| 27/02/2009 | 12:37 È un Matteo Priamo finalmente sereno quello che racconta a tuttobiciweb.it le sue prime sensazioni dopo la sentenza emessa dalla Commissione Giudicante del TNA: «Sembrava dovessi finire in prigione, viste le accuse che mi sono state rivolte e le inesattezze che sono state scritte nei miei confronti: invece abbiamo dimostrato con fatti concreti che sono assolutamente innocente. Ora mi sento finalmente bene e non vedo l'ora di tornare a lavorare con serenità. Mi sento libero e ora voglio dimostrare di essere quello che sono, vale a dire un corridore onesto. Il futuro? Ho ancora un anno di contratto con la Csf, adesso parlerò con Burno e Roberto Reverberi per capire se posso restare con loro, altrimenti mi cercherò un'altra squadra. Da solo, come ho sempre fatto. Anzi, se ci fosse qualche procuratore interessato a darmi una mano, ben venga...».
Fisicamente come stai?
«Dalla frattura al braccio ho recuperato perfettamente, in bicicletta sono sempre andato, anche se confesso di non essere riuscito ad allenarmi con serenità. Peso e condizione non sono certo quelli ottimali, ma con la determinazione che mi porto addosso posso recuperare in pochi giorni il tempo perso. Se servisse, potrei pedalare anche di notte...».
Matteo Priamo, classe 1982, è professionista dal 2006 e all'attivo due vittorie, la più prestigiosa delle quali ottenuta a Peschici in una tappa del Giro d'Italia 2008.
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