CORSE E RICORSI. SETTIMANA DEL LAZIO, DA POCHINI A CARUSO

STORIA | 16/12/2023 | 08:13
di Danilo Viganò

La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi.
Se avete una foto d'archivio nel cassetto, un ritaglio di giornale o desiderate che si racconti di questa o quella corsa, non esitate a scriverci agli indirizzi info@tuttobiciweb.it oppure daniloviga@gmail.com. Buona lettura.


Organizzata da Pasquale Piacente dell'omonimo Gruppo Sportivo Gioielleria Piacente, dal GS Tuttopanella e da Roberto Cimini del Gruppo Sportivo Edilcimini, la Settimana del Lazio occupò un ruolo di rilievo nel panorama internazionale dei dilettanti. Ebbe vita breve, solo sette edizioni dal 1984 al 1990, ma seppe regalare forti emozioni e spettacolo annoverando nel proprio albo d’oro nomi risonanti che in seguito approdarono fra i professionisti e ancora oggi ricoprono ruoli importanti nel mondo delle due ruote. La sua collocazione era a fine stagione, nel mese di ottobre. Sei/sette le giornate di gara la maggior parte delle quali nelle province di Rieti, Viterbo, Frosinone e Latina con la capitale Roma spesso teatro di partenza.

La Settimana debutta il 10 ottobre 1984 con la prima edizione vinta da Enrico Pochini. Il marchigiano, senza vincere una  tappa, riuscì a spuntarla con 26” di vantaggio sull’elvetico Steinmann e 44” su Fabio Sciamanna della Novartiplas Torresi. Si aggiudicarono invece le frazioni Nespoli, Lorenzon, Mazzocco, Lietti, Franzoni e Maurizio Vandelli.  Stranieri subito alla ribalta nel 1985. Ad imporsi fu l’allora talentuoso polacco Andrej Serediuk che in classifica generale anticipò lo jugoslavo Srcko Glivar mentre Ivan Parolin, con un ritardo di 2’14”, chiuse in terza posizione. Le tappe furono vinte dalla Lambrusco Giacobazzi (cronosquadre), Brichese, Maurizio Vandelli, Conti, dal polacco Wrona e Beani. Nel 1986 giunse la vittoria di Moravio Pianegonda che dominò la scena con 2’13” su Rodolfo Massi (vincitore di due tappe) e 2’24” nei confronti di Stefano Breme. Già in evidenza l’anno precedente, il polacco Wrona conquistò due frazioni. A Ricciuti, Beani e alla Cecoslovacchia le altre tappe.

Il biennio '87-'88 sancì la supremazia di Luigi Bielli. Il corridore di Pomezia rimane l'unico ad aver conquistato per due volte la Settimana del Lazio. Nell'edizione del 1987, caratterizzata da un prologo (vinto da Fabio Baldato) e da sette tappe, Bielli dopo aver vinto anche due frazioni, strappò il primato ai polacchi per tenerlo fino alla fine. Superò in classifica di 30" Antonio Zanini, della Opel Vighini, e Vittorio Barlocci del Corpo Forestale di Stato. I polacchi centrarono il bersaglio con Jaskula e Mierzejewski, mentre lo svedese Kindberg, Strazzer e Lorenzon firmarono le rimanenti tappe. Nel 1988 decisiva ai fini del successo finale fu la cronoscalata  da Veroli a Prato di Campoli (16 km) in cui Bielli si classificò al secondo posto a 24" dall'elvetico Diem. Bielli, che all'epoca correva per l'UC Trevigiani, balzò nuovamente al comando della generale mettendo la parola fine sul Giro. In seconda posizione chiuse Stefano Cattai (Arredo House) e in terza Massimo Marinelli della SC Lazio Impresa Zangari. Dallo scenario delle Terme di Caracalla in Roma prese il via l'edizione del 1989 con l'inedito prologo suddiviso in cinque batterie vinte da Gentili, Gorini, Zanini, Marcozzi e Voltarel mentre Mauro Valotti (Smeg Artoni) centrò la finale. Mario Manzoni fu invece il grande protagonista, con due vittorie di tappa (Casalvieri e Nettuno) e il trionfo in classifica generale davanti al sovietico Eugeniy Berzin e al belga Peter Farazijn. La Mecair, oltre a Manzoni, vinse anche la prima tappa di Viterbo con Luca Zanotti sullo svedese Fagrell. La doppietta di Endrio Leoni (Zalf Fior) e l'arrivo in solitaria sotto la pioggia di Stefano Zanini (Cuoril) a Roccagorga archiviarono la penultima edizione.
Il gran finale ebbe come protagonista Roberto Caruso. Era il 1990 e l'atleta della Caffè Lunik Odoardi concluse da vincitore l'ultima edizione battendo per soli 4" Angelo Menghini (Mengoni Usa) e il russo Dmitri Neliubin. Ottavo l'allora campione del mondo Mirko Gualdi. Riguardo alle tappe, il sovietico Neliubin fece suo il prologo, Giovanni Lombardi andò a segno in due occasioni, quindi i sovietici Dmitry Zhdanov e Vladislva Bobrik, Marino Marcozzi ad Atina e Sergio Dal Col nella frazione conclusiva di Nettuno.

foto: 1989 - Mario Manzoni festeggiato dai compagni di squadra della Mecair

ALBO D'ORO
1984- Pochini Enrico (Centro Calzature Montegranaro-Monte Urano)
tappe vinte da: Nespoli Fabrizio, Lorenzon Silvano, Mazzocco Ivan, Lietti Marco, Franzoni Giuseppe, Vandelli Maurizio
1985- Serediuk Andrej (Polonia)
tappe vinte da: cronosquadre GS Lambrusco Giacobazzi (Conti, Faedi, Vandelli, Gianelli, Gualazzini), Brichese Tiziano, Vandelli Maurizio, Conti Riccardo, Wrona Zladislaw (Polonia), Beani Fabio
1986- Pianegonda Moravio (Egi Zanotto Mobili Cecchini)
tappe vinte da: Ricciuti Paolo, cronosquadre Cecoslovacchia (Fort, Jurco, Skoda, Novosad, Kozarek), Massi Rodolfo, Wrona Zladislaw (Polonia), Wrona Zladislaw (Polonia), Massi Rodolfo, Beani Fabio
1987- Bielli Luigi (GS Ristorante Rubagalli Latte Sano)
tappe vinte da: Baldato Fabio, Jaskula Zenon (Polonia), Mierzejewski Andrej (Polonia), Bielli Luigi, Strazzer Giovanni, Bielli Luigi, Lorenzon Silvano, Kindberg Hans (Svezia)
1988- Bielli Luigi (UC Trevigiani)
tappe vinte da: Giacobazzi (cronosquadre); Bielli Luigi; Baldato Fabio; Fofi Roberto, Marinelli Massimo; Mitrache Vasil (Romania); Diem Marco (Svizzera); Fofi Roberto
1989- Manzoni Mario (Mecair)
tappe vinte da: Valotti Mauro; Zanotti Luca; Leoni Endrio; Manzoni Mario; Leoni Endrio; Stefano Zanini; Manzoni Mario
1990- Caruso Roberto (Caffè Lunik Odoardi)
tappe vinte da: Neliubin Dmitri (Urss); Lombardi Giovanni; Zhdanov Dmitri (Urss); Baldato Fabio; Marcozzi Marino; Lombardi Giovanni; Bobrik Vladislav (Urss); Dal Col Sergio


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