DA TUTTOBICI. Prima mostrare tappeto e poi...

| 30/07/2012 | 09:49
PRIMA IL TAPPETO. Forse possiamo dare un calcio ad una legge che penalizza oltremodo lo sport italiano. Forse riusciamo a dare un calcio alla legge 91 (regola i rapporti tra società e sportivi professionisti), grazie al calcio. Ma grazie anche al ciclismo, al ritorno di Vincenzo Scotti nel mondo delle due ruote, come presidente di Lega. Per il momento un lavoro sotterraneo, fatto di mediazioni e consultazioni, in attesa di sferrare l’attacco finale. Un percorso finalizzato alla revisione della legge nr.91 scattato con un workshop tenutosi a metà giugno presso la biblioteca Link Campus University di Roma. Da quella giornata studio, molto importante e significativa, è uscita la creazione di una commissione che vede sedute allo stesso tavolo le federazioni di vari sport (calcio, basket, pallavolo, ciclismo, etc) che ha l’obiettivo di predisporre entro settembre un libro bianco che possa già essere una base concreta per una proposta di legge di revisione da sottoporre attraverso il CONI, alle Camere. Una proposta di legge che permetta poi di arrivare già entro la fine della scadenza del mandato di questo Governo ad una Legge Quadro, semplice e chiara, adeguata alle esigenze delle federazioni e di chi opera in ambito sportivo. L’obiettivo - ciclisticamente parlando - è quello di riportare in Italia squadre italiane e consentire loro di beneficiare di un regime fiscale che sia compatibile con i competitor del resto del mondo. In questo momento, una riforma in tal senso sarebbe davvero una boccata d’ossigeno per tutti. Guai però fare pressioni ai team prima del tempo, chiedendo loro di rientrare in Italia prima che ci sia una legge riveduta e corretta. Come si dice: prima vedere tappeto, poi dare cammello.

CONTROLLATELI. In materia di doping chiediamo rigore. Lo chiedono tutti. Lo invocano molti. La Federazione gonfia il petto, ma se si guarda bene si nota a occhio nudo che è già sgonfio: il petto. La vicenda Pozzato-Ferrari ne è un esempio. Ferrari inibito? Ma per quanto? E, soprattutto, c’è un documento che lo certifichi in maniera inequivocabile? E soprattutto, è tutto riportato in un casellario dove atleti, team manager e personale possano prendere visione di quelle persone sanzionate e di conseguenza non frequentabili? No signori, nel nostro beneamato sport, regnano la più totale confusione e approssimazione. Anche in occasione della bellissima Settimana Tricolore, organizzata in maniera magistrale dagli amici della Valsugana, la Federazione qualche spiegazione dovrebbe darla. In pratica i neo campioni italiani non sono stati controllati. Come è possibile? vi chiederete. È stato possibile perché le disposizioni Coni-Nado vanno sopra quelle della Federciclismo. Eppure il regolamento parla chiaro, o almeno dovrebbe. Basta andare sul sito della Federazione, scaricare l’appendice federale alle norme sportive antidoping e passare al punto 4 del regolamento. Al punto riguardante i “Corridori”, si legge testualmente: «Ai controlli anti-doping effettuati obbligatoriamente in occasione delle corse su strada, fuoristrada  e pista valide per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia devono essere sottoposti obbligatoriamente i primi due  classificati di ogni specialità e categoria, oltre ad un sorteggiato». Bene, alla Settimana Tricolore non è mai stato fatto. Dalla gara delle donne elite a quella degli under 23, per finire con la prova riservata ai professionisti, nessun campione d’Italia è stato controllato: né il primo né tantomeno il secondo. Se è per questo nemmeno il terzo. Tra i professionisti otto i controllati, più una riserva: Paolini, Cunego, Nibali, Battaglin, Oss, Visconti, Belletti e Gavazzi. Riserva Ulissi. Il regolamento parla chiaro, ma a quanto pare in materia di doping fa fede quello targato Coni-Nado. La Federciclismo, però, avrebbe perlomeno potuto, o forse anche dovuto, prevedere i controlli dei primi due, per dare maggiore credibilità ai propri “assoluti”. Controlla il Coni e in casa propria, un controllino lo può dare anche la Federciclismo. Si parla tanto di tolleranza zero e rigore, poi si è sempre pronti a rifugiarsi in calcio d’angolo. Insomma, Di Rocco & C. riescono sempre a fare quello che vogliono: controllateli.

VINCE IL PRIMO. Non ce la fanno proprio. È più forte di loro. Non gli riesce di fare un regolamento semplice, lineare, diciamo pure giusto. Il prossimo anno, grazie al Campionato italiano per società - come per altro avviene già da un paio di stagioni - chi si fregia del titolo di campione d’Italia parteciperà di diritto al Giro d’Italia. A tale proposito è stato redatto un regolamento da Rcs Sport e recepito dalla Federazione. Ai fini della classifica valgono tutte le gare del calendario italiano ad eccezione di quelle World Tour e di quelle organizzate da RCS Sport che sono vincolate dall’invito delle squadre. Il nuovo regolamento prevede inoltre che l’assegnazione dei punti per la classifica della Coppa Italia tenga conto sia della vittoria nella classifica a squadre che della vittoria individuale, dando così maggiore peso anche al vincitore della gara. Alla classifica di Coppa Italia possono partecipare anche le squadre di “matrice italiana” ma non di affiliazione che però, in caso di vittoria, per potere godere della wild card l’anno prossimo dovranno essere obbligatoriamente affiliate alla FCI. Affiliazione in Italia, passaporto biologico: tutti requisiti sacrosanti. Meno chiaro è il meccanismo che porta a premiare la prima squadra Professional, solo se è seconda dietro ad una World Tour. Perché se davanti ne avrà due (Lampre e Liquigas), la Rcs potrà disporre liberamente della wild card. Insomma, il terzo posto alle spalle di due formazioni di prima divisione non vale niente. E non convince nemmeno il fatto che Rcs Sport si arroghi il diritto di poter mettere l’ultima parola sul valore di un team Professional campione d’Italia. Loro vogliono avere l’ultima parola, perché se nel frattempo i vincitori del campionato vendono i loro pezzi migliori, gli organizzatori del Giro vogliono avere la possibilità di lasciarli a casa. Insomma, mai una volta che si faccia un regolamento semplice e lineare, nel quale si dica: vince chi arriva primo. Punto.

da tuttoBICI di luglio
editoriale di Pier Augusto Stagi

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Azzurrini alla ribalta nella seonda tappa dell'LVM Saarland Trofeo Juniors: la seconda tappa della corsa - la Volmunster - Sarreguemines di 103.0 km - ha infatti visto il successo allo sprint di Alessio Magagnotti che ha preceduto il polacco Strzelecki...


L'Ambasciata d'Italia a Parigi ha ospitato nella serata di ieri il ricevimento in occasione delle celebrazioni del 78esimo anniversario della Repubblica Italiana. Al tradizionale appuntamento nello storico Hotel de la Rochefoucauld-Doudeauville hanno preso parte oltre 1300 invitati tra rappresentanti delle...


Torna a graffiare Daniel Skerl! Il triestino del Cycling Team Friui Victorious, vincitore a Misano Adriatico e della Popolarissima di Treviso, ha conquistato la seconda tappa della Ronde de L'Oise, da Liancourt a Ribécourt-Dreslincourt di 190 km in svolgimento sulle...


Una settimana fa il Giro d'Italia di Andrea Piccolo si concludeva tristemente - e dolorosamente - sulla strada verso Sappada. Una brutta caduta in discesa e la conseguente resa del giovane milanese della EF Education Easypost. «Eravamo in un tratto...


Dopo le partenze da Portogallo (due volte, tra cui quest'anno il 17 agosto), Olanda (due volte) e Francia, e prima ancora della partenza del 2026 dal Principato di Monaco, la Vuelta a España 2025 potrebbe davvero partire dal Piemonte. I...


Paul Magnier firma la seconda tappa della Corsa della Pace U23, da Unicov a Rymarov di 117 chilometri. Il francese, che corre per la World Tour Soudal Quick Step, allo sprint trionfa superando l'olandese Tibor Del Grosso e il colombiano...


La Liv Alula domina anche la terza tappa della Vuelta Ciclista Andalucia e conquista la terza vittoria in tre giorni portando al successo la campionessa neozelandese Ella Wyllie che a Vélez-Málaga anticipa di qualche secondo le compagne Mavi García e...


Dopo l'annullamento di ieri della frazione a cronometro a squadre per maltempo, oggi il Giro del Friuli juniores è ufficialmente iniziato con la seconda tappa in linea Zoppola-Zoppola. Il primo leader è dunque Rosario Federico Brafa, 17enne valtellinese di Tovo...


È arrivata in queste ore la decisione dell’ANAS di Sondrio che, per ragioni di sicurezza, non consente l’apertura al traffico sulla strada che porta al Passo dello Stelvio. Le recenti nevicate sugli ultimi chilometri del valico e le temperature instabili...


Una foto che la ritrae sul gradino più alto del podio del Trofeo Alfredo Binda di Cittiglio e una decina di righe per ringraziare, informare e fare una promessa. A due settimane dal pauroso incidente alla Vuelta a Burgos Feminas,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi