Del nuoto, dei primati, delle ragazzine, dei costumi e...

| 29/07/2009 | 15:41
La nota attenta e circostanziata di Paolo Broggi, osservatore leale di sport, relativa alla manfrina del “doppio body” per un miglior scivolamento in acqua ai Mondiali di Nuoto in corso a Roma, merita un plauso.
Ed un controcanto. Anzi, un controtitolo. In relazione alla morìa dei primati mondiali, europei, nazionali, dei Campionati... Ed al clamoroso abbassarsi della età media di recordmen e recordwomen: fino ai 15 anni della svedesina Sjostrom, 'disegnata per il nuoto'.
C'è qualcosa che dalla Comaneci ginnasta in qua, crescita bloccata o crescita esaltata, sulla anagrafe biografica e sulla anagrafe biologica delle campioncine cui dedicare aperture da fiaba (?) in prima pagina, non ci sta bene. Da genitori e da medici.
Prima di perdere in una corsia i connotati di una figlia adolescente, non sarebbe innanzitutto giusto - 'eticamente', in accordo con Broggi - che FINA e CIO stabiliscano un limite di età - i 18 anni, ad esempio - perchè si possa partecipare alle competizioni internazionali di primo livello ?
Con il parallelo tacito augurio che sotto il secondo costume non si nasconda davvero, di anomalo, niente altro.
 
Gian Paolo PORRECA
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