DE PRETTO GIÀ IN CLIMA WORLDTOUR: «LAVORO PER DIVENTARE CORRIDORE DA GRANDI SALITE»

INTERVISTA | 15/02/2024 | 08:20
di Carlo Malvestio

A Davide De Pretto sono bastati un paio di mesi per capire come si arriva davanti tra i professionisti. Agli appassionati non sarà certo passato inosservato il suo egregio inizio di stagione da neopro con la maglia della Jayco AlUla, condito da 5 piazzamenti in Top 10 in 11 giorni di corsa tra Valenciana e Tour of Oman. E non va dimenticato che lui, di esperienza coi grandi, ne aveva fatta davvero poca nelle stagioni passate, visto che in maglia Zalf Euromobil Fior ha spesso ricalcato il calendario dilettantistico, girando per l’Italia per correre più che altro gare di un giorno nei vari weekend. Vicentino, classe 2002, non sembra aver voglia di perdere tempo.


Davide, un inizio di stagione mica male…


«Già alla fine del ritiro avevo avvertito che la condizione era davvero buona. Alla primissima corsa, a Castellón, mi sono messo a disposizione di Matthews, che ha vinto, e ho chiuso 13°. Alla Valenciana partivo come seconda linea ma poi la squadra mi ha dato il via libera per fare la mia corsa e ho portato a casa due buoni piazzamenti. Lo stesso che è capitato qui in Oman».

Hai trovato subito spazio per metterti in mostra.

«Originariamente doveva venire in Oman De Marchi, poi si è infortunato ad AlUla e la squadra ha chiamato me. Il team era costruito attorno a Ewan per le volate, così mi sono anche ritrovato ad avere qualche bella chance nelle tappe più impegnative. E peccato che sia stato cancellato l’arrivo in salita della terza tappa, sarebbe stato un bel test».

Ti aspettavi di essere già ad un livello tale da poter stare davanti?

«È tutto nuovo per me, l’anno scorso ho fatto solo due corse a tappe tra gli under e ora, dopo appena qualche giorno, ho sentito subito di aver fatto un salto in avanti. Rispetto a tanti miei coetanei che sono cresciuti nelle Devo team delle grandi squadre e magari sono anni che si testano nelle gare a tappe, credo di aver diversi margini di miglioramento. Mi è bastato l’approccio al lavoro di una formazione WorldTour come la Jayco AlUla per accorgermi di aver molto spazio per crescere».

È un bello spot anche per le Continental italiane. Sei l’esempio che andare nelle squadre satellite WorldTour non è l’unico percorso per passare professionisti. 

«Sì, però bisogna ammettere che è tutto più difficile. In una Devo team potrebbe bastarti un bel risultato al momento giusto per garantirti il passaggio tra i professionisti, in una Continental italiana devi andare forte tutto l’anno, fare risultati un po’ ovunque ma soprattutto nelle gare che contano, sperando di riuscire ad avere un picco di forma proprio in quel periodo».

Era programmato di partire così forte?

«L’anno scorso ero andato molto bene in primavera, perché ci sono le gare che preferisco, quest’anno sono arrivato in forma un po’ prima ma conto di tenere questa condizione per qualche altra settimana. Dopodiché avrò un periodo di riposo e poi mi preparerò per il resto della stagione».

Meglio non strafare…

«È fondamentale riposare nei momenti giusti, lo sto imparando proprio in queste settimane. Tra i professionisti gestisci tutto molto meglio, i periodi di corsa e quelli di stacco. Tra gli U23 era impossibile, corri tutte le settimane, non riposi quasi mai e arrivi totalmente cotto a fine stagione».

Tra gli U23 ti sei contraddistinto nelle corse più esplosive…

«Sì sono esplosivo, ma i numeri mi dicono che sono migliorato molto nelle salite lunghe. Non ci ho lavorato appositamente, ma in ritiro facendo tanto dislivello e tante ore in bici rispetto agli anni scorsi ci siamo accorti di una predilezione per questo tipo di sforzo».

Dove ti vedremo dopo l’Oman?

«Trofeo Laigueglia, poi forse Strade Bianche, al momento sono riserva ma spero di farla, e quindi Settimana Internazionale Coppi e Bartali dove andrò a caccia di una tappa».

Ah però, ambizioni subito importanti…

«Certo. È il mio desiderio per quest’anno: la prima vittoria da professionista. Ci sono già andato vicino in questi giorni, quindi perché no».

Ti mette un po’ d’ansia vedere tanti ragazzi della tua età vincere?

«Credo che ognuno abbia il suo percorso, c’è chi alla mia età ha già due-tre anni di professionismo, quindi è normale vada più forte. Io guardo a me stesso e a quello che devo fare per diventare la migliore versione di me possibile».

E il ciclocross?

«L’ho abbandonato. Sicuramente mi è servito in termini di miglioramento della tecnica in bicicletta ed esplosività, ma in Italia è davvero difficile emergere e c’è poco supporto nel portare avanti due discipline, quindi ho preferito concentrarmi sulla strada dove comunque avevo maggiori prospettive. E in inverno preferisco staccare, andare in vacanza, e non continuare a gareggiare senza un minimo di riposo».

Una corsa che vorresti correre quest’anno?

«Dovrei fare la Liegi-Bastogne-Liegi a supporto di Simon Yates, sarà una grande esperienza anche in vista del futuro. L’anno scorso sono andato forte in quella per gli U23, quindi mi aspetto di avere buoni riscontri».

Le Ardenne sono perfette per il De Pretto ammirato lo scorso anno…

«Per quello dell’anno scorso direi di sì, ma non esattamente per quello che voglio diventare, ovvero un corridore da grandi salite, da corse dure. Un po’ di esplosività l’ho inevitabilmente persa, ma dopo una gara dura contano più le gambe. Lavoriamo su quelle». 

Copyright © TBW
COMMENTI
Talento
15 febbraio 2024 09:50 Frank46
Sicuramente ha talento.
In realtà in questo inizio di stagione e di carriera trai pro ha confermato proprio di essere un corridore molto esplosivo e potenzialmente adatto alle classiche.
Nell' unica tappa con arrivo in salita è arrivato 33° a 3 minuti in una mini tappa di una settantina di km con salita finale difficile ma non proibitiva.
Però con gli strumenti odierni se un team world tour ritiene che ha il potenziale per fare bene nelle salite lunghe significa che hanno dei dati solidi su cui fare affidamento.
Il fatto stesso di essere migliorato tanto in poco tempo e con del semplice allenamento è sicuramente un indizio.

E ci risiamo
16 febbraio 2024 06:20 kristi
Ma perché, ma perché?
Non capisco il senso di questi articoli , basati appunto si una prestazione in una corsa di secondo piano , con un parterre minimo di avversari e non parliamo dei kilometraggi . Il ragazzo ha i numeri , sicuramente . Ma io continuo a non capire il senso di caricare così di aspettative ed elogi senza senso ragazzi che devono ancora fare 1000km in gara tra j pro ... ma perché?

@ kristi
16 febbraio 2024 09:53 Arrivo1991
Ma vai tu a pedalare ! Ce l'hai in ogni articolo con qualcuno. Dai retta, esci e prendi una boccata d'aria. Mi sorprendo che simili commenti vengano pubblicati !

@kristi
16 febbraio 2024 11:18 zcai22
Ma qual è il problema? Ha detto che punta a migliorare nelle grandi salite e vincere una gara quest'anno, mica che vincerà il Tour de France. Bisogna dare spazio solo a chi vince le grandi corse?

Kristi
16 febbraio 2024 17:42 valter1971
È giusto dare spazio anche a corse meno note, così come dare voce a corridori che si affacciano al professionismo.Èun ragazzo promettente pieno di entusiasmo ambizioso e pure italiano... spero ce ne siano ancora molte di interviste così

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il maltempo ferma la cronosquadre del Giro del Friuli Venezia Giulia per juniores a tappe. La frazione inaugurale, infatti, e' stata annullata a causa del pioggia caduta per tutto il giorno che ha reso inagibile lo svolgimento della prova contro...


Ieri ha accompagnato alla vittoria Silke Smulders ma oggi Mavi Garcia ha preso la ribalta tutta per sé: la campionessa spagnola in maglia Liv Alula ha conquistato la seconda tappa della Vuelta Ciclista Andalucia Women presentandosi in solitaria e a...


Parla danese la prima tappa della Corsa della Pace U23, da Krnov a Opava di 123 chilometri, grazie al giovane Morten Nortoft (Visma Lease a Bike Devo) che allo sprint supera cinque compagni di fuga tra cui l'azzurro della Zalf...


Oggi alle 18.30 su Raisport va in onda Radiocorsa Speciale, con il film del Giro d’Italia appena concluso. Il meglio della corsa rosa con la trionfale cavalcata dello sloveno Tadej Pogacar. 80 minuti di immagini ed emozioni per rivivere 21...


Prologo, azienda italiana produttrice di selle ad alte prestazioni, è lieta di annunciare il nuovo accordo raggiunto con il Tour de France per la realizzazione delle selle ufficiali per le prossime tre edizioni della prestigiosa corsa a tappe. Il più importante evento...


Vingegaard sta andando verso il Tour? Secondo il quotidiano danese BT, il due volte vincitore del Tour de France avrebbe iniziato ad allenarsi in altura, a Tignes per essere precisi, zona alpina spesso utilizzata dai corridori della Visma-Lease a Bike...


Oggi si chiudono le iscrizioni del primo Trofeo A&J Next Gen, competizione ciclistica riservata a tutte le categorie giovanissimi ovvero dai 6 ai 12 anni in programma il prossimo 2 giugno 2024 a Sorisole (Bergamo) presso il Centro sportivo Olimpia...


Coppi per voi, perchè Coppi, Fausto Coppi di primo nome An­gelo, il ciclista “campionissimo” per noi sappiamo bene cosa sia. Coppi per voi, allora, e chiudiamo la porta della stanza per non sentire il blaterare di casa, è un fenomeno...


Dopo le incredibili emozioni del Giro d’Italia, la cui tappa regina ha illuminato il cielo di Livigno, le due ruote tornano nel Piccolo Tibet, in occasione dell’Alé la Merckx, storica granfondo molto apprezzata dagli appassionati della disciplina. Disponibile in due...


Il successo di Tadej Pogaçar al Giro d’Italia, il bilancio complessivo della Corsa Rosa al centro della puntata numero 14 di Velò, la rubrica settimanale di TVSEi interamente dedicata al mondo del ciclismo. Per analizzare le tre settimane, anche degli...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi