Gavazzi: «Il doping c'è, ma il pericolo vero è la cocaina»

| 11/10/2010 | 10:38
«Molti corridori dovrebbero fare silenzio invece di lamentarsi per le dichiarazioni di Ettore Torri sul doping nel ciclismo. Non saranno tutti dopati, certamente. Ma molti, moltissimi si. Oggi come oggi vincere a pane e acqua è difficilissimo, non dico impossibile, ma quasi. Specie nelle grandi corse a tappe».

Pierino Gavazzi, 60 anni da compiere il 4 dicembre prossimo è stato uno degli sprinter di punta del plotone negli anni 80. Venti anni di intemerata carriera, tre titoli tricolori (‘78,’82,’88) , una Milano-Sanremo (1980), una Milano-Torino fra la ventina circa di grandi corse vinte. E un’idea ben precisa sul ciclismo di oggi che frequenta ancora perché il figliolo Mattia, talentuoso velocista come il padre (34 vittorie nella giovane carriera), ne ha raccolto l’eredità.


«Non possiamo chiudere gli occhi. Vogliamo parlare dei casi successi: da Riccò a Sella a Basso? Il doping è ancora diffusissimo. Oggi se non ti dopi è come andare in battaglia con arco e frecce contro i bazooka».


Ma come? Passaporto biologico; controlli a sorpresa; Uci e federazioni che lottano. E che protestano indignati se gli dici, come ha fatto Torri, che tutti sono dopati.

«A Torri dovrebbero fare un monumento per quello che fa. Certo, non si può dire tutti. Ma tanti, tantissimi, si. Quanto ai controlli, si tappano solo le falle. Mio figlio Mattia dice che sono furbi. Più furbi di lui che è stato fermato per la positività alla cocaina. Ma il doping con questo suo problema non c’entra».  

Sarebbe a dire? Cocaina e doping, sono due mondi dai confini assai labili…

«La cocaina è un problema diffuso nel ciclismo molto di più di quanto non si creda. Volete sapere come ha cominciato mio figlio? In ritiro. A 18 anni: ora ne ha 27e tra Sert e psicologi è un calvario. Da junior era un talento, il suo sprint negli ultimi 50 metri era ed è irresistibile. Vinceva. E’ passato in una squadra di categoria superiore e lì sono cominciati i problemi. Nel chiuso dei ritiri talvolta si acquisiscono brutte abitudini. Fuori dal controllo dei genitori e della famiglia succede quello che succede. Purtroppo oggi la droga la trovi dappertutto».

Dunque il modello simil-professionistico imperante già nei 17-18enni è un modello sbagliato? 

«Forse. Sei fuori casa, lontano dai tuoi, magari cominci per gioco e poi ti ritrovi con il problema. Non è la regola, ma i rischi ci sono. E forti. E quando se ne accorgono i genitori è troppo tardi».

Tre positività alla cocaina per Mattia, l’ultima nel marzo scorso alla Settima Lombarda…

«I dramma è proprio questo. Ora rischia la radiazione. Con la conseguenza che non potrà più fare il ciclismo agonistico, che comunque per lui è un momento di distrazione e di lontananza dalla droga. Ho una grande paura…»

Di cosa?

«Che si perda. Per questo sono andato a parlare con Torri  che si è dimostrato aperto e comprensivo. Ho parlato anche con quelli dell’Uci, spero comprendano che  quello di Mattia non è un problema di doping, purtroppo».

Da una parte il doping e dall’altra la droga, ma che razza di sport è mai questo?

«Sarebbe uno sport bellissimo, ma è malato dentro. Mattia mi ha detto che direttamente proposte di doping non ne ha avute, ma nell’ambiente non si parla altro che di sostanze, farmaci, pratiche più o meno lecite. E’ una catena, un passa parola continuo. E piano piano emerge l’idea che se non ti aiuti non riesci a competere. Vede, ai miei tempi c’erano gli stimolanti, ma se facevi la vita da atleta potevi emergere anche senza; oggi gira roba che fa una grande differenza. O ti adegui o smetti di correre».

da «La Repubblica» dell'11 ottobre 2010

a firma Eugenio Capodacqua

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COMMENTI
11 ottobre 2010 11:23 foxmulder
Da genitore naturalmente l\'articolo mi preoccupa, ma dire che il vero problema sia la XXXXXXXX e non il doping mi pare un modo per scaricare sul mondo del ciclismo anche problemi irrisolti nati altrove, o comunque che hanno una genesi diversa.
Certo, a dimostrare il contrario ci sono i casi di Pantani, Fois, Boonen, forse anche Jimenez (non mi ricordo bene ma mi pare di sì) e lo stesso Gavazzi, però sembrano casi, pur nella loro tragicità, isolati.
Mi pare che il ciclismo abbia già tanti problemi senza aggiungere anche questo. Fermo restando che comprendo la disperazione del genitore.

11 ottobre 2010 13:56 wanna
corridori puliti smettete di correre!!!!!!!!!!! lasciate questo sport ai dopati, cercatevi un lavoro, meglio smettere che adeguarsi a questo sistema.
ma cosa dicono gli sponsor ? anche loro la pensano allo stesso modo? oppure vogliono una pubblicità onesta e pulita? oppure?????.....

giusto
11 ottobre 2010 14:18 iltornitore
grande Piero, sei un grande....stanno rovinando questo bellissimo sport (mio figlio è arrivato fino alla categoria juniores)e un plauso va a Torri.

sempre degli altri la colpa....
11 ottobre 2010 15:22 luca65
....mi spiace ma condivido solo in parte le risposte del sig Gavazzi....mi pare che il figlio abbia corso in team diretti dal padre.......quindi non diamo sempre la colpa agli altri....e non diciamo che i ragazzi da soli nei ritiri sono in mano a stregoni e maneggioni....ognuno guardi CASA SUA.....

per luca 65
11 ottobre 2010 16:40 cimo
Vorrei segnalare che Pierino non hai mai diretto team professionistici a quanto mi risulta.

Non ci siamo
11 ottobre 2010 16:58 JoseManuelFuente
Caro Pierino,
ho ammirato in gioventù le sue gesta da atleta.
Non sa quante volte ho esultato quando lei riusciva negli ultimi metri ad infilzare atleti blasonati come Moser o Saronni.
Oggi, però, sono costretto a ricordarle alcune cose che, probabilmente, le sono sfuggite.
Torri non ha detto che moltissimi ciclisti sono dopati, come invece lei ritiene (non condivido) ed afferma. Torri ha detto che tutti i ciclisti sono dopati e con quella dichiarazione ha certamente affermato il falso e commesso un grave reato che non può trovare alcun sostegno e/o tentativi di giustificazione e che dovrebbe essere punito.
Mi spiace per suo figlio Mattia. Lei ha ragione quando dice che la coc..na non ha nulla a che vedere con il doping. Si tratta infatti di un problema grave della nostra società che, fortunatamente, è molto meno presente nel ciclismo rispetto ad altre discipline sportive e ad altri ambienti sociali. Le ricordo, anzi, che spesso tanti genitori cercano di spingere i loro figli a praticare uno sport proprio per allontanarli dal flagello della dr..a.
Ora suo figlio, con tre positività ripetute alla coc..., rischia la radiazione. Lei ci racconta che è andato da Torri a cercare di perorare la causa di suo figlio. E sin qui, credo, che lei ha fatto quello che avrebbero fare tanti altri con un figlio in una simile situazione.
E’ evidente che dalle decisioni di Torri dipende il futuro di suo figlio. E’ per questo e per altro che non l’aiuterò, caro Pierino, a costruire il monumento per Torri. Non l’aiuterò perché molti potrebbero giustamente ritenere che il suo sia un monumento interessato, un monumento della disperazione. E la cosa non mi piace.
Infine, per tutto quanto da Lei affermato sul ciclismo, deduco che la sua fiducia in un futuro migliore per il nostro sport sia gravemente ed irrimediabilmente compromessa da gravi pregiudizi.
Io le auguro di cuore di riuscire a tirar fuori Mattia dal problema della coc... Qualora ci riuscisse, vista la sua considerazione per il ciclismo, considerato che le sono sfuggiti tutti gli sforzi che questo sport sta facendo, e con successo negli ultimi anni, per allontanarsi da antichi retaggi che sono stati creati anche dalla sua generazione, visto che a suo figlio, se tornasse corridore, lei suggerirebbe comunque che non si può vincere senza un aiutino, ebbene mi permetto, caro Pierino, di darle un consiglio. Nel caso Torri lo dovesse assolvere non faccia più correre suo figlio in bicicletta e gli consigli di dedicarsi ad un'altra disciplina sportiva, qualcosa come le bocce o le freccette . . .

11 ottobre 2010 17:26 velo
Gavazzi è tesserato da diverse stagioni come DS di Fanini (Amore e Vita)

luca 65
11 ottobre 2010 18:53 claudino
ma scusa sai leggere o fai apposta!non ha detto che nei ritiri sei in mano a maneggioni come pensa lei sempre in negativo!!!

11 ottobre 2010 19:51 pietrogiuliani
Pierino sei sempre un grande in tutte le dichiarazioni che fai. Sei stato un grande campione. Complimenti a te ed a tuo figlio per la splendida carriera che avete fatto.
Riguardo a Torri sono convinto che se uno come Torri venisse rimosso dal suo posto, la guerra al doping sarebbe sconfitta

PIERINO UNO DI NOI
11 ottobre 2010 19:56 vespa
ieri PARIGI-TOURS A 48 di media SCANDALOSO!!!!!!!

Mitico Pierino!
11 ottobre 2010 19:59 ruben
Mi ricordo di te quando, in maglia Fanini, nel 1988 battesti all'autodromo di Imola Saronni e Fondriest. Erano due ex campioni del mondo e tu avevi la veneranda età di 38 anni.
Per ottenere questi risultati bisogna essere seri. Dal nulla non vengono i risultati.
Che poi anche in quegli anni ci sarà anche stato il doping ma non ha niente a che vedere con i veleni che prendono oggi.
Auguro a te ed a tuo figlio Mattia di uscire da questo tunnel prima possibile e di rivedere Mattia con il numero sulla schiena prima possibile. Dal Belgio hanno salvato Boonen e quindi non vedo perchè in Italia con questo precedente non si debba salvare tuo figlio. Sono sicuro che Torri con tutte le sue esperienze, e da vero uomo che occupa il posto giusto, si meriterebbe davvero un premio importante

A JOSE MANUEL FUENTE
11 ottobre 2010 20:00 simo
Complimenti per le sue parole che sottoscrivo.
Negli anni novanta, questi profeti del giorno dopo stavano zitti...

Simone Basso

......claudino e cimo
11 ottobre 2010 22:01 luca65
forse non mi son spiegato bene, criticavo solo una persona che pur di salvare il figlio(dalla squalifica) dà la colpa ai ritiri, alle squadre, all'ambiente ....dimenticandosi di esser stato Ds del figlio (nella squadra di categoria superiore(cit)....da Under, e forse anche da prof quando è ripartito con Fanini.

Allora a volte i maneggioni , a volte le zie, mai colpa dei corridori e/o dei valori che i genitori non trasmettono....Non mi piace... e scusate se non leggo bene

Che autogol!!!
11 ottobre 2010 23:04 jarod
Caro Pierino questa volta ti sei fatto 3 grandi autogol: 1° come padre, 2° come ex atleta, 3° come sportivo. Come puoi raccomandare Mattia a Torri per lasciarlo in questo ambiente così mal descritto da te? Tu hai parlato con la logica di chi è sempre stato da "quella parte". Prova a metterti un attimo dalla parte degli onesti, fammi sapere cosa provi a sentirti dire tutto ciò che hai detto sul ciclismo. Dalla parte dello sport vero e pulito il concetto cambia completamente.

X Jarod
12 ottobre 2010 09:04 velo
condivido le tue parole e aggiungo che se non sbaglio fù preso anche da dilletante. Un genitore che conosce l'ambiente non lo fà correre con Marino Basso. E' vero che ha vinto tanto ma è anche vero i problemi della squadra che influisce sul fattore psicologico del ragazzo. Se lo volevano aiutare Padre e Fanini lo tenevano con loro. Oggi posso consigliare di rivolgersi alla comunità di San Patriniano che a suo tempo fù consigliata a Pantani.

A MANUEL FUENTE e SIMONE BASSO....
12 ottobre 2010 10:03 renzobarde
...per interloquire solo con chi ci mette la faccia ! Cari Fuente e Basso : non mi pare giusta la vostra critica ad una persona come Pierino Gavazzi che si è "spogliato" e "confessato" davanti a tutta l'Italia mettendo in "campo" il dramma di suo figlio, come mezzo estremo per aiutarlo e per offrire utili consigii e suggerimenti a TUTTI I VERI SPORTIVI. Io credo che potere e DOVERE conoscere DAL VIVO questi drammi familiari rappresenti un GRANDE AIUTO alla causa VINCENTE dello SPORT PULITO ed a far capire a tutti come sia decisivo il ruolo delle famiglie e quindi della necessità di una CONTRIBUTO a tutto campo dei genitori degli atleti. Grazie, quindi, caro Gavazzi : auspico che l'avvenire ti sorrida ! Renzo Bardelli-Pistoia

Caso Gavazzi
12 ottobre 2010 12:18 padre58
Sono un padre e la mia unica speranza che mio figlio continui a correre rimanendo pulito, come si dice pane e accqua, la ripongo innanzitutto in lui.
La preoccupazione c'è ma i bravi ragazzi con la testa ci sono ancora.
Spetta ad altri pulire questo bellissimo sport.Troppe parole e pochi fatti concreti.Le parole insegnano i fatti trascinano.

CAPODACQUA
12 ottobre 2010 12:35 cyrano
Anch’io come molti di voi ho ammirato Pierino Gavazzi per quanto ha dato al ciclismo negli anni ottanta. Le sue parole di oggi sono quelle di un genitore ferito, che deve combattere con un enorme problema.
Gavazzi teme che una radiazione possa creare ulteriori problemi al suo ragazzo, ed io non posso che augurargli ogni bene.
Non intendo quindi giudicare in alcun modo le sue parole, semplicemente le rispetto.
Mi piacerebbe però dire qualcosa al Sig. Capodacqua, che specula sulle parole di un padre disperato.
Ma forse è meglio tacere, perché se dicessi cosa penso di questa operazione, probabilmente avrei bisogno di un buon avvocato.

Cyrano

In bocca al lupo
12 ottobre 2010 14:03 Kapelmuur89
Dopo il commento di Cyrano, ho riletto l’articolo di Capodacqua.
Mi ha fatto impressione una frase che mi era sfuggita:
“II dramma è proprio questo. Ora rischia la radiazione. Con la conseguenza che non potrà più fare il ciclismo agonistico, che comunque per lui è un momento di distrazione e di lontananza dalla d roga. Ho una grande paura"
Cyrano ha ragione: nessun giudizio e grande rispetto per le parole di Pierino Gavazzi.
Per l’articolo di Capodacqua, l’esatto opposto.
Un grosso in bocca al lupo a Pierino e Mattia.

cirano
12 ottobre 2010 15:08 claudino
condivido in pieno........ci siamo capiti! ma ....parliamo del lombardia che nn andiamoa pestarci un ...callo!!

CARO GAVAZZI
15 ottobre 2010 00:25 cor767
Hai perfettamente ragione al giorno d'oggi è praticamente impossibile vincere a pane e acqua,anche se qualche prof.e anche EX..degli anni 90'inizio 2000,delle volte,fanno dichiarazioni nei confronti di qualche "ciclista beccato"che fanno letteralmente ridere...Anche qualche cronista...Ma per quanto riguarda la COCA devo dirti che chi ne fa uso è una persona molto debole di carattere e dovrebbe reagire agli ostacoli della vita..

16 ottobre 2010 12:56 marcopolo
tutti i blogger che criticano le esternazioni di Gavazzi mentono sapendo di mentire.
E per di più contribuiscono con la loro mentalità a dare il colpo di grazia al ciclismo.
Devo però dire che se si fa un bilancio dei commenti a questa notizia, sono di più i commentatori a favore di Gavazzi di quelli contro.
Ciò significa che qualcosa sta cambiando nelle coscienze della gente ed il "profetico" Fanini che da anni lotta da solo contri tutti (o quasi) sta sempre di più dimostrando a tutto mondo che quanto dice e denuncia è la pura verità.
Se verrà introdotta la radiazione ed il ciclismo si salverà, dobbiamo tutti ammettere che il merito è principalmente suo. Forza Fanini, spero che la tua battaglia stia per finire perchè vorrà dire che hai vinto e noi tutti, che speriamo in un ciclismo pulito, avremo vinto!!!!!!!!!

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