L'ABC DI COSTA | 24/05/2018 | 18:39
di Angelo Costa -
B come Benedetti. Nel senso di Cesare, ciclista della Bora. Professionista da nove stagioni, sta disputando il suo miglior Giro: normale che una corsa che va da Gerusalemme a Roma sia particolarmente adatta ai Benedetti. Col tempo si è trasformato da attaccante in aiutante: la differenza è che prima andava in testa al gruppo per scappare, adesso va in testa al gruppo e basta. E’ uno che se la cava benissimo con l’acqua, non solo perché va forte col maltempo: nelle pubblicità del suo team, sponsorizzato da un’azienda di cucine, è quello che mette su la pasta. E’ infaticabile (quando pedala, non quando mette l’acqua in pentola): gli succede di tirare per chilometri e chilometri, senza dar segni di cedimento, nemmeno quando la tappa è finita e i suoi compagni sono già rientrati in albergo. E’ di quelli che ci mettono sempre la faccia: la sua la vedi subito perché è davanti. Inevitabilmente, è fra quelli che la tv inquadra di più: la sua immagine è così fissa che la Rai vuole ingaggiarlo come monoscopio. E’ talmente generoso in corsa che lo sponsor gli ha disegnato una maglia speciale: su quella dei compagni c’è scritto Bora, sulla sua LaBora. Il Giro gli ha regalato la soddisfazione di disputare la crono nella sua Rovereto, per la gioia di familiari e tifosi che lungo il tracciato hanno urlato incessantemente il suo soprannome: loro continuano a chiamarlo Cè, anche se il resto d’Italia ha imparato a conoscerlo come C’è.
P come Petacchi. Nel senso di Alessandro, ex sprinter e opinionista al Processo. E’ il migliore della squadra Rai, non solo quando c’è da valutare le tappe per velocisti, il suo pane: le salite le affronta molto meglio oggi di quando correva. Oltre a essere uno dei più attenti (come in volata), elegante (come in volata), corretto (come in volata), rapido (come in volata), è anche tra quelli che cura i dettagli (come prima della volata): rispetto ai compagni di palco, è stato quello che si è protetto meglio dalla bomba d’acqua caduta sul Processo a Iseo, che ha lasciato pesanti segni sulla salute dei suoi compagni di viaggio. Per questo suo rendimento al microfono, ogni giorno viene ‘premiato’ in diretta con le immagini di uno dei suoi 22 successi ottenuti alla corsa rosa: tanto per sottolineare chi ha più sprint.
V come vocabolario. Nel senso di significato di parole e frasi. Anche il ciclismo ha un gergo tutto suo, utilizzato abitualmente in tv: gli opinionisti sono ex corridori che si sentono sempre in gruppo. Lesson four: quando Saligari dalla moto urla che un corridore ‘fa il fagiano’, non intende svelare cosa stia cucinando.
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