LUTTO. Travolto da un furgone, muore Roberto Toffoletti

| 26/08/2011 | 13:30
Era nato a Salt di Povoletto, in provincia di Udine, il 15 novembre del 1963. Ieri sera è morto Roberto Toffoletti, ex ciclista dilettante di buon livello che per cinque stagioni aveva corso nela Bata di Rino Baron. Alla famiglia e a quanti hanno imparato a conoscere e ad apprezzare Roberto, giungano le condoglianze della redazione di tuttoBICI e tuttobiciweb unitamente a quelle della famiglia Baron.

Articolo tratto da www.ilgazzettino.it

Il bambino di nove anni sfiorato da un furgone pirata, il padre centrato in pieno e ucciso. È successo ieri sera in via XXIV Maggio a Reana del Rojale attorno alle 19 quando la corsa in bicicletta di Roberto Toffoletti e del figlio si è trasformata in una tragedia.

Tutto si è svolto in pochi secondi all'uscita di un sottopasso stradale che da Remugnano porta verso Reana. S.A., elettricista 27enne di Udine, era alla guida di un Transit e stava probabilmente rientrando a casa.

Secondo le prime ricostruzioni, Toffoletti e il figlio stavano procedendo a ridosso del ciglio della strada con le bici da corsa. Il bambino avrebbe sentito lo spostamento d'aria del mezzo che arrivava alle spalle e che qualche frazione di secondo dopo ha falciato il papà, davanti ai suoi occhi. Quell'ombra si è materializzata in un mezzo di colore bianco con una scala appoggiata sul tetto, che - secondo le prime ricostruzioni - non si sarebbe fermato.

Sulla strada, è rimasto un bambino che non sapeva ancora di aver perso il genitore. Gli abitanti della via hanno sentito un botto fragoroso: sono stati loro ad occuparsi del bambino e a chiamare il 118, intervenuto con un'ambulanza e l'elicottero. Per Toffoletti, titolare di una galleria d'arte a Udine nei pressi dell'Hotel Astoria, non c'era più nulla da fare. Toffoletti viveva ad Adegliacco con la moglie Silvana Treppo e i tre figli, due dei quali nati dal primo matrimonio di lei.

E proprio la moglie è arrivata subito sul luogo dell’incidente. Una scena straziante, le urla di dolore e quel bambino al quale gli zii, Maurizio e Gino, hanno spiegato che il papà non ce l'aveva fatta. Il figlio che ha assistito alla tragedia ha chiesto più volte perché il padre non si muovesse. Nel frattempo un cittadino aveva inseguito quel furgone, riuscendo a bloccarlo alla rotonda di Ribis.

La Polizia stradale intervenuta in forze ha provveduto a prelevare S.A. e a riportarlo sul luogo dell'incidente. Alle 21 le onoranze funebri Mansutti hanno recuperato il corpo di Toffoletti, che è stato coperto da un lenzuolo e steso vicino alla sua bicicletta. Poco lontano, la piccola due ruote del figlio. Toffoletti era molto attaccato al mondo del ciclismo, come hanno riferito i fratelli. Aveva un passato da ciclista non professionista ma con all'attivo performance importanti, come il giro del Cile. Il pensiero dei parenti di Toffoletti è andato ai suoi genitori, che risiedono a Salt di Povoletto e soprattutto al modo in cui sarebbe stato meglio informarli della tragedia. La loro avanzata età e le già precarie condizioni di salute hanno portato i figli a dare loro la tragica notizia con l'assistenza di un medico.

Dopo l’incidente, la strada è rimasta chiusa al traffico per circa due ore e mezza, gli agenti della Stradale hanno lavorato a lungo alla presenza dell'ispettore Efrem Degano. S.A. attorno alle 20.45 è stato accompagnato nella sede di Viale Venezia e sarebbe stato trattenuto per le accuse che gli verrebbero contestate.

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COMMENTI
condoglianze, si puo' evitare tutto questo?
26 agosto 2011 14:19 jumbo
Ieri uscendo in bici anche io ho rischiato di essere investito da un'auto che viaggiava a più di 100 km/h dove ci sono case e il limite é di 50 km/h.
Ditelo che le regole non esistono e usciamo con la pistola per farci giustizia da soli.

Condoglianze
26 agosto 2011 18:14 barbas
Purtroppo il problema della sicurezza stradale è ben più serio di quanto s'immagini e scioccamente come movimento lo vogliamo affrontare solo con pseudocommissioni, piene di demagogia, limitandolo all'attività agonistica. I morti che siano in corsa o che viaggino in Graziella per andare a comprare il pane sono uguali.
Urge un inasprimento del Codice della Strada, perchè tutti han fretta, nessuno rispetta stop e rotonde e poi rimangono orfani tre bambini...

MANDI
26 agosto 2011 23:01 motostaffetta
Io lo avevo conosciuto.
In bici era uno tosto, un macinatore di chilometri a medie elevate, instancabile.
In bici stilisticamente perfetto.
Un dramma per la famiglia.
Un plauso per il senso di civiltà del cittadino che ha inseguito il furgone, riuscendo a bloccarlo alla rotonda di Ribis.

Mandi ROberto...

siamo alle solite
27 agosto 2011 22:07 tonycorse
come sempre quando avvengono queste cose dolorose.....diventiamo dei santini...si accusano le persone che corrono e poi corriamo anche noi!!!!
E poi basta...." dire che anch'io lo conoscevo...se neanche ha corso con lui!!!"
MANDI ROBERTO

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