Di Gregorio assolto: niente doping, erano vitamine

GIUSTIZIA | 09/04/2013 | 09:55
Luglio 2012, Rémy di Grégorio viene arrestao nell’albergo in cui riposa la Cofidis, in pieno Tour de France. Accusa: possesso di sostanze sospette. Carcere, licenziamento, libertà vigilata: un inferno.
Aprile 2013, la Corte d’Appello di Aix ratifica le relazioni degli esperti sui prodotti sequestrati: si trattava solo di vitamine.

«È tutto finito - ha raccontato Di Gregorio al collega Laurent Blanchard de La Provence - ma la mia reputazione sportiva è distrutta. Eppure continuo a gridarlo con forza: non mi sono mai dopato. I prodotti? Come dimostrato, vitamine: paracetamolo, vitamina C, cose banali. Mi hanno arrestato mentre ero ancora a letto, ho trascorso la garde a vue in pigiama, mi dicevo “adesso si chiarisce tutto” ma ci sono voluti nove mesi. È stata dura, anche perché la Cofidis mi ha licenziato immediatamente, quando contro di me non c’era nulla e il mio passaporto biologico lo dimostra: loro sono in torto, nei miei confronti e ne pagheranno le conseguenze. Il ciclismo? Non ho mai smesso di allenarmi, sono in peso forma, potrei correre il Tour... e spero che questo possa accadere preso».
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COMMENTI
Remy
9 aprile 2013 11:29 cimo
Se è tutto veero come pare, auguro a Di Gregorio di trovare presto un ingaggio e di aver risarcito l'ingiusto danno subìto.

AFLD?
9 aprile 2013 11:48 emmemme53
Chissà cosa dirà adesso l'Agenzia Antidoping francese. Ecco cosa succede a voler continuare la caccia alle streghe anche quando non ci sono. Mi auguro che Di Grégorio chieda un risarcimento esemplare in modo da far abbassare la cresta a questi supponenti primi della classe.

GIUSTIZIA DOVE SEI?
9 aprile 2013 13:23 stargate
Manette facili in Francia, si direbbe, alla faccia della civiltà giuridica. In ogni caso, anche se non l'avessero arrestato e la sanzione fosse stata limitata al licenziamento e alla sospensione in attesa del processo sportivo, sarebbe stata una pessima pagina (non la prima, purtroppo) della lotta all'antidoping. Con buona pace di tutti i giustizialisti. (Alberto Pionca - Cagliari)

C'E' UN DETTO A ROMA
9 aprile 2013 15:42 ewiwa
C'è un detto a Roma :"quando a tordi ,quando a grilli" ....ho sempre detto per il doping ci sono i figli ed i figliastri....questo "poveraccio" lo hanno arrestato addirittura mentre dormiva ed Armstrong è stato sempre incensato dall'UCI (che intascava i regali che gli faceva sorprendentemente) e dormiva sonni tranquilli...e mi sa che ancora li dorme!!!!!!!forse in Francia e vale anche per i soliti giustizialisti che uno è innocente fino a che non intervenga la condanna definitiva ...come volevasi dimostrare!!!!!

Che qui riprendo dattero per figo (sciveva Dante)
9 aprile 2013 18:30 Bartoli64
Come spesso accade su questo blog, c’è gente che accende il PC, si collega a Tuttobici.web, legge le notizie (peraltro senza capirle) e poi picchetta sulla tastiera parole in libertà.

E così, gli artefici di tutta vicenda, per qualcuno di questi ineffabili opinionisti sarebbero l’Agenzia Francese per la Lotta al Doping (AFLD), unitamente a non meglio precisati “giustizialisti”.

La realtà dei fatti, però, è ben diversa, giacché la Gendarmeria Francese è arrivata ad arrestare il corridore sulla base di elementi probatori che, alla prova dei fatti, si sono successivamente rilevati privi di fondamento.

Stessa cosa dicasi per i medicinali sequestrati al momento dell’arresto e che, dopo i dovuti accertamenti chimici, sono risultati essere tutto meno che sostanze dopanti.

A questo punto pare più che evidente che ci si trova di fronte ad un clamoroso errore giudiziario e NON si capisce bene cosa c’entri in tutto questo la AFLD che, al contrario, è un’agenzia benemerita ed antesignana della lotta al doping ed i cui grandi meriti sono peraltro riconosciuti a livello internazionale.

Stessa cosa dicasi per i “giustizialisti”, quali sarebbero stì forcaioli assetati di sangue? Io non ne vedo…

Spiace sempre che una persona innocente debba passare per così tanti mesi queste tribolazioni, e chi ha sbagliato è giusto che ora paghi, mentre questi post (ancora una volta) travisano la realtà dei fatti per lanciare i soliti, beceri, attacchi contro tutto il sistema dell’antidoping che proprio ieri, in questo ambiente di “verginelle”, ne ha beccato ancora un altro.

Bartoli64

P.S. Se Di Gregorio riuscirà a rientrare tra le fila della sua squadra, in larga parte lo dovrà proprio al tanto vituperato Passaporto Biologico che, contrariamente a quanto avevano inizialmente asserito gli inquirenti francesi, non avrebbe mai evidenziato l’utilizzo di sostanze e/o metodi dopanti a carico del corridore...e, anche il Passaporto Biologico, è strumento di controllo e di garanzia voluto da organismi come la AFLD.

...in dialetto...
9 aprile 2013 18:57 LUCA
ce stanne piu'sti francesi con la testa?!?!?!l'incompetenza galoppa...

10 aprile 2013 08:23 superandy
Niente Doping erano solo vitamine E vitamine P vitamine O
A parte gli scherzi, se è vera questa storia penso che debba chiedere i danni per l'immagine, il licenziamento ed il tempo perso che per un atleta è fondamentale.

mah, beh, ...........
10 aprile 2013 08:38 geom54
DANTON, MARAT, ROBESPIERRE, ma pure BERTOLDO e CACASENNO;
mais messieurs, c'est FRANCE, est grand tout autour;
no, forse NO.

Nuovo caso Dreyfus?
10 aprile 2013 09:18 Bartoli64
Ah, stì francesi!
Dopo il caso Dreyfus (anno di grazia 1894) ora ci ricascano con Di Gregorio!!

Mi domando: ma che razza di investigatori e di magistrati hanno in terra di Francia?

Poi ricordo di Sacco e Vanzetti negli U.S.A., o anche del più recente caso-Tortora in casa nostra, e allora penso che di errori giudiziari (peraltro molto più gravi di questo) ne è piena la storia così, anche per questo, evito di sparare sentenze su cosa facciano la magistratura e gli organi di polizia degli altri Paesi (magari molto più civili del nostro) oppure, peggio ancora, di incolpare Organismi dell’Antidoping che nulla hanno avuto a che fare con il caso Di Gregorio.

Chi vuol capire… capisca.

Bartoli64

10 aprile 2013 11:57 stargate
I paragoni, ironicamente evidenziati da Bartoli64, non sono ovviamente un metodo serio per discutere di questo o quel flop giudiziario. Resta però incontovertibile il fatto che, si tratti di Di Gregorio o di un semplice cittadino di qualsiasi nazione, suscita non poche perplessità la circostanza che, sulla base di convincimenti maturati magari anche logicamente (nella circostanza si tratta, vado a mente, di intercettazioni relative ad un altro filone di inchiesta), si arresti una persona senza accertare la reale natura delle sostanze sequestrate, cosa che, con le metodologie odierne a disposizione dei laboratori, è possibile stabilire in pochi minuti. Errato, a mio giudizio, minimizzare il fatto.
L'errore giudiziario è, purtroppo, sempre dietro l'angolo, ma c'è errore ed errore. Questo pare figlio di un atteggiamento in cui si potrebbe configurare la colpa grave.
Quanto all'accusa di doping,è evidente che, nel caso in questione, l'agenzia francese non ha alcuna responsabilità (la magistratura svolge la propria azione in maniera indipendente), però non è peregrino affermare che questa è una brutta pagina della lotta al doping. tUTTO QUA. (Alberto Pionca - Cagliari)

Io NON ironizzo affatto (egregio Stargate)
10 aprile 2013 15:58 Bartoli64
Egregio Stargate,
io non ironizzo affatto soprattutto perché c’è da piangere veramente nel leggere di certi commenti che, per ignoranza o per pregiudizio nei confronti di tutto il sistema dell’Antidoping, spostano il problema da tutt’altra parte.

Lei stesso, ad esempio, afferma che si sarebbe potuto evitare tutto questo se si fosse tenuta in debita considerazione quanto già emergeva dai controlli ematochimici effettuati su Di Gregorio.

Peccato, però, che un’inchiesta giudiziaria riguardante il traffico internazionale di sostanze dopanti non si possa fermare soltanto di fronte ai valori di un passaporto biologico, bensì necessiti di ulteriori approfondimenti.

Ha mai considerato (faccio un banale esempio) che l’indagato non utilizzasse tali prodotti per aumentare le sue prestazioni ma solo per spacciarli nell’ambiente dietro lauto guadagno? Probabilmente no.

Forse a Lei queste cose sfuggono, impegnato com’è nella sua sacrosanta “Crociata anti-giustizialisti”?

Per questo si ostina a scrivere che quella di Di Gregorio è stata: “una brutta pagina della lotta al doping”; mentre mi pare evidente che è stata si una brutta pagina, ma di un’inchiesta infelice condotta dalla Magistratura Francese.

Le parole sono importanti egregio Stargate, a maggior ragione quando vengono utilizzate per strumentalizzare vicende che poi vengono raccolte dalle gente in maniera molto, ma molto, distorta.

In certi casi... sarebbe meglio tacere.

Mi stia bene.

Bartoli64

IRONIA INVOLONTARIA?
10 aprile 2013 17:32 stargate
L’ironia può anche essere involontaria, ma sempre tale è, o, meglio, appare. Il titolo del Suo intervento: Nuovo caso Dreyfus?, non può ispirare altra considerazione.
Spero sia involontaria anche l’affermazione secondo la quale avrei scritto “che si sarebbe potuto evitare tutto questo se si fosse tenuta in debita considerazione quanto già emergeva dai controlli ematochimici effettuati su Di Gregorio.”. Ohibò, devo essere proprio malridotto se non trovo traccia di queste parole nei miei commenti al caso Di Gregorio.
Dall’incauta affermazione appena citata, trae spunto per una sorta di lezioncina sulle prerogative della magistratura e sulle esigenze della giustizia penale. Peccato, però, che l’argomento non sia mai stato da me posto in dubbio. E’ ovvio, perfino banale e scontato, infatti, pensare che forse neanche in una Banana Republic un’inchiesta giudiziaria sul traffico internazionale di sostanze dopanti si fermerebbe dinanzi alle risultanze di un passaporto biologico.
Detto ciò, non posso non “ostinarmi” a scrivere che l’affare Di Gregorio è stato una brutta pagina della lotta al doping, senza per questo (sfido chiunque a farlo) voler muovere un appunto all’agenzia francese antidoping, che nulla ha, a quanto mi risulta, da rimproverarsi nel caso. Mi “ostino”, dunque, per il semplice fatto che le leggi penali contro l’uso e lo spaccio di sostanze dopanti hanno “anche” lo scopo di contrastare questa terribile piaga. E’, dunque, lotta non solo alla malavita e ai trafficanti, ma anche a chi pensi di utilizzare i prodotti per falsare le proprie prestazioni.
In Italia c’è un P.M. (Dott. Roberti), le risultanze della cui inchiesta di Padova attendiamo tutti con forte curiosità. Il magistrato in questione, nel corso di una intervista rilasciata recentemente ha chiaramente delineato le proprie esperienze e gli scopi che, in osservanza della legge, persegue. Se un domani (speriamo ormai prossimo) dalla sua inchiesta emergessero responsabilità a carico di corridori e tecnici, questi, oltre che conseguenze penali pesanti, subirebbero squalifiche di carattere sportivo. Si parlerebbe, allora, in maniera sacrosanta, di successo nella lotta al doping, lotta che non necessariamente deve essere svolta solo dalle autorità sportive. Ecco perché “l’affaire Di Gregorio” è una brutta pagina non solo giudiziaria.
Non è convinto? Non è colpa mia.
Le dice niente questo passo? “Le parole sono importanti ... ..., a maggior ragione quando vengono utilizzate per strumentalizzare vicende che poi vengono raccolte dalle gente in maniera molto, ma molto, distorta. In certi casi... sarebbe meglio tacere” Non posso che rimandargliele, invitandoLa, per il futuro, a essere certo che ciò che attribuisce a una persona non sia frutto di un sogno o di qualche abbondante libagione. (Alberto Pionca – Cagliari)

Saccenza senza fondamenti
10 aprile 2013 20:21 Bartoli64
Sig. Stargate,Le dirò, a me tutta la Sua spocchiosa prosopopea fa soltanto ridere...

Lei dice che nelle Sue dichiarzioni sul caso non faceva riferimento alle analisi? Questo è anche vero, talmente tanto vero che, invece di invocare le risultanze del suddetto passaporto che pure molto dicevano, ha preferito parlare di analisi sulle sostanze sequestrate (cito testualmente):

“si arresti una persona senza accertare la reale natura delle sostanze sequestrate, cosa che, con le metodologie odierne a disposizione dei laboratori, è possibile stabilire in pochi minuti”.

Vede? Senza volerlo avevo persino dato un maggior valore alle sue tesi (un corridore che, comunque, NON risultava positivo), in ogni caso... bene così!

Azz, Stargate! Ma Lei chi crede di essere per dare tali consigli a chi l’inquirente lo fa di professione e che dei suoi errori ne risponde di fronte alla legge?

Come vede, la mia “lezioncina” sulle prerogative della Magistratura diviene persino d’obbligo quando ci si trova di fronte a benpensanti come Lei, che prima lanciano il sasso e poi stanno a disquisire se lo abbiano fatto con la destra o con la sinistra (sa, i mancini sono in minoranza...).

In ogni caso, Lei continui pure ad “ostinarsi” (atteggiamento tipico di chi non è capace di accettare la benchè minima critica) ed a confondere (neanche troppo bene) l’antidoping con le inchieste della Magistratura.

Vorrà dire che io (pur senza alcuna “ostinazione”) nel leggerLa continuerò farmi grasse risate della Sua saccenza senza fondamenti.

Bartoli64

11 aprile 2013 16:45 stargate
Se non sa leggere e fa volare la "fantasia", la colpa non è mia. Neanche Sua, forse... Rida, rida, ma sappia che raglio d'asino in ciel non sale. E neanche quello delle signorine permalose. Mi fermo qua, per pietà. Replichi e si controreplichi, tanto fa tutto Lei. (Alberto Pionca - Cagliari)

I ragli d'asino (Stargate docet)
11 aprile 2013 19:51 Bartoli64
A me non interessa affatto far salire i ragli d’asino sino in cielo.

A me interessa che certi ragli (come quelli Suoi ad esempio) siano opportunamente evidenziati e, possibilmente, rimangano all’interno di un blog.

Caro Stargate, forse è meglio il non sapere leggere che dar sfoggio di una saccenza così vuota, sterile e persino patetica, come quella che Lei esibisce ad ogni piè sospinto.

Lei crede di essere un così grosso esperto di ciclismo e delle sue problematiche? E vabbè, glielo lascio credere...

AHIOOOO!!

Bartoli64

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