Fuentes: le sacche non appartenevano solo a ciclisti

DOPING | 29/01/2013 | 13:58
Si è svolto oggi l'interrogatorio di Eufemiano Fuentes al Tribunale di Madrid, nel corso del processo Operacion Puerto. A margine segnaliamo che il giudice ha ammesso la testimonianza di Tyler Hamilton, che sarà posta in calendario nei prossimi giorni e ha accettato il rinvio della testimonianza di Alberto Contador. Il giudice ha deciso che per il momento non verranno utilizzati i dati del computer sequestrato al medico delle Canarie per rispetto della privacy dei nomi riportati. Rinviata per il momento la decisione sulle sacche di sangue.
Tra le prime dichiarazioni di Fuentes, la più importante è questa: «Le sacche di sangue non appartenevano solo a ciclisti, ma anche ad altri sportivi, calciatori, atleti e altro ancora. Non seguivo squadre in particolare, ma singoli atleti. Bastava chiamarmi e io ero disponibile ad aiutarli».
Fuentes poi ha cominciato a spiegare nel dettaglio la pratica delle sacche si sangue prelevate, conservate e poi reiniettate agli atleti.
Inevitabile anche il ricorso alla più abusata delle scuse: «Il synechtene e l'Actovegin erano per me: il primo lo compravo in Germania perché fornito in dosi più piccole che in Spagna, il secono era venduto solo in Germania». E aggiunge, in ripsosta alle domande della giudice: «La confezione di Epo era per mia figlia, malata di cancro, il nordytropil per mio padre, mancato tre mesi dopo».
E ancora: «Non c'è alcun pericolo per la salute pubblica (reato di cui è accusato, ndr) se si rispettano le regole ed io l'ho sempre fatto».
Da segnalare, purtroppo, come il dottore abbia più volte accennato al suo rapporto con la Federazione d'Atletica ma come la giudice continui a fare domande solo sul ciclismo.
Tre soli i nomi di atletifatti da Fuentes: Santiago Botero, Roberto Heras e Unai Osa. «Erano clienti per i quali elaboravo tabelle di allenamento e assicuravo controllo medico. Quanto alle sacche di sangue, venivano prelevate e poi reinfuse solo per evitare problemi di salute».
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COMMENTI
Dai Eufemiano, fai i nomi!!
29 gennaio 2013 16:19 teos
Così vediamo poi quanti sport hanno scagliato la prima pietra a scapito del ciclismo.. E' giunta l'ora che milioni di persone sappiano la verità e chiedano scusa al ciclismo considerandolo, a torto, l'unico cancro dello sport!

A cosa gioca la giudice ?
29 gennaio 2013 17:11 Tito1
Ma perché la giudice fa solo domande sul ciclismo ? Fuentes dice che seguiva molti atleti. E perché non saranno usate le dati del suo computer e le sacche ? Mi chiedo davvero a cosa serve questo processo. Basta parlare del ciclismo, grazie ma abbiamo tutti capito da tempo che i ciclisti andavano da lui. Ora vogliamo gli altri nomi !



caso?
29 gennaio 2013 17:51 zemmel
strana coincidenza che nel giro di 10 giorni parla armstrong e fuentes .
come non puo fare i nomi se ha di nuovo dichiarato di altri sport? armstrong era in tv a mio avviso una mezza farsa ,qui è differente davanti al giudice

Ma quando finisce questo processo farsa???
29 gennaio 2013 20:18 valentissimo
Abbiamo tutti capito che il governo spagnolo, vuole proteggere il sistema doping e vuole continuare a vincere medaglie sporche nei vari sport. La cosa più naturale sarebbe stata che il CIO avesse preteso l'accertamento a mezzo DNA di tutti i "donatori" di sangue che si erano recati da Eufemiano ed in caso di rifiuto avrebbero dato i due anni di squalifica a tutte le federazioni ed atleti spagnoli per connivenza con il doping.

il buon samaritano
29 gennaio 2013 23:17 lattughina
7 anni di indagini e di preparazione per un processo che sostanzialmente non porterà a nulla perchè in Spagna manca una legislazione specifica in tema di doping. Quindi il vuoto legislativo non aiuterà a fare chiarezza su quanto emerso e le sacche di sangue rimarranno senza nome e il Dott. Fuentes sarà eletto a buon samaritano per aver aiutato, con delle pratiche mediche, degli atleti a migliorare le loro prestazioni senza danneggiare la loro salute fisica.

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