LE VERITA' DEL MAGRO. «GIMONDI E PAOLO ROSSI I MIEI CAMPIONI, POI MOSER, LA JUVE, POGACAR, GLI INFARTI...»

INTERVISTA | 09/01/2024 | 08:20
di Pier Augusto Stagi

L’uomo che visse due volte ha un cuore grande e ballerino, anche se Riccardo Magrini ama soprattutto cantare Celentano, l’Eddy Merckx della canzone. L’uomo che visse due volte è morto già una volta, ma non se n’è accorto, gli è parso l’ennesimo volo verso mondi lontani, gli stessi che lui è solito raccontare con quella inconfondibile parlata toscana con la “c” aspirata e la capacità di rendere un fatto di cronaca in fiaba.


Lieve e leggero, a dispetto dei suoi 110 chili di magro il Magro ha solo il soprannome. È fatto così, come una vera pietanza toscana: saporita ed eccessiva, ma mai indigesta. Ti conquista con una battuta, ma anche con una pausa, che dice più di tante altre parole. Un uomo solo al microfono con un solo brogliaccio e qualche appunto sparso, mai un copione, «amo improvvisare, seguire il cuore per lasciarmi guidare dall’istinto, dall’aria che respiro», anche se lo scorso 5 novembre ci ha lasciato ancora una volta con il fiato sospeso.


«Dopo un paio di infarti ho superato anche un ictus – racconta la voce tecnica di Eurosport che da anni fa coppia con Luca Gregorio -, ma questa volta è stata una passeggiata. Un ballo in maschera. Parlate con uno che può dire di essere già morto una volta…».

Era il 2017.
«E sono risorto. Sono qui grazie a Lucio Rizzica, collega di Sky, che mi ha praticato il massaggio cardiaco negli studi di Milano Santa Giulia. Ero in compagnia di tanti amici patiti di ciclismo come Giovanni Bruno, Guido Meda e Nicola Roggero e poi il buio. Mi sono risvegliato nell’unità di terapia intensiva del San Raffaele diretto dal dottor Zangrillo».

Quest'anno saranno 20 anni di commenti per Eurosport.
«Saranno anche 70 di vita: sono volati via in un amen, ma sono pronto a farne altrettanti».

Se impara a volersi bene.
«Ma io mi voglio benissimo».

Quando correva era il Jerry Lewis del gruppo.
«Facevo le imitazioni, suonavo la chitarra, e facevo tanto casino, ma nonostante tutto ho ottenuto anche qualche vittoria di peso: una tappa al Giro, una al Tour e un Giro della Provincia di Reggio Calabria».

Poteva fare di più.
«Avrei anche potuto fare di meno, però ho ottenuto quello che meritavo. Amavo più vivere che vincere. Godere più che faticare. Cantare più che pedalare».

Soprattutto Celentano.
«Il massimo, nessuno come lui. Il sogno? Conoscerlo e trascorrere con lui almeno un paio di ore, ma anche quattro, se solo il Molleggiato volesse anche un giorno intero…».

Non si allarghi…
«Più di così…».

Più musica o ciclismo?
«Sci. È lo sport che amo. È la mia vera passione. Sarei stato un buon gigantista. Ho avuto il via libera dal cardiologo per andare a sciare a Falcade, dal mio amico Renzo Minella. Sa quanti sciatori amano andare in bicicletta? Dalla Goggia alla Brignone, da Mattia Casse a Luca De Aliprandini, da Ivano Edalini a Christof Innerhofer fino a Giuliano Razzoli».

Il ciclista per eccellenza?
«Felice Gimondi. È stato il mio amore confessato. Che atleta, che uomo e che peccato non sentirlo più».

Altri amori?
«Francesco Moser, una forza della natura, poi Marco Pantani, il genio, la forza e la debolezza».

La squadra del cuore?
«La Juventus. Adoro Max Allegri, anche se sono amico di tanti del mondo calcio, come Maurizio Sarri, un vero malato di ciclismo».

Il calciatore.
«Paolo Rossi, uomo umile e generoso, di una bontà contagiosa. La sua morte è stata per me dolore vero».

Oggi c’è un bel ciclismo, chi è quello che più la emoziona?
«Tadej Pogacar: fortissimo e modesto. Giocoso e ingordo. È un cannibale con il sorriso. È disarmante per forza e sportività. Nessuno come lui».

Cosa manca al nostro ciclismo?
«Una squadra di World Tour che punti sui nostri ragazzi e li faccia crescere con pazienza e senza utilizzarli come carne da macello».

All’orizzonte c’è qualcosa?
«Io credo molto in Antonio Tiberi: è un ragazzo di talento che l’hanno scorso ha fatto intravvedere di che pasta è fatto. Deve prendersi lo spazio: ad un certo punto bisogna osare e prendersi ciò che ci appartiene».

Fortuna che abbiamo Filippo Ganna.
«Lui è il nostro portabandiera, talento assoluto e di livello. Fortissimo in pista, forte su strada. Nemmeno lui sa ancora quanto è forte e quali siano i suoi limiti».

Altri nomi?
«Filippo Zana, Andrea Bagioli e Alberto Bettiol: tre atleti che hanno tutto per farci divertire».

La corsa che le è rimasta nel cuore?
«In assoluto il mondiale di Barcellona vinto da Felice Gimondi, se ci penso mi viene ancora da piangere».

Quella che ha commentato.
«Tante, ma direi la Sanremo di Nibali e il Fiandre di Bettiol, ma anche la vittoria di Alberto Contador a Fuente Dé. Però non posso dimenticare la Roubaix di Sonny Colbrelli, il mio collega di cuore, visto che siamo fratelli di defibrillatore».

Non è finito ancora nella Treccani, ma ha inventato in ogni caso un nuovo linguaggio.
«Ho cominciato con “il veglione del tritello”, per dire che è successo un terremoto e ho reso il dialetto toscano un linguaggio universale. Dal Vernacoliere all’Accademia della Crusca. Da “si ma non ti credere…” dei livornesi a “bada la gente…”, dei lucchesi, fino a “cane vecchio sa”».

Che ora è il nome del suo gruppo, “Cane vecchio sound”: un modo per incontrarsi e cantare.
«Io e Luca (Gregorio, ndr) siamo il duo base, ogni tanto si aggiungono a noi Moreno Moser e Federico Balconi, e giriamo l’Italia raccontando storie di ciclismo e cantando canzoni di Ligabue e Baglioni, Venditti e De Gregori, De André e Celentano».

Il cavallo di battaglia?
«"Una carezza in un pugno". Il top dei top».

“Cuore matto” no?
«Di matto basto io»

da Il Giornale

Copyright © TBW
COMMENTI
Magrini
9 gennaio 2024 10:50 Panassa
Simpaticissimo e competente il magro . Dai che il 2 marzo strade bianche si ricomincia. Peccato tifi bianconero..io tifoso GRANATA

W Magro!!!
9 gennaio 2024 12:12 LarryT
Anche Gregorio, etc.

Caro Magrini
9 gennaio 2024 12:29 Arrivo1991
La storiella della squadra Wt, sta in piedi 3 secondi. Manca alla base un movimento, che era diverso 20-30 anni fa. E poi mancano i soldi. A mio modesto parere, anche se fosse presente, non cambierebbe molto.

Magrini un Mito
9 gennaio 2024 16:32 apprendista passista
Grande Magrini un...roccione. Vieni a fare vacanze in Abruzzo, potrai sciare ed anche pedalare sulla costa dei trabocchi.

Squadra wt
10 gennaio 2024 06:34 kristi
E certo per il sig. Magrini ( non mi piace per nulla lo "stile" eurosport Italia di far cronaca cdi ciclismo) una squadra wt italiana non dovrebbe badare a risultati , budget sponsor e crescita impre.ditoriale , MA , a far crescere TRANQUILLI i giovani . Ma si ascolta quando dsi dicono ste castronerie?? Siamo nel 2024 , lo sport e il business DEVONO nutrirsi di risultati . Le belle favolette non le crede più nessuno

Considerazione
10 gennaio 2024 18:15 italia
Forse il Magro intendeva dire che una media WT ha circa 25 atleti; i risultati le devono fare i capitani mentre i giovani possono maturare qualche anno per non bruciarsi sia fisicamente che mentalmente.

@ italia
10 gennaio 2024 19:23 Albertone
A me pare invece, che voleva dire cio' che ha pensato Kristi. Come se una squadra andasse a spasso per il mondo, cosi, facendo crescere talenti come una No Profit. Assolutamente fuori dalla logica economia. Oggi, come 50 anni fa.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un'impresa degna del suo palmares: Julian Alaphilippe mette la sua firma sulla dodicesima tappa del Giro d'Italia regalando spettacolo sui muri marchigiani. Alla sua prima partecipazione alla Corsa Rosa, il francese della Soudal-Quick Step voleva lasciare il segno e lo...


Una bruttissima caduta sul rettilineo finale della prima tappa della Vuelta a Burgos, una sbandata in volata e ancora una volta le transenne con i piedini che svolgono un ruolo da inaccettabile protagoniste in una corsa ciclistica. Immagini drammatiche, quelle...


Fallito il primo tentativo dei dirigenti Uae di convincere Pogacar a evitare rischi: dopo il colloquio, lo sloveno è rientrato nella sua camera al terzo piano arrampicandosi dal balcone. In un comunicato la Aurum, partner della Polti Kometa, chiarisce che...


Anche oggi doppio appuntamento con il ciclismo su Raisport. Dopo la diretta del tennis, intorno alle 21 il tradizionale TGiro con le immagini più spettacolari della tappa Martinsicuro – Fano e il durissimo muro finale di Monte Giove. E poi,...


Lotta Henttala, 34enne atleta finlandese della EF Education-Cannondale ha vinto in volata la tappa d'apertura della Vuelta a Burgos Feminas battendo Carina Schrempf, austriaca della Fenix-Deceuninck e Lorena Wiebes della SD Worx - Protime. Nella top ten di giornata anche Letizia Borghesi...


L'Union Cycliste Internationale annuncia che la Commissione Disciplinare dell'UCI ha deciso di sospendere il Team Banco Guayaquil – Bianchi, una squadra UCI Continental, per un periodo di 20 giorni, a partire dal 4 giugno 2024 e con effetto fino al...


Nato nel 2022 per volontà del Comitato Provinciale di Monza-Brianza guidato da Marino Valtorta, il Progetto Oratori ha visto negli anni uno sviluppo che è andato oltre le più rosee aspettative, e nella stagione 2024 è stato l’ispiratore del “Laboratorio di Ciclismo” ideato dal Consigliere Regionale Gianluca...


Si sfoltisce ulteriormente la rosa dei velocisti presenti al Giro d’Italia 2024: dopo Biniam Girmay, Max Kanter e Olav Kooij, anche Fabio Jakobsen infatti non sarà più della partita alla Corsa Rosa. Il velocista olandese del Team dsm-firmenich PostNL, rimasto...


Capitan America è sempre Brandon McNulty. Il corridore della UAE Emirates si è confermato infatti campione statunitense della cronometro nella prova che si è disputata a Charleston sulla distanza di 33, 7 km. McNulty, al sesto successo della stagione, ha...


Dopo il ritiro del belga Cian Uijtdebroeks, Antonio Tiberi è diventato il leader della classifica riservata al miglior giovane e adesso spera di essere lui a indossare a Roma la maglia bianca, simbolo del giovane più forte. «Probabilmente è la...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi