CANDIDATURA. Scinto: «Lo faccio io, il ct».

| 30/08/2012 | 08:41
Luca Scinto vuole fare il CT. Il team manager della Farnese Vini Selle Italia ce l’ha confidato qualche settimana fa, prima che si sapesse quale sarebbe stata la prestazione della Nazionale Italiana a Lon­dra.
«Diventare Commissario Tecnico è sempre stato il mio sogno. Non voglio fa­re le scarpe al mio amico Bettini, che stimo e apprezzo, ma quando e se lui vorrà farsi da parte vorrei essere preso in considerazione per il suo posto. Leggendo questa intervista ci sarà senza dubbio chi dirà che mi sono montato la te­sta, che mi credo chissà chi, invece io sono semplicemente sincero. Tanti vor­rebbero quel po­sto, io ho il co­raggio di dirlo e di propormi al presidente Di Rocco».
Al Pitone spesso pia­ce provocare, ma questa volta fa sul serio. Mentre con i suoi ragazzi era impegnato al Gi­ro di Polonia ci ha spie­gato perché non condivideva le scelte del commissario tec­nico Paolo Bett­ini in vista dell’appuntamento olimpico e ha giocato con noi nel costruire la sua nazionale ideale.
«Tutti sono capaci di criticare dopo, io pri­ma di Lon­dra dico che avrei puntato tut­to su Mo­reno Mo­ser e su altri quattro giovani battaglieri. Se poi quando uscirà l’intervista il Bet­to avrà vinto me ne starò zitto perché chi vince ha sempre ragione, ma io, ripeto, avrei intrapreso una strada di­versa».
Quando nasce questo sogno?
«Anni fa, nel momento in cui il mio ami­co Franco Ballerini, neo ct, per gioco mi disse “Stai crescendo bene, devo preoccuparmi che un giorno prenderai il mio posto?”. Io ero direttore sportivo tra i dilettanti e si scherzava, ma per me è sempre stato un onore vestire l’azzurro, una grande ambizione guidare la nazionale. Rischio di sembrare montato e arrogante, ma credo di avere la preparazione adeguata per poter realizzare questo sogno. Come mi dicono sia colleghi che corridori, non sono un politico, ma per me questo sarebbe solo un punto a favore perché per essere bravo in ammiraglia bisogna essere solo un buon tecnico e portare a casa medaglie, il resto conta poco. A 44 anni, dopo essere stato corridore e direttore sportivo, diventare ct sarebbe un sogno. La voglia di fare non mi manca e credo parecchi corridori apprezzerebbero la mia candidatura. Sarebbe stupendo soprattutto per il legame che mi stringe a Franco, ripercorrere i suoi passi e dare seguito a quella sua battuta per me vorrebbe dire molto. Penso che i primi ad appoggiarmi sarebbero sua moglie Sabrina e i suoi figli che mi conoscono bene e sanno che sono un suo vero allievo, ci­clisticamente sono cresciuto con lui».
Ti sei proposto ufficialmente a Di Rocco?
«Qualche frecciatina gliel’ho lanciata, gli ho detto “Presidente è il mio sogno, sono sicuro sarei in grado di svolgere al meglio questo compito”. Lui mi ha guardato e mi ha risposto con il suo solito sorriso sotto i baffetti. Se Bettini proseguirà il suo mandato sarò felice per lui, se lascerà vorrei sul serio essere preso in considerazione. Lascerei Angelo Citracca e la nostra squadra so­lo per la chiamata della nazionale».
A Londra Bettini ha schierato Sacha Mo­dolo, Vincenzo Nibali, Luca Paolini, Marco Pinotti e Matteo Trentin. Tu su chi avresti puntato?
«Criticare a posteriori è sempre troppo facile, a tre settimane dalla gara io esprimo semplicemente le mie idee. Come Paolo avrei puntato su Filippo Pozzato, ma sappiamo bene tutti come è andata. Io sinceramente mi sarei im­puntato di più per farlo correre perché sono sicuro si sarebbe giocato una me­daglia. Escluso Pippo dai giochi avrei schierato una formazione giovanissima incentrata su Moreno Moser, che sta vivendo davvero un momento di grazia. È un grande talento e gli viene tutto facile, quando uno riesce a centrare il risultato così facilmente bisogna approfittarne. Avrei confermato Nibali perché al momento è la bandiera del no­stro ciclismo, anche se non credo sia adattissimo al tracciato, poi Modolo, Fabio Felline, Oscar Gatto, che ha già vissuto un’esperienza azzurra, conosce il percorso dalla prova preolimpica, ha disputato una grande campagna del nord ed è un uomo squadra prezoso. Non sono d’accordo su Trentin, tranne se parliamo di un fenomeno come Mo­ser, a un neoprofessionista farei provare un anno da riserva prima del debutto in gara in maglia azzurra. Ad ogni modo, se Matteo disputerà una gran gara avrà ragione il Betto e stop. In generale non avrei portato atleti sopra i 27 anni, con tutto il rispetto per gli uomini d’esperienza, facciamola finita coi vecchietti. Per la crono non avrei convocato Pinotti, che anche se fa una super gara non dovrebbe andare a ri­sultato e considerato che la prova in linea è prima di quella contro il tempo avrei optato per uno stradista in più e avrei schierato Nibali nella crono. Co­munque, ripeto, queste sono solo idee. Se la nazionale torna a casa con una medaglia le mie valutazioni risulteranno sbagliate, ma ora come ora i nostri azzurri non mi sembra stiano volando».
Hai un debole per i giovani...
«Finché non si montano la testa o non si lasciano guidare ciecamente da certi procuratori, è fantastico lavorare con loro, guidarli, insegnar loro a correre, a sacrificarsi, a tenere i piedi per terra e cercare di evitare sbagli che potrebbero compromettere la loro carriera. Negli ultimi anni sto cercando di trasmettere la mia esperienza a ragazzi come An­drea Guardini, Elia Favilli e Matteo Ra­bottini. I miei ragazzi mi odiano e mi amano allo stesso tempo, cerco di farli crescere gradualmente, non solo con le carezze ma anche con parecchi calci nel didietro, li difendo e li tutelo con i programmi che ritengo più adatti a loro, sopportando critiche da più par­ti, e quando mi ascoltano di solito i ri­sultati arrivano. Chi mi ha seguito in genere si è trovato bene, so che posso sembrare presuntuoso, ma difficilmente sbaglio. Vengo dalla scuola di Al­fredo Martini e del Ballero, ho imparato dai migliori (mentre parla di Bal­lerini si commuove, ndr), sarò focoso, poco “politically correct” ma i risultati mi danno ragione».
Su quali aspetti lavoreresti?
«Paolo sta lavorando bene, condivido la sua scelta di organizzare ritiri per fare gruppo ma personalmente punterei più sui giovani e vivrei ancor di più le corse montando in macchina con i direttori sportivi dei ragazzi più in vi­sta e andando in albergo con le squadre, andrei a casa dei corridori, li porterei a cena, parlerei con loro come fa­ceva Franco».
Cosa rappresenta per te la maglia azzurra?
«L’Italia, il massimo. L’ho indossata cinque volte, vestendola ho vissuto la favola del mondiale di Zolder vinto da Cipollini, da cui è nato il gruppo di Fran­co e tutte le successive vittorie az­zurre. Indossare la maglia della nazionale mette i brividi, solo chi ha avuto questo onore può capire che sensazione sappia regalare. Io la conosco e per questo ho un groppo in gola pensando che alle Olimpiadi non vedrò un mio corridore in azzurro. È un simbolo che non ha paragoni, come l’inno. Quando una squadra difende i colori di un paese intero, di qualsiasi sport si tratti, è l’Italia a scendere in campo e non si può che supportarla. Che emozione sarebbe, guidarla!».

da tuttoBICI di agosto a firma di Giulia De Maio
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COMMENTI
Bravo Luca!
30 agosto 2012 09:05 magico47
..Non ti manca niente,cuore,tanto amore per il ciclismo,certamente con il tuo carattere sanguigno,alcuni avranno solo da ridire.

Vai avanti!!! il nostro CICLISMO ha bisogno di personaggi come te!!


Loriano
_______

Si ora si
30 agosto 2012 10:20 venetacyclismo
Siamo messi bene, ora chiudimo le porte......aspettateeeeee manca ancora l'ancillotto.

in vino veritas.
30 agosto 2012 11:02 limatore
se l'intervista l'ha fatta dopo quella foto, con tutto quel vino... era ubriaco!!!! scherzo grande Luca

Ci manca solo lui
30 agosto 2012 11:06 goldvegeta
Scinto ct = nazionale vc
Ma per favore !!!

Forza Luca!
30 agosto 2012 11:09 Bastiano
Visto dove ci ha portati Bettini, possiamo solo che divertirci e di sicuro non potranno accusarci di essere stati assenti dalle prove, così come accaduto alle olimpiadi ed ai famosi mondiali in Danimarca, dove abbiamo puntato tutto su un Bennati che prima durante e dopo, non è mai esistito.

30 agosto 2012 13:09 leturco
non sarebbe male come idea anzi ....forse è l'unico nel mondo professionistico italiano che non porta solo la macchina!!

Forza Scinto!
30 agosto 2012 15:48 granditex
sarebbe un gran bel cambio! Purtroppo Paolo, così forte in sella, si è dimostrato veramente poco valido nel ruolo di CT!

...mah...
30 agosto 2012 17:07 Fra74
...io ritengo che prima di SCINTO ve ne siano molti altri che meritano quel posto: un nome su TUTTI, GIANCARLO FERRETTI...si, lui era ed è ancora oggi uno che non guarda in faccia a nessuno, uno che sa dialogare con i propri ragazzi, uno che ha vinto con ARGENTIN, BARTOLI...e molti altri...
Scinto è molto sanguigno...forse ci arriverà pure LUI lì, ma prima ne vedo altri al posto di BETTINI...
Francesco Conti.

X FRA 74
30 agosto 2012 20:58 velo
ed anche oggi hai detto la tua c....a!Vai a rileggerti l'inchiesta doping,e il medico che seguiva???????

drei

Il C.T. della Nazionale? Discorso molto complesso e molto delicato.
30 agosto 2012 21:04 Bartoli64
Mi riaggancio al commento di Fra74 e alla giusta osservazione fatta da Maertens.kelly.

Purtroppo il tempo del “sergente di ferro”, Giancarlo Ferretti, è passato e negli anni in cui avrebbe potuto condurre (sicuramente con successo) la Nazionale si è trovato davanti un colosso insuperabile come Alfredo Martini.

Per come la vedo io, la migliore candidatura poteva essere quella di Beppe Saronni ma è troppo impegnato con la famiglia Galbusera ed ha più volte ribadito che al ruolo di C.T. azzurro preferiva quello che ha tuttora in Lampre, che lo occupa molto di più anche se con meno prestigio.

Vedo con simpatia ed anche con interesse la proposta di “Scintone”, ma temo che sia ancora troppo giovane e troppo “amicone” in un ambiente dove coi giovani ha dimostrato di lavorare più che bene.... già, ma con i “senatori”?

Mi spiace dirlo, ma se Bettini rinunciasse al suo ruolo non vedo altri grandi C.T. pronti a sostituirlo, soprattutto per le particolari “capacità” (tecniche, tattiche, psicologiche e di autorevolezza) che bisogna necessariamente possedere per guidare la Nazionale.

Per la verità avevamo dei bei tecnici che, pur non essendo mai stati dei ciclisti professionisti, hanno dimostrato indiscusse qualità (come Zenoni e Fusi) ma che fine gli hanno fatto fare? Boh? Bisognerebbe chiederlo in Federazione (ammesso che lo sappiano).

Per intanto credo che bisognerebbe creare un percorso di crescita che possa coinvolgere - in un prossimo futuro - anche chi per ora guida squadre tra i dilettanti come, ad esempio, Daniele Tortoli, un profondo conoscitore del mondo del ciclismo nonché persona molto schietta e diretta (e molto difficile da prendere per i fondelli.....).

Non mi pare, dunque, esistano tante altre alternative, neanche coinvolgendo dei DD.SS. di più spiccate doti “tecniche” (come Luca Guercilena), anche perchè preferiscono sviluppare la loro carriera nei grandi Team internazionali dove posso fare un’esperienza professionale a 360° con grandi Campioni esteri, il che gli tornerà senz’altro utile in futuro, peraltro firmando contratti di cui non possono certo lamentarsi.

Per il momento ci affidiamo ancora ad ex campioni, magari di grido, sperando di trovare un altro Franco Ballerini ma con un ricambio generazionale di atleti in corso e che ci penalizza molto in ambito internazionale.

Insomma..... la vedo molto dura ancora per qualche anno.

Bartoli64

bettini
30 agosto 2012 22:08 maurob
L'importante e'portare i giovani.I vari Tosatto,Paolini,Ballan ecc. con tutto il rispetto che ho per loro,hanno fatto il suo corso e ora devono avere il coraggio di farsi da parte.

mi spiace ma
30 agosto 2012 22:26 soloio
credo che prima di lui ce ne siano altri che potrebbero prendere le redini della nazioanale sempre che BETTINI decida di andarsene ... perche in fondo bisogna lasciarlo lavorare tranquillo e a scinto do un consiglio INVECE DI PENSARE DI TOGLIERLI LA POLTRONA PERCHE NON GLI CREA DELLE BUONE ALTERNATIVE PER LA NAZIONALE ????? AH leggo che GUARDINI se ne va ... magari in altra squadra riuscira a superare anche i cavalcavia e arrivare in volata con i piu forti ...SCINTO NON CI E' RIUSCITO A MIGLIORALO IN SALITA NO ??? questo e' alla vista di tutti giusto ???
e CIPOLLINI PER QUESTA COSA LO HA SEMPRE CONDANNATO ....

w il principe
30 agosto 2012 23:16 lupin3
candidature personali:
1. Savio
2. Scinto
3. Cipollini

DREI
31 agosto 2012 13:33 Fra74
mi fa piacere che mi leggi e segui ogni giorno...grazie...pero'...non avendo letto l'inchiesta a cui ti riferisci..Ti prego di esporla...sempre con garbo,se ci riesci....
Di nuovo quoto quanto scritto da Bartoli64...e Kelly...
Francesco Conti.

p.s.:...in Romagna,se non vado errato,si correva il Memirial Drei a cui da juniores ho pure partecipato...e mi pare ci sia un Certo Drei che guida la formazione Reda Mokador di under 23 con un certo Riccardo Stacchiotti....

rispondo a FRA
31 agosto 2012 21:10 velo
La repubblica 25//1998, Corriere 8/10/1997, Unità 14/7/2005, Raisport 2/10/1998,
Adnkronos.com/ciclismo-doping-un-incubo.
Il dottore che girava era Ferrari.
La corsa era intitolata al ex professionista Drei(gestiva un distributore Agip, e l'altro Drei è un Ds.

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