bartoli64
Illustre Direttore,
Lei che è italiano come me sa quanto sia tipicamente italica l’arte dell’inciucio, alla quale se ne affiancano altre come quella del “comparismo”, del "voltagabbanismo" e del “doppioincarichismo” (mi passi i termini), tutte cose che non si possono più giustificare e che Lei bene ha fatto a rilevare nel corso del Suo articolato pezzo al quale, voglio sperare, i diretti interessati vorranno far seguire adeguati elementi di risposta.

Per quanto mi riguarda (ma questo è il solo punto di vista di un umilissimo blogger) verso il Dott. Simonetto non ho mai riposto fiducia, sin dai tempi in cui, diventando il Responsabile Sanitario della FCI, decise bene di smantellare lo staff medico che pure aveva preso parte a tante spedizioni vittoriose della nostra Nazionale, il tutto con la complicità del Presidente Di Rocco al quale non importò nulla di allontanare dalle compagini azzurre professionisti specchiati e di provato valore come il Dott. Daniele, al quale la stessa FCI doveva molto in termini di gratitudine per l’eccellente lavoro prestato.

Premesso ciò, proprio a seguito del Suo articolo, noto ora tanti “petti gonfi” (tra cui gente che era sparita da più di un anno da questo blog) e che ora - da fine “giurista del web” - pone inquietanti domande sulle quali si augura una pronta risposta della Magistratura.

Chi per primo si auspica che questa risposta giunga veloce, unitamente ad una del Presidente del CONI Malagò, è però chi del doping non ne vorrebbe più sentire parlare e che non lo accetta come conseguenza di un retaggio del passato, ormai metabolizzato come “mestiere” e dove (da “mestieranti”) bisogna essere bravi a non farsi beccare con le mani nel sacco…

Ecco allora che questi amanti del “garantismo”, che in realtà vorrebbero fare “giustizialismo” di tutto il sistema dell’antidoping nel suo complesso, parlano di complotti, di giornalisti a libro-paga, di foto e documenti scottanti, di manovre oscure a Palazzo H… neanche la FCI (o lo stesso CONI) fossero diventate il KGB, la CIA e la STASI messe insieme… fantasie onanistiche allo stato puro - probabilmente dovute a stati di stress post elettorali - alle quali non arriverebbe neppure un 16enne infoiato e magari pure imbottito di pilloline blu.

D’altro canto, specialmente chi FA antidoping (e che non necessariamente deve essere identificato nel direttore di un laboratorio) è il primo a chiedere che NON sia lo sport a controllare lo sport.

A tal riguardo qualcosa dovrebbe averla già detta (e non certo per la prima volta) il tanto vituperato Prof. Donati nel corso della sua ultima intervista rilasciata al Panorama.it. Ah, già… lui parla dell’epoca dei dinosauri, lui fa “antidoping urlato”, magari insieme a quel famoso giornalista che, invece di allinearsi al resto dei suoi colleghi degli anni ’80 e ’90, decise di scoperchiare un pentolone nel quale si nascondevano i putridi miasmi del “non-sport” che doping, dopati e dopatori ci avevano sino allora propinato con le loro mirabolanti imprese, magari con la complicità di qualche tecnico federale (quelli di allora beninteso) dei quali non si parla più ma che poi, a quanto ancor oggi racconta Ivano Fanini, ebbero addirittura il potere di mandare (a meretrici) il famoso blitz di Brindisi (parliamo dei primi anni ’90) che avrebbe dato una svolta importante a questa vera e propria “guerra”.

Pensi Direttore, c’è ancora chi dice che il doping nel ciclismo ce lo ha portato il CONI (il che è parzialmente vero) ma che, oltre a tacere sui fatti di Brindisi, non ricorda quella famosa frase del Campionissimo che raccomandava di non avvicinarsi ai corridori con fiammiferi accesi.

Per fortuna l’antidoping italiano è anche altro Direttore, una struttura fatta di persone competenti ed appassionate che, grazie anche alla collaborazione di chi questi problemi non li tratta sotto il punto di vista biochimico, rappresentano una nostra vera e propria “eccellenza” e che, nonostante le tante magagne della FCI, si interfacciano - da pari a pari - verso i loro interlocutori internazionali che poi si chiamano WADA, USADA, AFLD, ecc.

Qui non ci sono “galline dalle uova d’oro”, bensì strutture che per funzionare appieno hanno bisogno di investimenti importanti necessari a combattere il vero business che il doping rappresenta nella maggioranza delle discipline sportive e nella maggioranza dei paesi.

Le auguro una buona serata.

Bartoli64

@Bartoli64
9 luglio 2013 19:55 ruotone
Hai fatto il tuo tempo.
Dopo avere letto il file postato le tue inchieste (pardon quelle del principale) mi paiono bicchieri di gazzosa.
Restano quelle degli anni passati, su quelle nessuno può dire nulla.
Erano veramente coraggiose. Adesso ... sono solo starnazzi.

Per la cronaca, sono andato a leggere chi diede la soffiata al Giro da te citata.
Stranamente è ancora al suo posto in LegaProf; lavora ancora per l'altro tuo capo.
Ci si vede amico.

9 luglio 2013 20:15 Romario
Mi sento tranquilizzato. E' riapparso dopo un colpo al capo di acqua!

Il tuo tempo, invece, non è mai iniziato
9 luglio 2013 20:54 Bartoli64
Ma come? Qui c’è il nonno (parlo di un blogger come me) che tesse le lodi del Dott. Fiorella e voi che fate? Rispondete solo a me? Azz… che coerenza!

Però vi capisco… il mal di fegato è fastidioso ed il malox costa pure.

Con te, caro Ruotone, desidero non interloquire mai più, ragion per cui ti pregherei di NON nominarmi più così come io (ti assicuro) farò con te.

Sai, a me non va proprio di discutere con gente che non sa mantenere le discussioni sul piano dei fatti e che - anche per questo - sbandiera improbabili azioni legali senza però considerare (tra l’altro) che un nick anonimo su un blog è un’entità astratta e non una persona identificabile dal resto degli interlocutori.

In ogni caso fatti un esamino di coscienza, e cerca di capire perché “Baffino” resta saldamente al suo posto (con tutte la magagne della sua amministrazione) mentre la sua opposizione abbaia, abbaia e abbaia ancora, senza arrivare mai ad un cavolo di nulla.

Sarà perché del nulla parlate? La risposta dattela te (insieme al tuo amico con il quale rispondete all’unisono).

In ogni caso io NON ho “capi” che lavorano nell’ambiente ciclistico o che fanno parte del mondo giornalistico, ma che voi ci crediate o meno… a me non frega assolutamente nulla!

Stai (anzi state) bene cosi!

Bartoli64

Passa l'acqua sotto i ponti
9 luglio 2013 21:29 ruotone
Hai ragione, basta rivolgersi a te.
D'ora in poi mi rivolgerò alla suocera del Baffino, quella che passa l'acqua a ruota libera nel mulino che s'infarina.

Per Bartali 64
10 luglio 2013 16:36 nonno

Non capisco perché dovrebbero rispondere a me e non a lei.
Forse non ha letto bene l’articolo, perciò ripeterò che non si può criticare il dottor Fiorella, perché significa criticare:
FIDAL
FCI
WADA
UCI
Passaporto Biologico
Commissione Tutela della salute della FCI
Centri Accreditati dalla Federciclismo

Tutti enti e istituzioni benemeriti, che secondo i soliti giustizialisti avrebbero avuto al loro interno un membro che sarebbe forse implicato in storie di Doping.

Ma veramente qualcuno può pensare che uno dei NOVE ESPERTI MONDIALI DEL PASSAPORTO BIOLOGICO ha fatto qualcosa di disonesto?

E quale è la sua colpa? Non aver letto 2 mail di un marciatore finito?

Non scherziamo.

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