I corridori sono abituati ad ascoltarsi e se poi davanti al naso hanno anche degli strumenti che in presa diretta ti forniscono informazoni di ogni tipo il gioco è fatto. Per certe cose non servono delle lauree e soprattutto è necessario non perdere tempo soprattutto se il suo smartwatch ti dice chiaramente che il tuo cuore va troppo veloce. Questo è accaduto domenica scorsa al fuoriclasse slovacco Peter Sagan: frequenza cardiaca superiore ai 200 battiti al minuto (in carriera quella massima si è sempre attestata attorno ai 190, ndr) e immediatamente il tecnico Patxi Vila prende in mano la situazione: «Peter, dammi i file del computerino perché c’è qualcosa che non va».
A darne notizia è la Gazzetta dello Sport, grazie a Davide Romani e Ciro Scognamiglio che hanno scovato la notizia che nel breve volgere di tempo ha fatto il giro del mondo. «Nemmeno un’ablazione al cuore fermerà Peter Sagan», è l'attacco del pezzo ben dettagliato e soprattutto rassicurante. Scrive la Gazzettta: «Però domenica vicino a Valencia, durante una corsa in mountain bike, la paura prende il sopravvento: «Come Colbrelli», pensa al traguardo il 34enne slovacco. La frequenza cardiaca supera i 200 battiti al minuto...».
Se il computer è il salvavita, Roberto Corsetti, cardiologo di chiara fama, resposanibile sanitario delle squadre azzurre fa Cassazione. Corsetti conosce Sagan da una vita, da quando passò neoprofessionista alla Liquigas, e martedì raggiunge il suo Centro Medico B&B a Imola per sottoporsi ad accertamenti, ad indagini strumentali per capire. «Corsetti analizza i file registrati sul computer della bicicletta - scrive la Gazzetta - che arrivano dal cardiofrequenzimetro e dal rilevatore di potenza sui pedali. Martedì e mercoledì Peter si sottopone a una serie di controlli clinici e strumentali: tra questi, il cosiddetto test di Satana (un esame da sforzo massimale al cicloergometro, ripetuto più volte) e sedute di allenamento outdoor di due ore. I valori indicano chiaramente l’improvvisa insorgenza, sempre ad alti regimi di intensità di sforzo fisico, di episodi di tachicardia anomala ad elevata risposta ventricolare. Da qui la decisione di intervenire con una operazione all’ospedale universitario Lancisi di Ancona, un’eccellenza della medicina italiana».
Oggi verrà sottoposto ad un intervento invasivo, un’ablazione al cuore per verificare gli impulsi elettrici, nel reparto di cardiologia e aritmologia diretto dal professor Antonio Dello Russo con la presenza dello stesso dottor Corsetti.